Il veliero Bayesian affondato la notte del 19 agosto dello scorso anno sarà recuperato dal 20 aprile al 10 maggio. Il piano di recupero presentato da una ditta individuata dalla società proprietaria del veliero sta per essere approvato dalla Capitaneria di Porto di concerto con la procura di Termini Imerese. Il veliero sarà recuperato senza l’albero da 75 metri che verrà tagliato prima di portare in superfice lo scafo. L’imbarcazione verrà fatta risalire con il carico di carburante. In queste ultime settimane sono in corso giornalmente incontri in Capitaneria di Porto per mettere a punto gli ultimi dettagli. Il costo dell’intervento di recupero è a carico interamente dei proprietari.
L’imbarcazione recuperata verrà portata nel porto di Termini Imerese. Qui proseguiranno tutti i rilievi necessari disposti dalla procura per stabilire cosa abbia provocato l’affondamento dell’imbarcazione. C’è da stabilire se l’imbarcazione sia colata a picco per una serie di errori da parte dell’equipaggio o per le condizioni meteo marine violente che hanno interessato il tratto di mare dove il veliero era alla fonda in una delle tappe di un viaggio tra diverse località europee. Nel naufragio morirono sette persone: il proprietario magnate inglese Mike Lynch, sua figlia Hannah, i coniugi Chris e Neda Morvillo, Jonathan e Judy Bloomer oltre al cuoco di bordo Recaldo Thomas.
Per il naufragio sono indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi il comandante, il neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese, e il marinaio connazionale Matthew Griffith, di guardia in plancia al momento dell’affondamento.
Per recuperare il veliero nello specchio d’acqua di Porticello sarà posizionata una chiatta con delle gru. L’imbarcazione verrà quindi imbracata. Una sega guidata da remoto taglierà l’albero. Il Baeysian verrà poi ruotato di 90 gradi e portato a galla. Giunto in superficie, verrà svuotato dell’acqua e trainato nel porto di Termini Imerese dove verranno eseguiti tutti gli accertamenti necessari all’inchiesta coordinata dalla Procura locale. Le operazioni avverranno senza che vengano svuotati i serbatoi del carburante per evitare il pericolo di dispersioni in mare.