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La ventottesima giornata

Pohjanpalo trascina il Palermo, rosanero spreconi contro il Brescia: 1-0

domenica 2 Marzo 2025

Alta intensità, tante occasioni sfornate ed un solo quarto d’ora di gioco “concesso” agli avversari. E’ un po’ uno scherzo di Carnevale quello che va in scena al Barbera tra Palermo e Brescia, sfida valida per la ventottesima giornata del campionato di serie B. Ma a fare la differenza, anche questa volta, sono i singoli. Termina infatti 1-0 il match tra il club di viale del Fante e le rondinelle. A decidere le sorti dello scontro e riportare i rosanero in piena zona playoff è il neoacquisto Pohjanpalo.

Tre punti sofferti e più volte sfiorati nel corso dei novanti minuti, ma agguantati solo sul finale alla soglia del novantesimo. Dopo oltre un mese e mezzo i siciliani tornano così a vincere in casa, suggellando così anche il secondo successo consecutivo.

Perdere punti ed ulteriore terreno non è più ammissibile per Dionisi e suoi uomini. L’undici titolare ridisegna così un Palermo a totale trazione offensiva, diverso da quello vittorioso per 0-3 a Cosenza. A influenzare le decisioni del tecnico è soprattutto il rientro di Ceccaroni dalla squalifica, che riconquista la zolla del centrosinistra, e l’assenza di Brunori. Di Francesco o Le Douaron? Entrambi. Il quesito che ha dominato l’intera settimana di preparazione si è sciolto solo nelle ultime ore. Dunque varia nel complesso la corsia mancina: non più Lund, ma la tecnica e l’agilità nello smarcarsi e di saltare l’uomo di Di Francesco. A centrocampo, invece, Ranocchia viene sacrificato per il passo in avanti di Blin, con il suo ritorno in cabina di regia e in supporto alla difesa.

Come poche volte avvenuto nel corso del campionato, le scelte del mister toscano appaiono oculate, mirate e azzeccate. L’approccio al match della compagine siciliana è quello di una formazione motivata e rinvigorita dall’ultimo successo. I primi venti minuti scorrono sotto l’onda travolgente rosanero, dominatrice del campo e soprattutto della metà campo lombarda. Pressing efficace e buon controllo del palleggio sono gli elementi principali della squadra di casa, capace così non solo di tessere ottime trame di gioco, ma anche di creare chiare e limpide occasioni da gol. Come le due chance di testa di Magnani, dopo la galoppata e il cross al bacio di Di Francesco, e di Blin dagli sviluppi di corner.

Padrone indiscusso dell’area è Pohjanpalo, spina sul fianco di Lezzerini e della retroguardia ospite, vera boa del club di viale del Fante. Il finlandese si adatta facilmente al nuovo assetto offensivo, orfano di Brunori, ma rimpolpato dall’apporto di Le Douaron, le incursioni da sinistra verso il centro di Di Francesco e le geometrie di Verre. Non solo la catena di sinistra. Anche a destra Pierozzi sembra aver ritrovato finalmente la forma ideale e, come i numeri 26 e 19 rosanero, prova a indossare gli abiti del protagonista. Tutti tentativi vani o troppo deboli, respinti al mittente da un attento e lucido Lezzerini, bravo a non lasciarsi ipnotizzare e cedere alle pressioni del Palermo. 

Sotta la spinta di Borrelli, il Brescia alza timidamente la testa solo intorno al venticinquesimo e al termine del primo tempo. Sedici tiri, sei corner, il 62% di possesso palla e statistiche schiaccianti non bastano comunque al Palermo per sbloccare il tabellino.

Al rientro dagli spogliatoi si riparte dallo 0-0. L’intensità sfoggiata nella prima frazione cala drasticamente e a farla da padrone sono nervosismo e distrazione. Le rondinelle ne approfittano impensierendo la compagine rosa con una serie di filtranti e verticalizzazioni velenose, sfruttando gli ampi spazi generosi. Da chirurgico il tocco diventa impreciso e anche le occasioni di ripartenza del club di viale del Fante si rivelano inefficaci, con una manovra meno fluida e più scomposta.

Dal sessantesimo la formazione rosanero sembra finalmente tornata in campo, dopo un primo quarto d’ora di contenimento e di fragilità. Ma la musica non cambia e questa è volta Di Francesco, a tu per tu con Lezzerini, a non superare il muro innalzato dell’estremo difensore lombardo. Un cambio passo è d’obbligo e Dionisi si affida ai cambi solo alla soglia del settantesimo: fuori Blin e Verre, dentro Segre e Vasic. Fioccano ancora le conclusioni, come, tra le più pericolose, il tiro sul fondo di Le Douaron e pesa la luce sempre più fioca di Pohjanpalo. Seppur con ritmi inferiori la squadra del tecnico toscano mantiene in mano le redini del gioco, ma la scintilla non si accede all’ottantesimo si rinnovano entrambe le corsie laterali con Diakité e Lund al posto dei due stacanovisti Di Francesco e Pierozzi.

Sul finale, poco prima del novantesimo, la svolta: Ceccaroni atterrato in area e calcio di rigore. Pohjanpalo dal dischetto non sbaglia e salva il Palermo da un cocente pareggio: 1-0. Nel recupero, prima che cali il sipario c’è anche spazio e minutaggio per Insigne, subentrato a Le Douaron. Prima di raccogliere gli applausi del suo pubblico, il finlandese si lascia andare anche a qualche acrobazia finale, ma lontana, di poco, dallo specchio della porta.

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