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La replica del presidente del Consiglio comunale

Convenzione Renzo Barbera, i capigruppo di maggioranza: “L’accordo va trovato in tempi rapidi”

martedì 4 Marzo 2025
Palazzo Comitini, seduta di Consiglio Comunale, Palermo
Palazzo Comitini, seduta di Consiglio Comunale

La frattura all’interno del Consiglio Comunale è sempre più netta.

Dopo la rovente seduta d’aula di venerdì pomeriggio, che ha visto il presidente Giulio Tantillo abbandonare i lavori in seguito al clima generatosi in aula dopo i dubbi emersi sulla presenza del numero legale, ma alla fine determinata sotto l’impulso dei capigruppo di maggioranza, la strada per una collaborazione serena e distesa appare sempre più in salita (CLICCA QUI). Dalla composizione delle Commissioni, questa volta, la partita si sposta sull’ingarbugliata questione legata alla convenzione dello stadio Renzo Barbera. 

Non sono infatti passate inosservate le parole del presidente del Consiglio Comunale che, in merito alla stipula dell’accordo che legherebbe il Palermo calcio e l’Amministrazione per ottanta anni, ha frenato sui tempi, invocando alla calma e rallentando sull’ipotesi di un accordo immediato o nel brevissimo termine, come richiesto non solo dalla società rosanero, ma anche da diversi consiglieri.

Il pressing per la convenzione

Giovanni Gardini

Il primo pressing era arrivato verso la fine della scorsa settimana, con le parole dell’ad Giovanni Gardini microfoni di “Radio Serie A” su Rds: “L’obiettivo per lo stadio è il 2032. Oggi abbiamo una convenzione per l’utilizzo dello stadio che scade nel 2026. Abbiamo dovuto investire molti soldi per rendere lo stadio utilizzabile, ma non possiamo più aspettare. Abbiamo bisogno di firmare e di sottoscrivere una convenzione di lungo periodo che ci metta nella condizione di entrare nel novero delle potenziali città per ospitare Euro 2032. Entro il 31 marzo dobbiamo avere la convenzione firmata perché abbiamo un certificato statico di agibilità che scade a metà marzo e quindi tutti devono correre contro il tempo e lavorare in fretta per metterci nella condizione di dare alla città di Palermo ciò che la città e i tifosi meritano. Abbiamo necessità di avere questa convenzione in mano altrimenti dovremmo fermarci e fare delle altre valutazioni. Non possiamo più aspettare perché non possiamo più investire soldi a fondo perduto. Ci siamo assunti l’onere però, adesso, il punto è che o si chiude o si arriva ad una soluzione definitiva che ci permetta di non fermarci e prevedere ulteriori investimenti per un nuovo impianto. Altrimenti qualcuno dovrà prendersi la responsabilità di dire alla città e ai tifosi che bisogna fare diversamente“.

Tuona così come una dura presa di posizione la nota congiunta diramata dai capigruppo di maggioranza Domenico Bonanno (DC), Giuseppe Milazzo (FDI), Dario Chinnici (Lavoriamo per Palermo), Sabrina Figuccia (Lega) e Ottavio Zacco (FI).

L’attacco dei capigruppo di maggioranza

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Palazzo Comitini

Il Palermo Calcio e lo stadio Barbera sono un patrimonio della città e dei palermitani. Chiunque, autonomamente ed a titolo personale, ponga veti e prenda tempo se ne assumerà le responsabilità politiche. La convenzione – sottolineano i capigruppo – va esitata nel più breve tempo possibile a garanzia e nell’interesse dei cittadini. Altre e diverse opinioni sono espresse a titolo personale e non rappresentano la posizione delle forze politiche di maggioranza che in seguito alla prima ed unica riunione sul tema, sono al lavoro per approvare la delibera. Il Barbera necessita certamente di profondi interventi di riqualificazione e la sua concessione per 80 anni alla società rappresenta un tema sensibile e meritevole di adeguati approfondimenti che devono servire per arrivare alla definizione di un testo equilibrato e condiviso, in linea con le prospettive di sviluppo della società calcistica e compatibile con i tempi ristretti legati all’adeguamento dell’impianto. Stiamo lavorando per garantire tempi rapidi, decisioni efficaci, rilancio dell’impianto e tutela degli interessi della città e dei tifosi, lo stiamo facendo con grande zelo“.

Carolina Varchi

Il richiamo arriva anche da Roma.Ben vengano gli investimenti dei privati nella nostra città. È evidente che il Comune non riesce a mantenere e gestire i propri impianti sportivi, figuriamoci ristrutturare con proprie economie lo stadio“. Ha dichiarato l’ex sindaco di Palermo e parlamentare di Fratelli d’Italia Carolina Varchi.Il City Football Group ha già dimostrato di voler investire nel nostro territorio: ha speso milioni di euro nello stadio, ha costruito il centro sportivo del Palermo, ha piazzato bei colpi di calciomercato dimostrando di credere al sogno della serie A. La politica non dovrebbe tirare troppo la corda: è legittimo che l’ad Gardini dica che non anticiperanno somme necessarie al rinnovo del certificato di idoneità statica (la cui scadenza il 31 marzo non era un mistero né una sorpresa) se non ci sarà la convenzione – prosegue – È superfluo proseguire con riunioni informali destinate a non produrre alcun effetto se non a creare equivoci ed incomprensioni, il dibattito deve svolgersi nelle sedi ufficialmente preposte ed alla luce del sole, così che ciascuno si assuma davanti alla città la responsabilità delle proprie azioni. Bene ha fatto l’assessore Brigida Alaimo ad imprimere un’accelerazione annunciando l’imminente pubblicazione della delibera – ha concluso Varchi – Sono convinta che la permanenza a Palermo del CFC vada incoraggiata dalla politica per restituire ai palermitani il grande sogno della squadra della città di nuovo in serie A con uno stadio all’avanguardia necessario al calcio e ai grandi concerti“.

La replica di Tantillo: “Nessuno pensa di stoppare la convenzione”

Giulio Tantillo

La replica del presidente Tantillo, raggiunto da ilSicilia.it, non è tardata ad arrivare. L’esponente di Forza Italia ha rassicurato: “Non dico che non sarà nell’immediato, ma i tempi sono quelli. La delibera, che al momento non c’è, dovrà essere portata in Consiglio comunale, poi dovrà essere inviata alle Commissioni. I tempi sono quelli e non li sto inventando io. Intanto c’è il bilancio in aula, poi sarà la volta della convenzione, salvo che qualcuno non mi dica ‘accantoniamo il bilancio e facciamo quello’“. Dunque, perché la nota congiunta dei capigruppo di maggioranza? “Per evitare che qualcuno possa interpretare come uno stop del Consiglio comunale, che non c’è. Nessuno pensa di stoppare la convenzione“.

 

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