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In azienda scoppia il caso sui certificati CQC

Stallo sul piano industriale di Amat: vertice al Comune sul servizio rimozione

venerdì 14 Marzo 2025
Amat, linea 806 al capolinea di piazza Croci

Il piano industriale di Amat diventa sempre di più un mistero. Giorno dopo giorno. Da mesi ormai, il documento viene dato in fase di definizione. Ma il via libera finale non è ancora arrivato. L’ok era atteso lunedì pomeriggio, durante l’ultima riunione della Giunta Comunale capitanata dal sindaco Roberto Lagalla. E invece, il primo cittadino e i suoi assessori hanno deciso di rinviare di qualche altro giorno l’approvazione della delibera. Motivo del contendere alcuni dubbi sulla gestione del servizio di rimozione mezzi. Un’area produttiva ritenuta in grado di generare profitti, a differenza di altri strumenti quali il car e bike sharing. Nel pomeriggio di lunedì, il CdA dell’azienda presieduto da Giuseppe Mistretta ha intanto varato il bando di gara per affidare i tre servizi ad aziende private. Pur tuttavia, con ogni probabilità, sarà necessario uno spacchettamento delle proposte.

Il vertice al Comune sul piano industriale

Alternativa di cui si sarebbe discusso in un vertice, tenuto nella sede istituzionale di Palazzo Palagonia, fra tutti gli attori coinvolti nella redazione del piano industriale di Amat. Una riunione durante la quale, riferiscono fonti di maggioranza, si sarebbe parlato dell’organizzazione di alcuni servizi quali la gestione della ZTL (Zona a Traffico Limitato) e il coordinamento dei sistemi di videosorveglianza. Presenti al tavolo il sindaco Roberto Lagalla, il presidente di Amat Giuseppe Mistretta e alcuni suoi dirigenti, fra cui la componente del CdA Alessandra Sinatra.

Durante il dibattito sarebbe stato toccato anche l’argomento del servizio rimozione. La nuova idea sarebbe quella di predisporre un progetto per far mantenere il settore ad Amat, in modo anche da evitare eventuali discontinuità funzionali a partire dal 1 aprile. Il tempo per approvare il piano industriale infatti inizia a stringere. Bisognerà chiudere la partita al più presto. Entro il 31 marzo il Comune dovrá varare l’atto, in modo da passare alla rapida trattazione del contratto di servizio. Documento, quest’ultimo, dal quale dipendono il buon esito della transazione tributaria fra Comune ed Amat, nonchè il rinnovo degli accordi di secondo livello dei lavoratori. Un pacchetto di diritti del quale fanno parte straordinari, bonus produzione e buoni pasto. Punti sui quali è attualmente in corso la vertenza di tutte le organizzazioni sindacali.

Le reazioni politiche

Duri i commenti dalle opposizioni. Parla di farsa senza fine la vicecapogruppo del M5S Concetta Amella. “Da anni chiediamo chiarezza, mentre Amat oscilla tra servizi in perdita che poi non lo sono più e bandi di concorso che vengono pubblicati e poi ritirati. Ora esplode anche la grana sulla rimozione auto, per i tempi lunghissimi relativi alla gara di aggiudicazione del servizio all’esterno che erano noti a tutti. Anche ad un bambino. L’unica certezza? A pagare il conto sono sempre i lavoratori, ai quali continueranno a non essere riconosciuti straordinari, bonus produzione e buoni pasto. E, naturalmente, i cittadini, che restano privi di servizi essenziali. Un disastro annunciato, gestito dall’ Amministrazione Lagalla con la solita miscela di pressapochismo e inerzia“.

Parole a cui si allinea il consigliere comunale del Gruppo Misto Massimo Giaconia, il quale sottolinea l’emergenza dettata dall’affidamento dei servizi di car e bike sharing. “È indispensabile che la Giunta proceda subito all’approvazione del piano industriale e trasmetta al Consiglio Comunale gli atti necessari, consentendo così ad Amat di avviare le procedure per l’affidamento di questi servizi essenziali. In caso contrario, l’Amministrazione deve individuare con urgenza soluzioni alternative per garantirne la continuità. A conferma del concreto rischio di interruzione dei servizi, è intervenuta anche una nota della Ragioneria Generale del Comune, che sollecita una valutazione immediata di soluzioni alternative per garantirne la continuità, in particolare per il servizio di rimozione, prospettando anche la possibilità di internalizzazione. È sempre più evidente come l’Amministrazione Lagalla, sia sul piano politico che amministrativo, stia arrancando, con conseguenze dirette sulla qualità della vita dei cittadini palermitani. È ora che si assumano le proprie responsabilità e si intervenga senza ulteriori ritardi“.

Scoppia il caso sulle certificazioni CQC

Intanto, in azienda scoppia un nuovo caso relativo ad alcune certificazioni dei lavoratori. A sollevare la questione è Antonio Vitale, rappresentante sindacale della Cub Trasporti Palermo. “La questione del rinnovo della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) non può e non deve gravare esclusivamente sulle spalle degli operatori di esercizio. L’azienda dispone di strutture e strumenti adeguati per organizzare i corsi di rinnovo internamente, all’interno dell’orario di lavoro, evitando così di sottrarre ai lavoratori riposi e ferie, già fortemente compromessi dalle difficoltà operative quotidiane. Tuttavia, ad oggi non è stata fornita alcuna garanzia su questa possibilità”.

Pertanto – aggiunge Vitale – avendo avuto assenza di risposte concrete, abbiamo già proclamato una prima azione di sciopero per sabato 15 marzo 2025 dalle ore 11:00 alle 15:00, nel rispetto della normativa vigente. Tuttavia, ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo e chiediamo formalmente un incontro urgente con la Direzione per trovare una soluzione condivisa e rispettosa dei diritti dei lavoratori.Confidiamo in una risposta tempestiva, affinché si possa evitare un inasprimento della vertenza e individuare soluzioni che vadano incontro alle esigenze di tutti“.

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