Il Piano di Sviluppo 2025-2034 di Terna, con oltre 23 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni (+10% rispetto al precedente Piano), consolida il ruolo di Terna al servizio del Paese per un futuro sostenibile e decarbonizzato. Gli interventi previsti dal Piano sono essenziali per il perseguimento degli obiettivi nazionali ed europei di transizione energetica, indipendenza, resilienza ed efficienza del sistema elettrico.
Il Piano di Sviluppo 2025 è coerente con i target definiti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2024, declinati nel Documento di Descrizione degli Scenari 2024 Terna-Snam, che prevede un incremento della capacità installata solare ed eolica di oltre 65 GW al 2030 e di 94 GW al 2035, entrambi rispetto all’installato al 2023.
Il Piano di Sviluppo 2025 della società guidata da Giuseppina Di Foggia è stato presentato oggi a Roma alla presenza del Presidente di Terna, Igor De Biasio, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e del Presidente di ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, Stefano Besseghini.
“Il Piano di Sviluppo presentato oggi risponde alle urgenti necessità che il contesto attuale impone. Investire nella pianificazione, nell’ammodernamento e nella digitalizzazione delle reti elettriche è infatti essenziale per far fronte alla crescente domanda di energia e all’integrazione delle fonti rinnovabili. Con 23 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, puntiamo ad assicurare al Paese un sistema affidabile, resiliente e sostenibile”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Una rete di trasmissione adeguata e interconnessa, insieme alle attuali misure legislative e agli strumenti di incentivazione, è il fattore abilitante per raggiungere i target previsti dal Piano Nazionale per l’Energia e il Clima al 2030. L’avvio della fase realizzativa delle nostre principali infrastrutture elettriche, come il Tyrrhenian Link, l’Adriatic Link e il collegamento tra Sardegna, Corsica e Toscana, conferma l’impegno di Terna nel gestire la transizione energetica del Paese”, ha aggiunto Giuseppina Di Foggia. “Le richieste di connessione di impianti rinnovabili, di sistemi di accumulo e, sempre più negli ultimi mesi, di Data Center, sono in costante aumento. Per far fronte al rischio di saturazione virtuale della rete e per contribuire a mantenere l’attrattività del Paese per gli investitori, anche internazionali, abbiamo adottato – a seguito dell’approvazione del cosiddetto Decreto-legge Sicurezza Energetica – un nuovo processo di programmazione territoriale delle nostre infrastrutture. Questo processo assicura efficienza nella realizzazione delle opere abilitanti la connessione di nuove risorse, consentendo di ridurre le congestioni amministrative, e di minimizzare i costi per il sistema”.
Gli interventi di Terna presenti nel Piano di Sviluppo 2025 consentiranno un significativo incremento della capacità di scambio di energia tra zone di mercato, raggiungendo circa 39 GW rispetto agli attuali 16 GW, con un aumento del 22% rispetto al precedente Piano. In aggiunta, il Piano punta all’aumento della capacità di trasporto con l’estero di circa il 40% rispetto ai valori attuali, considerando tutte le opere incluse nel Piano anche oltre l’orizzonte decennale, grazie ai futuri progetti di interconnessione elettrica che aumenteranno l’affidabilità e la sicurezza della rete.
Entro il 2030, grazie agli interventi inseriti nel Piano, è prevista una riduzione complessiva delle emissioni di CO2 fino a circa 2.000 kt/anno, e fino a 12.100 kt/anno entro il 2040; quest’ultimo rappresenta un miglioramento del 2,5% rispetto al Piano di Sviluppo precedente.
LE OPERE
Gli interventi previsti nel Piano sono progettati per garantire la stabilità e la sicurezza della rete elettrica, promuovendo al contempo l’integrazione dei mercati attraverso le interconnessioni con l’estero. In particolare, il Piano offre una visione di lungo termine, affrontando le esigenze della rete e puntando a sviluppare infrastrutture innovative per incrementare la capacità di transito tra le sezioni di mercato e massimizzare lo scambio di energia.
Inoltre, le azioni previste mirano a risolvere le congestioni locali, assicurando un esercizio sicuro all’interno delle zone di mercato grazie a interventi intrazonali, e a rispondere in modo efficiente alle richieste di connessione alla rete, attraverso un nuovo modello di Programmazione Territoriale Efficiente.
Tra le opere principali il Tyrrhenian Link che prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine in corrente continua a 500 kV, per un totale di 970 km di cavo e una capacità di trasporto di 1.000 MW per ciascuna tratta.
L’infrastruttura si compone di due tratte, entrambe già autorizzate: la tratta Est, che si estende per circa 490 km e collega la Sicilia alla Campania, dall’approdo di Fiumetorto, nel comune di Termini Imerese (PA), fino a Torre Tuscia Magazzeno, a Battipaglia, e la tratta Ovest, lunga circa 480 km, che unisce la Sicilia alla Sardegna, sempre dall’approdo di Fiumetorto fino a quello di Terra Mala. Grazie alla sua capacità di trasmissione, il Tyrrhenian Link rappresenta un passo decisivo per il futuro della rete elettrica italiana ed europea.
Nei primi mesi del 2025 sono stati avviati i lavori per la posa del cavo sottomarino del ramo Est in Sicilia, con l’inizio delle attività da Fiumetorto, nel comune di Termini Imerese (PA) che si estenderanno fino a Battipaglia (SA). L’operazione rappresenta un’installazione da record: per la prima volta, un cavo HVDC verrà posato a 2.150 metri di profondità.
L’opera riveste un ruolo cruciale nel percorso di decarbonizzazione previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), incrementando la capacità di trasporto e favorendo la transizione energetica. Inoltre, contribuirà a migliorare la sicurezza, l’adeguatezza e la flessibilità della rete elettrica di trasmissione nazionale.
La regione è interessata anche da uno dei progetti del Piano Mattei per l’Africa: ELMED. Si tratta della prima interconnessione elettrica in corrente continua tra Europa e Africa, che prevede la realizzazione di un cavo sottomarino di circa 200 km tra l’Italia e la Tunisia. L’infrastruttura, che verrà realizzata da Terna e STEG, garantirà una maggiore integrazione di energia prodotta da fonti rinnovabili e costituirà un ponte energetico tra i due continenti, con benefici in termini di sicurezza, diversificazione dell’approvvigionamento energetico e sostenibilità, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione.
Finanziato con oltre 300 milioni di euro dal programma comunitario Connecting Europe Facility, il progetto di interconnessione tra Italia e Tunisia è stato autorizzato dal MASE a maggio del 2024 e, dopo pochi mesi, dal governo tunisino.
Un’altra opera fondamentale è l’elettrodotto Bolano-Annunziata, che collegherà la Sicilia alla Calabria tramite un cavo sottomarino in corrente alternata da 380 kV. L’infrastruttura, autorizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) a fine 2024, incrementerà fino a 2.000 MW la capacità di interconnessione tra la Sicilia e il Continente, a beneficio dello sviluppo e dell’integrazione delle fonti rinnovabili previsto nel Sud Italia. Il collegamento permetterà, inoltre, di migliorare la magliatura della rete e la flessibilità di esercizio, rendendo ancora più sicuri i sistemi elettrici del Mezzogiorno e dell’Isola.
Per collegare l’area orientale e occidentale della Sicilia, Terna ha previsto l’elettrodotto Chiaramonte Gulfi – Ciminna, una linea elettrica da 380 kV lunga 172 km. L’opera, per cui è in corso la fase di progettazione esecutiva propedeutica all’avvio delle attività di realizzazione, attraverserà sei province: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo, e Ragusa e ventiquattro comuni. Si tratta del primo collegamento ad altissima tensione nella parte occidentale dell’isola, che garantirà gli scambi di energia tra diverse aree della regione.
Tra le opere attualmente in fase di realizzazione, il progetto Paternò-Pantano-Priolo, lungo 63 km, che attraverserà le province di Catania e Siracusa, potenziando la capacità di generazione della regione. L’opera migliorerà l’efficienza della rete elettrica della Sicilia Orientale e permetterà la dismissione di 155 km di vecchie linee e circa 400 i tralicci restituendo al territorio oltre 300 ettari di terreno liberati.
Di prossima cantierizzazione è anche il collegamento Messina Riviera – Messina Nord, che contribuirà a ridurre il rischio di interruzioni di alimentazione causate da eventi climatici estremi, aumentando la sicurezza della rete elettrica. Si tratta di un elettrodotto in cavo interrato da 150 kV lungo circa 10 km, che collegherà la Cabina Primaria “Messina Nord” con la Cabina Primaria “Messina Riviera”.
Infine, Terna prevede di realizzare l’elettrodotto Ciminna – Caracoli, una linea da 380 kV che collegherà la stazione elettrica di Ciminna a quella di Caracoli, completando la direttrice tra la Sicilia orientale e occidentale.
Terna gestisce in Sicilia oltre 4.500 km di linee di alta e altissima tensione e 78 stazioni elettriche.