Termina come peggio non poteva la striscia dei cinque risultati utili di fila del Palermo. E’ infatti un ribaltone clamoroso quello andato in scena al Barbera. Da 2-0 a 2-3. La Cremonese strappa così i tre punti nel capoluogo siciliano e getta nello sconforto e nella crisi i rosanero, irriconoscibili rispetto alle ultime uscite.
I grigiorossi dominano il gioco per larga parte del match. I siciliani, sottomessi soprattutto in mezzo al campo, riescono a sfruttare al meglio il blackout degli ospiti ad avvio secondo tempo. L’eccessiva leggerezza, ancora una volta, ha tirato un brutto scherzo al club di viale del Fante che subisce, nella trentesima giornata di campionato, l’ennesimo rimonta stagionale.
Mentre Stroppa riconferma in blocco lo stesso undici sfoggiato nell’ultimo turno, il poker calato al Cosenza, Dionisi è costretto ad apportare alcuni accorgimenti rispetto alla trasferta di Genova contro la Sampdoria. Il rientro di Ceccaroni dalla squalifica permette al tecnico toscano di ricomporre la solida linea a tre con Baniya a destra, Magnani centrale e l’ex Venezia a sinistra. Blin riprende così in mano le chiavi delle regia da centrocampo, al fianco di Gomes. Se lungo la corsia mancina Di Francesco ha ormai scalzato Lund, a destra ci pensa Diakité a sopperire l’assenza di Pierozzi. Reparto offensivo blindato con Verre, Brunori e Pohjanpalo.
Partita tecnica ed equilibrata nei primi quindici minuti. La tensione è palpabile nell’aria e la posta in gioca fa gola ad entrambe le compagini, tra le necessità dei grigiorossi di non ampliare ulteriormente il divario dal terzo posto e l’agognata scalata della classifica per i siciliani. Piccoli svarioni e disattenzioni accomunano le due formazioni, incapaci però di sfruttare al massimo le défaillance avversarie.
La prima vera grande chance è per i rosanero a ridosso del quarto d’ora. Ancora una volta è Pohjanpalo a fare da sfonda, schema riproposto in più occasioni e che appare ormai ben rodato, per Brunori, ma il tiro dalla distanza non inquadra lo specchio della porta. La Cremonese cresce con il trascorrere del tempo nel cronometro, imponendo la propria superiorità a centrocampo e riempiendo con densità l’area di rigore palermitana. E’, infatti, appena scoccato il ventesimo minuto di gioco che Audero è chiamo a tenere in piedi la squadra, respingendo due volte su Azzi e poi su Pickel.
L’unico guizzo del club di viale del Fante giunge al quarantaduesimo, con la ripartenza targata Di Francesco-Ceccaroni, terminata con il mancato colpo di testa del numero 32. A tenere in mano le redini del match sono gli uomini di Stroppa, con Vandeputte e Castagnetti tra le pedine più insidiose. I ritmi imposti dagli ospiti, con Blin e Gomes più in difficoltà del previsto, spinge Verre a dover abbassare la propria posizione. Una visione del gioco, dunque, diversa da quella divenuta abituale e che, come un domino, si è abbattuta anche sul finlandese e sul capitano troppo isolati e staccati dal resto dei compagni.
Il sipario cala così sullo 0-0, ma il rientro in campo non riserva buone notizia per il Palermo. La musica non cambia. I lombardi vanno a caccio della rete del vantaggio, da annoverare la chance del numero 27 ex Catanzaro, capace di sbagliare un vero e proprio rigore in movimento, ma la troppa fretta e l’eccessiva frenesia non giovano.
Al cinquantaseiesimo il padroni di casa passano al contrattacco. Il tiro chirurgico di Gomes, imbastito da Verre e Pohjanpalo si incastona nell’angolino basso sinistra di Fulignati: 1-0. I grigiorossi non tirano i remi in barca e mettono il piede sull’acceleratore, nel tentativo di riaprire la sfida al Barbera. I troppi spazi lasciano però ai rosanero la possibilità di tornare alla ribalta e tentare l’imprevedibile raddoppio. Al settantesimo, la galoppata di Di Francesco sulla sinistra termina con la conquista del rigore. Sul discetto Brunori non sbagli e spiazza l’estremo difensore lombardo: 2-0.
Nonostante le lampanti difficoltà emerse nella prima metà di gioco, la compagine di Dionisi è riuscita, così, a ribaltare un destino che appariva ormai segnato, ma la troppa leggerezza e le capacità tecnico-tattiche della Cremonese, in pochi minuti, si rivelano fatali. Ed è proprio due errori difensivi che da uno svantaggio di due gol la formazione di Stroppa ristabilisce l’equilibrio. Appena tre minuti dopo, come una doccia fredda, Azzi accorcia, faccia a faccia con Audero, dimenticato e libero di qualsiasi marcatura in area: 2-1.
Il tecnico toscano interviene subito per rinfrescare e rivitalizzare l’undici in campo: fuori Ceccaroni, Gomes e Verre, dentro Vasic, Segre e Ranocchia. All’ottantaseiesimo, però, Valoti, dopo un rocambolesco flipper in area, con tanto di traversa, riscrive il tabellino: 2-2. Partono così i sei minuti di recupero con altre due sostituzioni, con gli ingressi di Le Douaron e Lund per Brunori e Diakité. Il finale è da incubo e a mettere il sigillo finale al ribaltone è Collocolo: 2-3.