Francesco Colianni si è insediato in qualità di nuovo assessore regionale. Ma non c’è nemmeno il tempo di godersi il momento. Il neo-esponente della Giunta Schifani si recherà oggi a Catania per i primi impegni istituzionali. Gli appuntamenti in agenda sono tanti e le deleghe molto impegnative: Acqua, Energia e Rifiuti. Insomma, un parterre niente male di fascicoli a cui far fronte. “Non c’è dubbio che sul settore idrico dobbiamo intervenire in diverse province, soprattutto dove si perde acqua – ha sottolineato Colianni ai microfoni dei giornalisti –. Nel settore rifiuti è stato lanciato un programma, da parte del presidente della Regione, che intravede nei termovalorizzatori lo strumento per rendere il ciclo dei rifiuti completo. All’interno del settore dell’energia, la Sicilia può avere un ruolo importante. Il tema dell’idrogeno verde può essere uno di quelli più interessanti per la nostra isola“.
La carenza di personale al Dipartimento Acqua e Rifiuti
E quello della gestione della spazzatura in Sicilia è il tema principale tornato recentemente in auge dopo la sottoscrizione dell’accordo, in quel di Roma, fra il governatore Renato Schifani e i rappresentanti di Invitalia sull’iter per realizzare i due termovalorizzatori in Sicilia. Ieri, nella sala stampa dell’Ars, un gruppo di associazioni ambientaliste riunitesi sotto la sigla “Rete Sicilia Pulita” ha annunciato la presentazione di un ricorso relativo al piano di gestione dei rifiuti regionale. Un problema relativo se paragonato ai progetti in giacenza dalle parti di viale Campania. Un tema venuto fuori proprio in occasione delle dimissioni da assessore del predecessore di Francesco Colianni, ovvero il neo-capogruppo dell’MpA Roberto Di Mauro.
Bisogna spendere la maggiore quota di fondi possibili. Per farlo, servono dipendenti e dirigenti. Personale che in quegli uffici scarseggia. E proprio su questo piano Francesco Colianni ha illustrato la propria ricetta. “La carenza di personaale è il vero problema da risolvere. Non perché i dipendenti regionali non siano bravi. Anzi spesso fanno il doppio del lavoro al netto di un organico sfornito in termini di risorse umane. Bisogna capire se riusciremo ad avere forze fresche a livello interno. Altrimenti prevedo che potremmo utilizzare delle convenzioni oppure la progettazione esterna, la quale può rappresentare la soluzione ai problemi. A patto che vi sia una volontà condivisa della Giunta e del presidente della Regione“.
Il futuro del riuso e della raccolta differenziata
C’è poi il tema dell’economia circolare. Uno di quelli sollevato dal fronte ambientalista, contrario al ricorso ai termovalorizzatori. Critica che poggia sulle direttive comunitarie di settore. L’obiettivo europeo è quello di portare tutta l’area UE ad una percentuale del 65% di riuso dei materiali riciclabili. Dato da cui la Sicilia è ancora molto distante. Anzi, a dire il vero, sono già le performance della raccolta differenziata a dare dati negativi. Nonostante i recenti progressi fatti, ci sono città in netta difficoltà. Una lista capeggiata da Catania e Palermo. In particolare, il capoluogo di Regione conferisce nella discarica di Bellolampo circa 1000 tonnellate di spazzatura indifferenziata. Numeri sui quali Colianni fa una riflessione specifica.
“Nel passato ho fatto l’amministratore. Sono stato il vicesindaco di Enna. Siamo partiti da un valore intorno all’1%. Oggi siamo al 60%. Sulla raccolta differenziata dobbiamo lavorare insieme ai sindaci per arrivare ad un adeguato livello che possa consentire la chiusura del ciclo dei rifiuti. E potremmo prendere punti di vista diversi rispetto a quelli nostri. Ma ribadisco che la mia sarà una collaborazione con il presidente della Regione. E quindi applicherò il programma di governo condiviso con il presidente“.