“Papa Francesco ci ha indicato con chiarezza da che parte deve stare un cristiano: dalla parte degli ultimi, dei poveri, degli oppressi, dei popoli bombardati nel silenzio generale. La sua voce, a favore di ogni terra martoriata, non è stato solo un appello alla pace, è un grido contro l’ipocrisia, contro il cinismo della politica internazionale, e contro ogni guerra che colpisce civili, bambini, famiglie innocenti. E noi, come Democrazia Cristiana, non possiamo restare neutrali. Perché la neutralità, quando la giustizia è calpestata, è complicità”. Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana.
“La Dottrina Sociale della Chiesa non è un’idea astratta, è una chiamata all’azione. Significa mettersi accanto al popolo, promuovere la dignità del lavoro, la giustizia sociale, l’accoglienza, la pace tra i popoli. Significa dire che il Vangelo non è proprietà privata di nessuno, ma deve essere lievito nella società. E anche quando Papa Francesco apre il dibattito sulla contraccezione, sulla pastorale familiare, sulla concretezza della vita ci sta dicendo una cosa sola: la Chiesa non deve chiudersi nei moralismi, ma ascoltare, accompagnare, discernere”.
“La politica che ci ispira non è fatta di slogan, ma di coraggio. Coraggio di difendere la vita, sì, ma tutta la vita: quella che nasce e quella che muore sotto le bombe, quella dei migranti, quella dei giovani senza lavoro, quella delle madri lasciate sole, quella di chi è rinchiuso e invisibile. La Democrazia Cristiana è nata per questo: per essere un ponte tra il Vangelo e la storia. E oggi, davanti a un mondo che ha smarrito la bussola, lo diciamo con forza: torniamo alla Dottrina Sociale della Chiesa, torniamo alla politica come servizio, torniamo al coraggio del bene comune. Papa Francesco non è stato scomodo. È semplicemente stato cristiano. E noi vogliamo esserlo con lui”, conclude Cuffaro.