L’appuntamento più atteso del trentacinquesimo turno di serie B non si smentisce e regala spettacolo. Termina 1-3 la sfida tra Catanzaro ePalermo. Nel match decisivo in vista della lotteria dei playoff, i rosanero si regalano un’importante vittoria, acciuffando il sesto posto e infrangendo il tabù panchina, fino ad oggi, mai capace di incidere come oggi.
A sedici giorni di distanza dall’ultima uscita casalinga contro il Bari, il club di viale del Fante torna in campo, in trasferta a Catanzaro, schierando l’undici titolare capace di domare la capolista Sassuolo. Tornano così disponibili due pedine fondamentali per lo scacchiera di Dionisi: Ceccaroni e Segre.
Pressing alto, concentrazione e tanto possesso palla. E’ una partenza sprint quella dettata dei siciliani. La compagine di Dionisi prende subito le giuste misure e i primi venti minuti sono a sola trazione rosanero. Ordine e disciplina sono le parole d’ordine, a caccia di tre punti fondamentali per agganciare in classifica proprio i calabresi. I palermitani non si lasciano intimorire dal calore del Ceravolo e lavorano molto bene lungo le fasce, con Pierozzi a destra e Brunori in supporto di Lund a sinistra. Sulla corsia mancina il numero 9 sembra aver trovato la sua nuova dimensione ed è lì, in quella zona di campo che i giallorossi cedono in più occasioni.
Dopo diversi tentativi al limite dell’area di rigore calabrese, gli ospiti riescono a perforare la difesa di mister Caserta. Al nono minuto il capitano pennella la parabola diretta a Pohjanpalo, ma ad arrivare prima è Bonini, che sotto la pressione asfissiante del finlandese sbaglia tempo e traiettoria e di testa insacca in rete: 0-1.
La musica non cambia anche dopo il vantaggio ed è sempre l’italo-brasiliano a far tremare i padroni di casa, sfruttando il lancio millimetrico di Ceccaroni. A negare il raddoppio al ventiquattresimo è l’ex Pigliacelli. Bastano giusto due minuti e il Palermo pesca lo 0-2. La ripartenza rosa viene innescata sempre dalla retroguardia, questa volta per mano di Baniya. Brunori prende il sopravvento e approfittando degli spazi liberi “regalati” dal Catanzaro apre per la sponda opposta. Segre si fa trovare pronto e imbuca. Non solo il gol. Il numero 8 sfoggia una prestazione degna di nota, riuscendo a rimpolpare la manovra offensiva, offrendo supporto agli inserimenti per le vie centrali di Pohjanpalo, e sempre decisivo in fase di non possesso.
A metà del primo tempo la formazione di Dionisi abbassa i ritmi, senza perdere però l’equilibrio e arginando i tentativi vani di incursione dei calabresi. Intimoriti e contratti i padroni di casa escono dal guscio ad appena quattro minuti dal quarantesimo con capitan Iemmello, ma il tiro, a metà tra un assist e un tiro, è debole, molto impreciso e non riesce ad intimorire Audero.
Al rientro dagli spogliatoi Caserta svolta pagina e opta per il doppio cambio: fuori Petriccione e Compagnon, dentro Pontisso e Biasci. Bastano pochi minuti e le scelte del tecnico si rivelano esatte. I ruoli si invertono. I giallorossi conquistano sempre più centimetri, fino a prendere in mano le redini del gioco, sfruttando anche il calo registrato a centrocampo. Al quarantanovesimo il primo a provarci è Cassandro e anche dopo il tentativo di calare il tris dei siciliani, con Brunori e Ceccaroni, in area piccola, Biasci, meno di cinque minuti più tardi, accorcia le distanze. Ilie cambia sfonda per Bonini che pesca Biasci tu per tu con Audero. Complice l’errore in marcatura di Lund, il numero 28 non sbaglia la mira e imbuca l’1-2. Bastano pochi minuti e spinta dall’entusiasmo la formazione di casa sfiora il pareggio con Pontisso, ma il pallone viene deviato in angolo dal portiere indonesiano.
Il Palermo non resta inerme a guardare. Fioccano una serie di occasioni, tutte in ripartenza. La più velenosa arriva al settantaduesimo dal piede di Pierozzi. Pigliacelli, però, para senza troppi sforzi. Nella speranza di donare nuova linfa, giunge così, un po’ a sorpresa, il primo cambio di Dionisi, con Vasic al posto dell’ex Fiorentina. L’ingresso del serbo si ripercuote anche sull’undici schierato in campo, spostando Segre ad agire sull’esterno destro.
A ridosso del novantesimo Dionisi rinfresca la rosa e opta per il triplo cambio: Verre, Ranocchia, Le Douaron dentro per Brunori, Segre e Pohjanpalo. A mettersi maggiormente in mostra è l’ex Brest, in luce con un’incornata disinnescata da Pigliacelli. Nel corso dei quattro minuti di recupero i siciliani calano il tanto atteso tris. Ispirato e supportato da Verre, il francese non sbaglia la seconda volta e infrange il tabù panchina, mettendo a segno il sigillo valido per il decisivo 1-3.