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Accolta la proposta di vicesegretaria

Chinnici invoca l’unità del PD siciliano: “Partito distante dal nazionale. Congresso? Mettere da parte i personalismi” CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 7 Maggio 2025

Il prossimo Congresso dem sarà un vero e proprio spartiacque. E’ questo quello che emerge dalle varie anime che compongono il PD e confermato anche dalla deputata regionale Valentina Chinnici, che nel corso della conferenza stampa di oggi a Palermo, nella sede di via Bentivegna, ha raccolto pubblicamente la proposta avanzata dal segretario regionale Anthony Barbagallo di ricoprire il ruolo di vicesegretaria del partito.

In un momento storico complesso del Partito Democratico nell’Isola, in cerca di una propria identità, il Congresso rappresenta così un punto di ripartenza, nel tentativo, prima di tutto, di riappacificare il partito e ricucire le spaccature. Divisioni che proprio nella giornata di ieri erano state evidenziate da Antonello Cracolici. Il presidente della Commissione Antimafia all’Ars aveva puntato il dito contro il silenzio della segreteria nazionale, lo stesso Barbagallo e la deriva settaria del partito (CLICCA QUI).

Nel corso della conferenza stampa convocata da Valentina Chinnici e dall’associazione Promessa Democratica, che fa riferimento a Gianni Cuperlo, emerge la necessità di ripartirà dall’unità del partito e da temi ben precisi: la lotta, alla mafia, la questione giovanile, la sanità, i quesiti referendari su lavoro e cittadinanza avanzati dalla Cgil e la necessità di riportare la Sicilia al centro di un nuovo progetto.

Ho accettato la proposta di diventare vicesegretaria del PD siciliano, nel caso di vittoria di Anthony Barbagallo, attuale candidato alla segreteria regionale, per aderire ad un progetto politico. Cerchiamo di mettere in campo la proposta che ci è stata fatta. La sfida – ha spiegato Valentina Chinnici – è complicata. Il partito in Sicilia è distante anni luce da quello nazionale, da quello che è l’impronta della segretaria nazionale Elly Schlein. Il PD rappresenta ancora oggi  la soluzione alle destre. E’ dunque un nostro dovere morale ed etico di mettere a tacere guerre fratricide. Non si posso accettare la frattura tra un gruppo parlamentare e una segreteria. Un partito che fa riferimento ai territori solo per marcarli con un nome, è un partito che non attrae. Sembriamo un partito chiuso e autoreferenziale. La casa sta bruciando. Dobbiamo imprimere un passo nuovo“.

E’ dunque inevitabile il riferimento alle parole espresse ieri dal collega all’Ars Antonello Cracolici. Rischio Congresso “brutto”?Sarà così se lo rendiamo tale, se portiamo avanti i personalismi e non la politica. C’è un problema di lealtà. Capisco le amarezze di Cracolici, ma sono certa che supereremo questo impasse. Auspichiamo sia tra quelli che lavoreranno per unire il partito. Abbiamo una responsabilità etica e morale. Siamo preoccupati. Ci vogliamo sottrarre ai pericoli di una deriva di un partito settario. Questo non è un appello a Cracolici, ma a tutto il partito. Abbiamo accettato questo ruolo proprio per mettere fine a queste lotte“.

Spaccatura tra gruppo parlamentare regionale e segreteria?Fanno parte del gruppo anche Safina e Dipasquale. E’ una narrazione che non serve, rischiando una politica scollegata. Serve unità su un progetto politico“. Entro sei mesi dalla fine del Congresso Chinnici auspica la convocazione di una “conferenza programmatica del partito, degli Stati Generali per confrontarsi e tracciare un bilancio. Se a sei mesi di distanza il partito non riesce a rilanciarsi abbiamo fallito tutti“.

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