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Schifani: "Anas chieda scusa"

L’inferno di traffico dell’A19, il viaggio fra i cantieri della Palermo-Catania CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 30 Giugno 2025

Una trappola per automobilisti e camionisti. L’A19, lautostrada Palermo-Catania. La principale arteria di collegamento della Sicilia ridotta ad uno scorrimento ad andamento lento. I cantieri nel tratto fra Bagheria e Casteldaccia, nati al fine di sostituire i guardrail di entrambe le corsie, stanno rendendo la vita difficile a tutti coloro i quali vogliono entrare o uscire dal capoluogo siciliano.

Un problema già durante la settimana, ma che diventa ancor più impattante soprattutto nei weekend. Momento nel quale i cittadini si recano, o quantomeno provano a farlo, nelle località di mare per godersi un sabato o una domenica in tranquillità. Ma fra loro e la tanto agognata sabbia della spiaggia, ci sono alcuni ostacoli da affrontare. Più nello specifico due, tre o anche quattro chilometri di coda. Questa è infatti la media di traffico che ha incontrato chi si è mosso sulla A19 fra sabato e domenica. Un vero stress. Non certo il relax che i cittadini sperano di trovare nei propri giorni liberi.

A19 Palermo-Catania, il viaggio nell’inferno di traffico

Una situazione documentata sabato 28 giugno dalla redazione de ilSicilia.it. Attualmente i cantieri presenti sull’autostrada Palermo-Catania sono due. Uno per carreggiata. Il primo, in direzione del capoluogo etneo, riguarda un tratto di circa un chilometro fra gli svincoli di Casteldaccia ed Altavilla Milicia. Il secondo, muovendosi invece verso Palermo, è situato poco dopo lo svincolo di Bagheria.

In tutte e due le zone attualmente interessate dai lavori eseguiti da ditte incaricate da Anas, il transito è ridotto ad una sola corsia. Fatto che crea code lunghe anche diversi chilometri. I momenti più complessi riguardano i weekend, in particolare le ore di punta. Qui la calca di auto e di camion, unita all’afa di questo inizio d’estate, rendono la vita impossibile a chi resta imbottigliato sull’asfalto rovente. E, come se non bastasse, i due sopracitati cantieri non solo i soli che si incontrano muovendosi nei tratti autostradali della A19. Insomma, non proprio l’ideale come itinerario per chi vorrebbe solo rilassarsi.

Non resta che aspettare la fine dei cantieri

Disagi registrati già da diverse settimane. Fatto che ha mandato su tutte le furie chi si trova a passare in quella zona, sia per lavoro che per ragioni personali. Sui social si è scatenato da tempo uno stuolo di critiche che ha riguardato soprattutto le istituzioni. Dalla Regione sono arrivate più volte richieste dirette ad Anas per accelerare i cantieri, anche con doppi turni e interventi in notturna.

Venerdì 27 giugno, durante un vertice tenuto alla Prefettura di Palermo, era stata valutata la possibilità di ricorrere ad un bypass nei pressi dello svincolo di Bagheria. Opzione scartata dai vertici di Anas soltanto 24 ore dopo. Roberto Lagalla, sindaco della Città Metropolitana di Palermo, si è detto “preoccupato” per le possibili ricadute economiche dei cantieri, in particolare per il settore alberghiero e turistico. Il presidente della Regione Renato Schifani ha invece espresso “profonda irritazione” per l’attegiamento dei vertici regionali dell’azienda autostradale, chiedendone addirittura le dimissioni.

Anzi, ieri sera, il governatore ha rincarato la dose. “Anas chieda scusa pubblicamente – ha dichiarato -. La Sicilia non è una periferia da sacrificare. Saremo vigili e presenti in ogni sede, anche ministeriale. La Regione non farà passi indietro”. Il numero uno di Palazzo d’Orleans ha inoltre evidenziato come l’azienda nazionale “non abbia mai realmente consentito alla Regione di esercitare appieno il proprio ruolo di commissariamento, dimostrandosi poco collaborativa e sistematicamente refrattaria alle indicazioni fornite“.

Il danno ormai è fatto. Non resta che aspettare. Un mantra per i siciliani. La chiusura del cantiere di Bagheria è attesa per il 12 luglio. Dopo, la situazione dovrebbe migliorare. Un inizio di estate 2025 non certamente facile per gli abitanti della provincia di Palermo e non solo. In tutto questo marasma burocratico ed amministrativo in cui a pagare il prezzo del traffico sulla A19 sono principalmente i cittadini, c’è solo una cosa da augurargli. Buon viaggio. Almeno nei limiti del possibile.

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