“È importante chiarire un punto: il nuovo Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne 2021-2027 non rappresenta in alcun modo un disimpegno verso i piccoli comuni e i territori più fragili del Paese. Al contrario, siamo di fronte a una strategia che, per la prima volta, mette a sistema risorse, progettualità e visione di lungo periodo, proprio per valorizzare questi territori, contrastarne lo spopolamento e promuovere opportunità concrete di sviluppo sostenibile”.
Lo dichiara Luca Cannata, deputato di Fratelli d’Italia, a margine del dibattito pubblico suscitato da alcune interpretazioni sul contenuto del Piano. “Il Governo – spiega Cannata – ha scelto un approccio nuovo e costruttivo, che parte dall’ascolto dei territori e si basa su interventi concreti: sanità di prossimità, scuole accessibili e di qualità, mobilità sostenibile, digitalizzazione e sviluppo economico locale. Non più interventi a pioggia, ma investimenti mirati, costruiti insieme alle comunità locali, anche grazie a una vasta consultazione pubblica avviata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione”.
Il Piano prevede il potenziamento dei servizi essenziali, con particolare attenzione alla salute, all’istruzione e ai trasporti pubblici locali; il rafforzamento della rete digitale e delle infrastrutture smart per promuovere inclusione, lavoro e formazione anche a distanza; il sostegno alle economie locali, con azioni mirate per incentivare giovani, imprese, agricoltura sostenibile ed economia circolare; una governance multilivello, semplificata e partecipata, che favorisce il coordinamento tra Stato, Regioni e Comuni e punta all’efficienza e alla trasparenza.
“È utile ricordare – conclude Cannata – che alle 72 aree già attivate nel ciclo precedente, se ne aggiungono oggi altre 43 nuove aree finanziate con risorse statali e regionali. In totale parliamo di quasi 800 Comuni coinvolti in un processo di rilancio che guarda al futuro con visione e responsabilità. L’obiettivo è semplice ma ambizioso: garantire il diritto a restare e vivere bene nei propri territori. Invito tutti ad approfondire il Piano con attenzione, perché dietro i numeri e le linee guida ci sono idee concrete, ascolto reale e una volontà politica chiara: costruire una nuova stagione di protagonismo per le nostre aree interne, partendo dai bisogni delle persone e dalle potenzialità dei territori”.