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Il rapporto di Gate-away.com

Boom di richieste estere per le case in Sicilia: la nuova frontiera del sogno immobiliare internazionale per pensionati e professionisti

sabato 12 Luglio 2025
Chiusa Sclafani e Ragusa Ibla

Seconda solo alla Toscana, l’Isola conquista l’11% delle richieste estere. Chiusa Sclafani, Comune del Palermitano, si rivela regina delle richieste immobiliari, ma crescono anche Ragusa, Siracusa e Caltagirone. Boom di inglesi, professionisti e over 56 in cerca di autenticità, clima mite e silenzio rurale.

Secondo l’ultimo rapporto semestrale pubblicato da Gate-away.com, portale immobiliare specializzato nella promozione di immobili italiani verso acquirenti esteri crescono i borghi dell’entroterra, in particolare abitazioni con prezzi sotto i 100mila euro e preferenza per abitazione e già pronti, spaziose, lontane dal caos.

 

I dati siciliani

Chiusa Sclafani, piccolo borgo dell’entroterra palermitano, era finora noto soprattutto per le pesche tardive e le chiese barocche sparse tra viuzze silenziose. Oggi, invece, è il comune siciliano più desiderato dagli stranieri che sognano di trasferirsi in Italia.

A rivelarlo è l’ultimo rapporto semestrale pubblicato da Gate-away.com, portale immobiliare specializzato nella promozione di immobili italiani verso acquirenti esteri. E il dato non è isolato. Per la prima volta, la Sicilia sale al secondo posto tra le regioni italiane più cercate dagli utenti internazionali, subito dopo la Toscana, con l’11,07% delle richieste sul totale nazionale.

inps-pensionati-estero-sicilia

Nel primo semestre del 2025, l’isola conquista l’interesse di una fascia crescente di pensionati, professionisti e lavoratori autonomi over 56 in cerca di autenticità, quiete, bellezza e – dettaglio non irrilevante – prezzi ancora accessibili. Se gli Stati Uniti si confermano la prima nazione di provenienza degli acquirenti (27,36%), il dato che spicca è quello del Regno Unito, che raddoppia quasi le richieste (+92,8%) e raggiunge il 18,83% del totale.

Una tendenza che cambia la geografia del turismo immobiliare: si guarda meno ai grandi centri, più ai borghi. Meno alla rendita, più a una nuova vita.

 

Borghi e barocco: Chiusa Sclafani, Caltagirone, Ragusa

Chiusa Sclafani – Città delle Ciliegie

Chiusa Sclafani segna un incremento del +66,67% rispetto al primo semestre del 2024, piazzandosi in cima alla classifica dei comuni più cercati della regione. Un balzo che sorprende anche i promotori del portale. “È un borgo che incarna perfettamente il desiderio di semplicità e autenticità che molti stranieri stanno cercando”, spiega Simone Rossi, co-fondatore di Gate-away.com.

Seguono Caltagirone (+35,97%), Ragusa (+43,81%) e Siracusa (+29,93%). Si tratta di centri noti per il loro patrimonio barocco e una qualità della vita legata a ritmi lenti, clima mite e un’offerta immobiliare variegata.

Noto orienteering
Noto

Anche Noto, con un +8,45%, consolida la sua posizione tra le mete preferite, mentre Cianciana, piccolo centro dell’Agrigentino, resta stabile tra i luoghi più cliccati per la sua storica attrattività presso la comunità anglofona.

Questi territori rappresentano la nuova Sicilia che piace all’estero: non quella da cartolina turistica, ma quella delle colline interne, delle case in pietra, delle terrazze sul vuoto e dei silenzi che avvolgono i paesi a mezzogiorno. “Chi arriva da Londra, Berlino o Toronto non cerca più solo mare e mondanità – commenta un agente immobiliare di Siracusa – ma una dimensione umana, magari a dieci minuti dalla costa, ma senza il rumore e il traffico”.

 

Siracusa regina tra le province, ma cresce anche Trapani

ORTIGIA dall'alto
Ortigia Siracusa

A livello provinciale, Siracusa si conferma la provincia siciliana più cercata, con il 22,49% delle richieste e una crescita del +2,75%. Segue Catania con il 21,31%, Palermo con il 18,67% e Trapani che, con il 10,92%, mostra segnali di risveglio sul fronte delle richieste internazionali.

Nel dettaglio dei singoli comuni, Caltagirone (10,34%) guida la classifica, seguita da Noto (7,73%), Siracusa città (4,79%), Catania (3,41%) – in leggero calo – e Cianciana (3,31%).

È interessante notare come l’interesse degli acquirenti si concentri su centri di medie dimensioni o piccoli borghi, piuttosto che sui capoluoghi metropolitani.

 

La mappa dell’acquirente estero

Il profilo medio di chi cerca casa in Sicilia attraverso Gate-away.com è ormai consolidato: oltre i 56 anni, spesso già in pensione o in procinto di andarci, con una crescente incidenza degli over 66 (38%). Non a caso, l’acquisto immobiliare è motivato principalmente dalla prospettiva di trasferirsi stabilmente per la pensione (46,3%), ma anche dal desiderio di un cambio vita (30,8%), da progetti di casa vacanze (16%) o, in minor misura, da scopi di investimento (6,3%).

Smart working

Accanto ai pensionati, però, crescono anche i dipendenti (31,1%) e i lavoratori autonomi (23,82%), spesso con l’obiettivo di conciliare smart working e qualità della vita. La Sicilia, per molti di loro, rappresenta il punto d’incontro ideale tra vivibilità, bellezza e costi sostenibili.

Anche il momento dell’anno in cui si cerca casa cambia. “I mesi primaverili ed estivi sono decisivi – spiega Simone Rossi – perché molti stranieri approfittano delle vacanze per visitare immobili e concludere l’acquisto in loco”.

Le richieste inviate durante il soggiorno in Italia sono cresciute del +78,63% rispetto al 2024. Segno che la vacanza si trasforma sempre più spesso in progetto di vita.

Prezzi bassi, case grandi e già pronte

Il prezzo resta uno degli elementi chiave. Il valore medio degli immobili cercati in Sicilia è pari a 209.000 euro, in calo dell’8,74% rispetto al primo semestre del 2024. Ma il dato più eloquente è un altro: il 59,64% delle richieste riguarda immobili sotto i 100 mila euro, mentre un altro 21,16% si concentra nella fascia tra 100 e 250 mila. Solo lo 0,9% degli utenti è disposto a spendere oltre 1 milione.

A essere più desiderati sono immobili già restaurati o immediatamente abitabili (61,27%), con preferenza per spazi superiori ai 120 metri quadrati (40,76%). La casa deve essere comoda, pronta all’uso, e possibilmente panoramica o con elementi di valore storico. Nuove costruzioni? Solo il 9,46% del mercato.

In termini di tipologia, vincono le ville (23,67%), seguite dalle case indipendenti (22,24%) e dagli appartamenti (19,98%). La Sicilia si propone così non solo come meta di charme, ma anche come occasione concreta per acquistare case con terreno, giardino o terrazze in località dove i prezzi sono ancora accessibili rispetto al nord Italia.

 

Le richieste per nazionalità: in calo la Germania, stabile il Nord America

Se gli Stati Uniti mantengono la prima posizione (27,36%) tra le nazionalità più presenti, la sorpresa è il sorpasso del Regno Unito ai danni della Germania. Gli inglesi rappresentano il secondo gruppo più rilevante, con quasi il 19% delle richieste e una crescita annuale che sfiora il raddoppio.

La Germania cala sensibilmente (-31%), probabilmente per effetto del calo del potere d’acquisto e di politiche fiscali più restrittive. In crescita le richieste da Francia (4,27%), Canada (4,02%) e Olanda (3,51%), mentre una quota rilevante delle richieste arriva da utenti italiani che usano il portale durante un soggiorno in Sicilia per pianificare l’acquisto (5,25%).

Gate-away.com, che da 15 anni promuove il patrimonio immobiliare italiano all’estero, sottolinea come questo trend rappresenti anche un’opportunità commerciale per il mercato siciliano, spesso ancora poco digitalizzato o non attrezzato per interfacciarsi con una clientela straniera.

“Questo è il momento per le agenzie locali di aprirsi all’internazionalizzazione”, dichiara Simone Rossi. “Chi ha una casa da vendere dovrebbe considerare di promuoverla anche all’estero, perché la domanda c’è, è in crescita e cerca proprio l’Italia autentica che la Sicilia sa offrire meglio di altre regioni”.

Al di là dei numeri, il report ci restituisce l’immagine di una Sicilia diversa da quella stereotipata. Non più solo isola di partenze, ma terra d’approdo per chi cerca una seconda occasione. Il fatto che molti acquirenti siano pensionati non va letto come un limite, ma come un segnale: il desiderio di concludere la propria vita in un luogo che restituisce senso, tempo e bellezza.

La casa, in questo scenario, non è solo un bene. È una dichiarazione di fiducia nel futuro. Anche – e forse soprattutto – quando quel futuro ha il volto di una collina brulla, di un tramonto su una piazza vuota o di un balcone affacciato sui monti delle Madonie o dei Nebrodi.

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