Taormina International Book Festival approda alla Fiera del Libro di Lima, che vede per la prima volta l’Italia come ospite d’onore. Tra gli appuntamenti dal 18 luglio al 6 agosto 2025 due saranno dedicati al Festival.
Il primo Costruire cultura. Festival, visioni e letteratura del presente (lunedì 21 Luglio alle 18 nel Padiglione Italiano) con Antonella Ferrara presidente e direttrice artistica del Festival, Alfio Bonaccorso direttore esecutivo, e Silvia Vallini, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Lima. A partire dall’esperienza del Taobuk Festival di Taormina ci sarà una riflessione sul ruolo dei festival come spazi di dialogo e confronto, capaci di dare forma a una visione culturale che intreccia sguardi, identità e temi urgenti del presente, in un progetto culturale che ha da sempre una formidabile portata internazionale, restando al tempo stesso radicato nel proprio territorio. Sarà questa anche l’occasione per presentare il volume celebrativo Oltre i confini di un sogno (Giulio Perrone Editore, 2025), curato da Paolo Di Paolo, con contributi inediti di Nino Rizzo Nervo, Massimo Sideri, Elvira Terranova, Matteo Collura e Antonio Spadaro. Un libro corale che attraversa quindici anni di storia del festival, tra parole, immagini e memorie, attraverso le testimonianze di grandi narratori come Paul Auster, Isabel Allende, Amos Oz, Ian McEwan, Elizabeth Strout, David Grossman. E dei premi Nobel Jon Fosse, Annie Ernaux , Mario Vargas Llosa. Quest’ultimo, scomparso proprio quest’anno, è stato protagonista nel 2020 di un’edizione fuori stagione (ad ottobre) a causa del Covid, segnata dal desiderio di affermare nonostante tutto la centralità della libertà e del pensiero critico in un momento storico drammatico e complesso come quello della pandemia.
“Vedere la bella città di Taormina – si legge in un suo articolo pubblicato su El Pais e contenuto nel volume – senza turisti è tristissimo. Le case sembrano sospese sulle colline in procinto di scivolare sopra un mare coperto di nuvole, gli alberghi, i bar, i ristoranti e i negozi piangono lacrime amare con i loro proprietari e impiegati sulle porte a braccia conserte, nell’attesa che impossibili clienti entrino a salvarli dalla rovina. Però, in mezzo a questa desolazione c’è una forza della natura: Antonella Ferrara, che ha reso possibile il miracolo che il festival internazionale del libro, Taobuk, si celebri ancora una volta, e con Svjatlana Aleksievič la giornalista bielorussa insignita del Nobel per la Letteratura, invitata d’onore.”
A rendere ancora più vivo quel momento, durante l’incontro sarà proiettato un estratto video dell’intervista realizzata con lo scrittore peruviano per il Taobuk Award.
Nel secondo appuntamento, Superare confini. Dagli Appennini alla Sicilia (lunedì 23 luglio, ore 18, Padiglione Italiano) Antonella Ferrara, Alfio Bonaccorso e Claudio Pozzani, direttore del Festival Internazionale di Poesia di Genova – Parole spalancate, moderati da Silvia Vallini metteranno a confronto l’esperienza di due Festival ai due lati dell’Italia. Al centro la valorizzazione delle diversità, la multidisciplinarietà, la capacità di accogliere figure di massimo rilievo nella provincia italiana, di coniugare l’eccellenza con la bellezza. Taormina e Genova, rispettivamente da quindici e trentuno anni, raccontano esperienze, libri, idee; generano dialoghi; e fanno parlare di sé collegandosi con naturalezza alle agende mondiali, senza distogliere gli occhi dall’impegno più importante: la qualità delle scelte editoriali e programmatiche.
“È con immenso onore e profonda emozione – dichiara Antonella Ferrara – che partecipiamo al Salone Internazionale del Libro di Lima. Un invito che acquista maggiore valore nell’anno in cui si celebra il Centocinquantenario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Perù. In tale contesto di straordinario scambio culturale e umano, Taobuk si presenta con un volume che è, al tempo stesso, un tributo alle Belle Lettere e una testimonianza del nostro cammino: ripercorrere i primi 15 anni attraverso le adesioni più autorevoli, tra cui quelle di tre giganti della letteratura sudamericana: Luis Sepúlveda, Isabel Allende e il peruviano Mario Vargas Llosa. Non è solo un omaggio: è il riconoscimento di un legame profondo, personale e artistico, che queste tre figure hanno stretto con Taobuk e con me direttamente. Hanno lasciato un segno indelebile e contribuito a definire l’identità cosmopolita e il profilo culturale del nostro festival. Sono stati ospiti indimenticabili, perché connessi nel percorrere il medesimo viaggio dell’anima. Con lo spirito indomito di chi crede nel confronto culturale quale energia generativa per il futuro. Affinché non vi sia più una ‘historia omitida’, come denunciò Vargas Llosa su El Pais, raccontando del suo incontro a Taormina con la scrittrice bielorussa dissidente Svjatlana Aleksievič. Due premi Nobel stretti in un abbraccio solidale ai tempi del Covid. Un’edizione, quella del 2020, su cui nessuno avrebbe scommesso, e che sarà invece ricordata come ‘el milagro de Taobuk’ per usare le parole dello stesso Vargas Llosa, che ancora oggi ci riempiono di orgoglio. Andiamo perciò in Perù – conclude – non solo per raccontare chi siamo, ma per celebrare un dialogo vero tra culture sorelle, unite dai “legami latini”, ma in realtà universali, che sono alla base della scelta di invitare l’Italia come paese ospite d’onore. Portiamo con noi i sogni di pagine scritte, memorie vive e condivise che hanno attraversato il Mediterraneo e l’Oceano per diventare ponte tra mondi. Partiamo fieri della nostra identità, ma pronti ad ascoltare, imparare, accogliere. Per ribadire che la letteratura unisce ciò che è lontano, avvicina ciò che sembra diverso, costruisce alleanze. E vorrei condividere con gli amici peruviani una mia certezza. E farlo nel mio timido spagnolo. La cultura es un acto de amor. Y en Lima llegamos con el corazón abierto”.