“La Buona Destra, il partito che si riconosce nel libro-manifesto del suo segretario Filippo Rossi “Dalla parte di Jekyll”, continua con successo il radicamento in tutto il Paese attraverso l’apertura di comitati, la formazione dei coordinamenti regionali ma soprattutto il confronto continuo con la società civile per promuovere un’azione politica concreta che cerchi soluzioni ai problemi lontano dalla propaganda del sovranismo”, afferma il coordinatore regionale Dr. Pietro Abbadessa.
“La Buona Destra mentre rifiuta la politica urlata di Salvini e Meloni e la demagogia astratta di una sinistra parolaia e salottiera capace solo di difendere privilegi, lavora pancia a terra per affermare una destra attenta al merito e ai giovani, che si identifichi nei valori di un’area liberale, popolare, convintamente europeista, laica e ambientalista.Siamo al lavoro per programmare una serie di eventi con la partecipazione di Filippo Rossi, il primo dei quali il 22 gennaio, con lo scopo di creare occasioni d’incontro e confronto con tutte le persone che a vario titolo sono interessate a conoscere il nuovo partito della Buona Destra, a partecipare al suo sviluppo sul territorio siciliano, ad aprire comitati da affiancare a quelli già operativi“continua Abbadessa.
“Buona Destra ha già promosso incontri e intende promuovere incontri programmatici in vista delle elezioni amministrative e regionali in Sicilia. Uno dei temi centrali fin dalla nascita della Buona Destra è la città, il luogo primo della politica, che purtroppo ha abdicato il suo ruolo diventando semplice amministrazione. Oggi i Sindaci hanno l’opportunità di lasciare un segno nella storia con il PNRR. Buona Destra è fortemente impegnata nel dare una visione, una prospettiva ed una risposta alla grande domanda di politica che viene dal basso, spesso canalizzata nel populismo e recepita sotto forma di puro sindacalismo da parte di altre forze in campo. Occorre ricominciare a costruire nuove piazze, monumenti, strutture architettoniche che lascino il segno della storia ed il senso dell’epoca contemporanea alle prossime generazioni”conclude.