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Le interviste de ilSicilia.it

Ciminnisi (M5S): “La riforma dei Consorzi un flop che danneggia gli agricoltori. Rete ospedaliera? Sanità siciliana fragile” CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 25 Luglio 2025

Crisi idrica, Consorzi di Bonifica e rete ospedaliera. Tre dei temi più caldi discussi all’interno degli studi de ilSicilia.it con la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi.

Un focus importante sulla siccità, una delle piaghe più critiche che la nostra Isola affronta da tempo.

L’acqua che scarseggia e che lascia a secco i rubinetti di casa, che inaridisce i campi e le colture, come ormai capita ogni estate in Sicilia. L’emergenza siccità è attuale più che mai. Quello della Sicilia è stato il territorio maggiormente colpito dal deficit di precipitazione (-25%) dove, nel 2024, sono caduti poco più di 500 mm di pioggia, corrispondenti a circa 13 miliardi di metri cubi, rispetto a una media annua sul lungo periodo 1951-2024 di circa 665 mm, corrispondenti a 17,2 miliardi di metri cubi di precipitazioni totali. Ciò è quanto viene fuori dai dati Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Questo ha portato una crisi che ha coinvolto tutti.

Siamo alla seconda estate di crisi idrica. Dal 9 aprile del 2024 una crisi che viene gestita in via emergenziale da una Cabina di regia a cui sovrintende direttamente il presidente Renato Schifani e che “dovrebbe procedere celermente, ma che in realtà sembra non averci tirato fuori da una situazione di crisi che continua a flaggellare i siciliani sia per l’uso potabile, quindi nelle utenze delle case, sia soprattutto per l’uso agricolo“.

Già in passato la deputata era entrata nel merito, schierandosi con i viticoltori trapanesi “traditi e abbandonati“. Dalla Regione 35 milioni di euro stanziati, 18 agli agrumi, 11 all’olivicoltura, 6 a mandorlo e pistacchio, e zero al vino. “Una distribuzione iniqua, che viola lo spirito del regolamento comunitario sugli aiuti straordinari. Davanti a un disastro climatico senza precedenti, il governo Schifani risponde con la logica del “mors tua, vita mea”, condannando centinaia di aziende e lavoratori siciliani”.

Abbastanza critica è la situazione nel Trapanese,l’esempio della Diga Trinità è diventata l’emblema di un sistema che fa acqua da tutte le parti. C’è un problema di efficienza delle reti, un problema di manutenzione degli invasi che non sono stati mai adeguatamente attenzionati da tutti i governi che si sono succeduti, soprattutto del centro-destra, quelli che più recentemente hanno governato la nostra Sicilia“.

Salta la riforma sui Consorzi di Bonifica, la riforma attesa da decenni non ha avuto il disco verde in aula. Dopo l’approvazione dei primi due articoli del ddl di riforma dei Consorzi di Bonifica, a Sala d’Ercole con voto segreto è stato bocciato l’articolo 3. “I Consorsi di Bonifica erano la grande sfida del governo Schifani, come tali l’assemblea ha lavorato sin dall’inizio, tutto si è trasformato in un flop, un flop che va a danneggiare soprattutto gli agricoltori, e che tiene col fiato sospeso anche tantissimi lavoratori che attendevano questa riforma che avrebbe dovuto riorganizzare tutto il sistema dei consorsi per garantire i maggiori investimenti su quelli che sono i problemi atavici della nostra agricoltura“.

Rinvio all’Ars anche per la rete ospedaliera, in VI Commissione si attende ancora la documentazione completa. Il prossimo appuntamento è fissato per martedì 29 luglio. Entro la fine di questa settimana, infatti, sarà inviata la documentazione completa.

Una prima discussione dovrebbe svolgersi, per l’appunto, martedì, mentre il parere dovrebbe così giungere mercoledì 30. E non è detto che l’esito sia positivo. E’ emersa tutta la fragilità della nostra sanità pubblica regionale a cui questa rete ospedaliera non sembra dare alcuna risposta. È evidente che c’è un rimaneggiamento della precedente rete ospedaliera che però non tiene conto delle mutate esigenze, anche demografiche, della nostra regione perché nel frattempo è cambiata anche l’affluenza, l’utenza sanitaria dei vari territori e non tiene conto neppure di come queste aree debbano essere servite“.

Errori, imprecisioni e a mancare all’appello sarebbero anche alcuni allegati. Ma ci sono falle soprattutto nella gestione. “Ci sono state alcune realtà territoriali molto più attenzionate rispetto ad altre. Questo fa pensare che l’interesse primario, che dovrebbe essero egualitario, in realtà non è la priorità di questo governo“.

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