In attesa di una svolta che tarda ad arrivare, il direttore generale dell’Asp Messina, il dottor Bernardo Alagna, a seguito di una relazione e di un nuovo sopralluogo effettuato a Fondo Fucile, riporta in primo piano l’emergenza della baraccopoli di Messina che interessa oltre 7 mila cittadini della Città dello Stretto. Il manager dell’Asp Messina chiede alle Istituzioni di stringere i tempi per risolvere questa drammatica vicenda.
“Sarebbe un grosso problema gestire un focolaio all’interno delle baraccopoli”, avverte il manager dell’Azienda Sanitaria Provinciale che così ha sottolineato la necessità di trovare una soluzione che possa scongiurare l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria su una vicenda che l’Azienda Sanitaria Provinciale descrive in termini puntuali con una relazione di due giorni fa. “Il rischio è quello di trovarsi ad affrontare un’emergenza nell’emergenza, visto che stiamo parlando di tante persone che vivono in una condizione di disagio e precarietà, e la pandemia è un ulteriore fattore di grave pericolo per questi cittadini e per intere famiglie che necessitano di essere protette dal virus e dal rischio di possibili focolai”.
Alcune baracche sono rimaste anche disabitate ma attendono di essere demolite ed è stata avviata la relativa procedura d’appalto a cura di Arisme (l’Agenzia per il Risanamento della Città di Messina). Il dg dell’Asp Messina ha reso nota la volontà dell’azienda di intensificare le attività di accertamento sanitario con una serie di screening e tamponi. “Ma sino a questo momento pochi cittadini della baraccopoli hanno preso parte a questi screening e non è semplice riuscire a censire la popolazione che risiede in questa zona”.
Secondo Alagna “appare del tutto evidente che le baracche non sono idonee ad ospitare persone ed occorre proteggere le persone più deboli. Il Covid ha portato una criticità in più da gestire e un eventuale focolaio sarebbe veramente un problema enorme vista la promiscuità riscontrata nella zona”.
“Stiamo cercando di fare il possibile affinché si riescano a monitorare i soggetti fragili ma è chiaro che una tale condizione diffusa di rischio diventa difficile da controllare e interessa tutti i numerosi cittadini che vivono in quest’area. Auspico che le Istituzioni possano fare presto e che si concretizzi una soluzione risolutiva immediata. Stiamo seguendo con attenzione l’iter della proposta di legge che il Parlamento sta valutando”.
La questione è stata portata all’attenzione del Parlamento, in questa legislatura, soprattutto dalla deputata messinese Matilde Siracusano, che sta spingendo affinché si possa arrivare ad un’assunzione di responsabilità del governo italiano per porre fine ad un’atavica questione che investe migliaia di messinesi da un tempo infinito.
E da tempo ormai sta invocando una svolta il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che a più riprese ha rivolto appelli al governo nazionale per affrontare il dramma delle tante persone che vivono in condizioni di grave rischio igienico-sanitario nelle baracche. Cittadini che attendono al più presto risposte dallo Stato ed ai quali non può più essere negata una condizione di vita dignitosa.