Tre complessi interventi di soccorso sanitario sono stati effettuati nel fine settimana nelle isole Egadi, che in questo periodo sfiorano le centomila presenze giornaliere, svoltisi sul territorio e in mare, alcuni dei quali anche ad alta complessità. Operazioni che hanno visto l’intervento congiunto e armonizzato dei servizi di emergenza territoriale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani in attività interforze con istituzioni quali la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto-Guardia costiera e il Corpo dei Vigili del Fuoco.
Quindi il personale del PTE dell’ASP nell’isola ha nuovamente dato prova di grande professionalità durante altri due complessi interventi di soccorso. In condizioni meteo-marine
Il primo intervento avvenuto ha riguardato un turista di 64 anni caduto da un costone roccioso di circa tre metri nei pressi di Cala del Preveto. Lo stesso, dopo essere stato stabilizzato dal personale sanitario dell’Asp attivato dal 118, è stato trasbordato sull’idroambulanza “Santa Lucia” e poi trasferito presso il PTE.
Il secondo intervento si è reso necessario poco dopo, in zona Cala Bue Marino, per una giovane turista che, cadendo tra gli scogli, ha battuto la nuca. La ragazza è stata recuperata via mare e poi trasportata in sicurezza sull’idroambulanza, che ha fatto rotta verso il porto di Favignana, dove una autoambulanza dell’ASP l’ha poi trasferita presso il PTE per le cure necessarie.
I due interventi sono stati effettuati in sinergia con la Capitaneria di Porto dell’isola e i Vigili del Fuoco, che hanno collaborato alla buona riuscita delle operazioni.
“Sono esempi concreti di integrazione ed efficienza – dichiara il Commissario straordinario dell’Asp Sabrina Pulvirenti – tra il nostro servizio di emergenza territoriale nelle isole minori, con il responsabile il dott. Mario Minore, ed enti diversi, ma complementari. In un tempo in cui spesso si dà per scontato il valore del servizio pubblico, episodi come questi ricordano l’importanza di una sanità pronta, presente e umana. Un plauso sentito va a tutto il personale, civile e militare coinvolto, in particolare ai nostri medici, infermieri, soccorritori e l’equipaggio dell’idroambulanza Santa Lucia, che con abnegazione e coraggio hanno saputo trasformare un contesto di pericolo in missioni di successo. A loro – conclude – il mio sincero encomio per aver difeso, ancora una volta, il diritto alla vita”.