Il centrodestra palermitano tiene botta sulla variazione di bilancio. La maggioranza del sindaco Roberto Lagalla prova a superare l’impasse che ha regnato negli ultimi tre mesi a Sala Martorana. Nella seduta odierna infatti, i rappresentanti della coalizione a sostegno del primo cittadino hanno resistito al tentativo del centrosinistra di cancellare il fondo da 250.000 euro destinato all’organizzazione di alcune manifestazioni turistico-culturali in città. Risorse stanziate nell’ambito del maxi-emendamento alla legge di stabilità regionale (meglio conosciuta come Finanziaria) e recepite all’interno della sovracitata variazione di bilancio. Tuttavia, una volta cassato l’emendamento, gli esponenti del centrosinistra hanno deciso di lasciare l’aula. Furente il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo, il quale ha accusato le opposizioni di “mancanza di parola rispetto ai patti concordati“. Troppo pochi infatti gli esponenti del centrodestra per proseguire i lavori (17). Risultato: mancanza del numero legale e seduta rinviata a domani. Momento nel quale dovrebbe arrivare l’atteso ok alla delibera.
L’affondo al sindaco in aula
Una seduta aperta dall’intervento dell’esponente del PD Mariangela Di Gangi. La rappresentante Dem ha attaccato senza mezzi termini il centrodestra, chiamando in causa il vertice di maggioranza tenuto ieri dal primo cittadino. “Volevo capire se fosse possibile chiamare il sindaco per convocare una nuova riunione. Ieri la maggioranza era a ranghi compatti e presente sia come Giunta che come capigruppo. Non possiamo dire lo stesso oggi. La sua coalizione è rappresentata da 18 consiglieri. E’ gravissimo. Se il sindaco non è in grado di far tenere i numeri in aula a 24 ore dalla sua strigliata, è bene che lasci la guida della città“.
Noi Moderati esce di scena, anzi no
Una coalizione che, nel primo pomeriggio, si è ridotta a 25 elementi vista la presa di posizione del leader di Noi Moderati Saverio Romano, il quale ha deciso di lasciare la maggioranza del sindaco Roberto Lagalla. Gruppo del quale non farà più parte il vicepresidente del Consiglio Comunale Giuseppe Mancuso. Fatto che comunque lascia nelle mani dell’ex Rettore una superiorità numerica decisamente evidente rispetto al centrosinistra.
Anzi no. Nel tardo pomeriggio arriva la precisazione dei capigruppo di maggioranza. Attraverso una nota, gli esponenti di centrodestra provano a spegnere il caso. “L’assenza del riferimento a Noi Moderati è stata frutto di una mera dimenticanza, priva di qualsiasi volontà di escludere un autorevole partito alleato. Nessuna primogenitura è rivendicata da alcuna forza politica: Noi Moderati fa pienamente parte della maggioranza e il suo contributo è considerato prezioso nel percorso comune intrapreso. Tutte le componenti della coalizione confermano, dunque, il loro impegno nel rafforzare l’unità e la coesione, con l’obiettivo di portare avanti, con serietà e responsabilità, il mandato ricevuto dai cittadini“.
Una questione sulla quale è poi intervenuto direttamente il sindaco Roberto Lagalla. “Mi sfuggono le motivazioni che hanno indotto Saverio Romano a rilasciare dichiarazioni spiacevoli. Peraltro, l’unico consigliere di Noi Moderati, appartenente al Gruppo Misto, è stato regolarmente invitato ed ha partecipato alla riunione svoltasi ieri tra la Giunta e i gruppi consiliari di maggioranza. Nell’occasione, lo stesso non ha manifestato posizioni diverse da quelle unanimamente assunte. In ogni caso, nella consapevolezza della comune appartenenza di coalizione, non è mia intenzione sottrarmi ad ulteriori occasioni di dialogo con Noi Moderati, soprattutto rispetto a temi di comune interesse che possano contribuire alla crescita e allo sviluppo della città. Aspico che Saverio Romano tragga da questa comunicazione maggiori elementi di ragionevolezza, comunque dichiarandomi, come sempre, disponibile al dialogo“.
Gli eventi al centro del dibattito, respinto l’emendamento delle opposizioni
A prendersi la scena del dibattito odierno è stato subito il primo emendamento. Proposta di modifica sostenuta dal centrosinistra con la quale si puntava a cancellare dalla variazione di bilancio un fondo da 250.000 euro relativo ad alcuni eventi tenuti a Palermo. Contenitore nel quale figurano i 100.000 euro dati per l’organizzazione del concerto di Gigi d’Alessio, denominato Gigi&Friends, allo stadio Renzo Barbera il 21 e 22 giugno. Risorse che si aggiungono al fondo da 500.000 euro con cui Palazzo d’Orleans ha voluto contribuire alla creazione di un polo pediatrico a Villa Belmonte (quest’ultimo non fa parte della variazione di bilancio). Dopodichè, la lista continua con i 40.000 euro concessi al programma “Sicilia Cabaret” per la ricerca di nuovi talenti sul territorio; 45.000 euro per l’Aedi Storytelling Fest, evento ospitato allo Spazio Tre Navate dei Cantieri Culturali e che riguardava alcune esibizioni artistiche tenute fra il 20 e il 30 dicembre; 40.000 euro per l’evento “Venite a questi marmi” realizzato alla chiesa di San Domenico di Palermo e infine 25.000 euro per la 58^ edizione della “passione di Cristo” a Partanna-Mondello.
Iniziative sulle quali la capogruppo del M5S Concetta Amella ha apertamente parlato di “sistema di accattonaggio politico che nulla ha a che fare con la qualità del consenso“. Un dibattito durante il quale l’ex capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo ha provato a far ricorso al voto segreto. Richiesta respinta dal presidente Giulio Tantillo: “Si può usare soltanto quando la votazione riguarda persone“, ha sottolineato l’esponente azzurro. Dopodichè, si è arrivati al dunque. Esito praticamente scontato. Diciassette contrari, un astenuto e nove favorevoli. Ovvero, emendamento respinto. Decisione dopo la quale l’esponente del PD Mariangela Di Gangi ha annunciato l’abbandono dei lavori da parte di tutti i rappresentanti delle opposizioni. Venuto meno il numero legale (era fissato oggi a 21), la seduta è stata aggiornata a domani mattina.
Cosa c’è nella variazione di bilancio
All’interno della variazione di bilancio figurano diversi assi d’investimento. Va chiarito intanto che buona parte delle voci presenti sono “autobilanciate”, ovvero non comportano ulteriori impegni di spesa per l’Amministrazione. Si tratta in buona parte dei casi di una riallocazione di fondi. Casistica in cui rientra il cambio relativo ai 12 milioni di euro per finanziare la riqualificazione del porticciolo della Bandita, in Costa Sud. L’intervento aveva trovato finanziamento fra le pieghe dei fondi del PNRR. Ma l’avvicinarsi della scadenza del 30 giugno 2026 ha portato l’Amministrazione a ricorrere ad altri capitoli di spesa.
Documento nel quale figurano il potenziamento della raccolta differenziata e delle isole ecologiche in città (2 milioni di euro), la riqualificazione della piazza dello Zen (4 milioni di euro), l’efficientamento energetico degli edifici scolastici, il finanziamento dei cantieri di servizio (da cui dipenderanno alcune attività di pulizia urbana relative all’assessorato all’Ambiente), i fondi per il reddito alimentare, i fondi per gli interventi di housing sociale, la digitalizzazione delle pratiche del SUAP e di altri uffici comunali, la creazione di un giardino pubblico negli spazi di Villa Turrisi, la progettazione relativa al recupero di Tonnara Bordonaro, nonchè il potenziamento dei sistemi di illuminazione pubblica sulla Circonvallazione e sulla Costa Nord di Palermo.