“All’Assemblea dei sindaci, dove si doveva decidere chi gestirà l’acqua dei Comuni della nostra provincia per i prossimi anni, abbiamo detto NO.
Insieme ai sindaci di Avola, Francofonte e Portopalo, abbiamo votato contro il sistema gestito dal sindaco di Siracusa Francesco Italia, che si muove con un blocco di comando chiuso e autoreferenziale (rafforzato dal fatto che il Comune di Siracusa, essendo il più popoloso, detiene la quota maggiore e può condizionare le scelte), capitanato da Carta Mpa con Gennuso FI in versione cortigiano, piattino alla mano, pronto a incassare la poltrona in silenzio”. Così dichiara, sui social, il deputato nazionale di Fratelli d’Italia Luca Cannata.
Che aggiunge: “Noi siamo a favore della costituzione di una società a maggioranza pubblica, efficiente e trasparente, che: garantisca acqua buona e tariffe giuste, investa nelle reti e nelle condutture colabrodo, rispetti tutti i Comuni e tutta la popolazione. In assemblea si è toccato un livello di sfacciata violazione, non solo delle regole, ma anche della buona educazione istituzionale. Un comportamento fuori da ogni immaginazione, che umilia i territori e offende il buon senso.
“Ricordiamolo chiaramente: tra qualche mese, se le bollette saranno più alte e i servizi peggiorati, i responsabili avranno nomi e cognomi. Chi ha imposto questo sistema opaco e aggressivo dovrà risponderne davanti ai cittadini. Noi abbiamo detto NO a questa gestione dell’acqua. Perché l’acqua è un bene di tutti e non può essere gestita da pochi, con logiche spartitorie e di potere e con la nomina del Consiglio di Sorveglianza non rappresentativo di tutti”, continua Cannata.
“Continueremo a batterci, in tutte le sedi istituzionali e legali, per difendere i diritti dei Comuni, la trasparenza e i servizi dei cittadini”, conclude Cannata.