Dovranno avere almeno due giornalisti contrattualizzati le aziende editoriali per potere accedere al Fondo per l’editoria, istituito da una norma approvata stamani dalla commissione Bilancio dell’Ars e finanziato con 3 milioni di euro all’anno per un triennio.
A proporre la modifica del testo, che in origine pretendeva che le aziende avessero un “collaboratore attivo sul territorio della Regione”, è stato il Sindacato della Stampa parlamentare siciliana. La proposta è stata subito accolta dal deputato della Dc Ignazio Abbate che ha presentato un emendamento in commissione Bilancio dell’Ars, sottoscritto anche dai parlamentari Marianna Caronia (Nm), Marco Intravaia (Fi) e Giorgio Assenza (FdI) e dal presidente della commissione Dario Daidone.
L’emendamento stabilisce che le aziende editoriali per accedere ai contributi pubblici debbano avere almeno due giornalisti contrattualizzati in Sicilia e che la testata giornalistica sia regolarmente registrata presso i Tribunali. La Stampa parlamentare aveva proposto un ulteriore modifica all’art.6 che proponeva di destinare una parte dei contributi destinati alle aziende per l’assunzione e la stabilizzazione di giornalisti precari ma questa modifica non è stata accolta.
“Ringraziamo il deputato Abbate che ha subito sostenuto la nostra proposta e l’intera commissione Bilancio dell’Ars con in testa il presidente Daidone che ha votato l’emendamento all’unanimità – sottolinea il Consiglio della Stampa parlamentare – Grazie anche al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore all’Economia Alessandro Dagnino per la sensibilità dimostrata e per avere accolto la proposta della Stampa parlamentare finalizzata a sostenere i colleghi giornalisti. Tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso, hanno appoggiato la nostra proposta. Oggi più che mai è fondamentale sostenere settori come l’informazione e l’editoria che rappresentano un presidio di democrazia per i siciliani. Un sostegno che non può prescindere dal lavoro dei giornalisti professionisti e pubblicisti”.