E’ stato arrestato nel trapanese Giacomo Vitale Pecoraro, il giovane di 25 anni, di Palazzo Adriano ma residente a Filaga accusato dell’omicidio del bracciante Francesco Dino, 57 anni, ucciso con diverse coltellate giovedì scorso a Prizzi.
Il giovane è stato bloccato dai militari del comando provinciale di Trapani. Era stata la sorella della vittima a soccorrere il fratello e raccontare quanto successo.
L’aggressore avrebbe colpito la vittima alle spalle e all’addome. L’operaio, trasportato in elisoccorso all’ospedale Civico, è morto durante il volo a causa delle ferite. La donna, assistita dall’avvocato Mario Bellavista, ha raccontato che i rapporti tra i due erano stati negli ultimi tempi burrascosi.
Oggi all’istituto di medicina legale del Policlinico è stata eseguita l’autopsia sul corpo del bracciante.
Francesco Dino sarebbe stato ucciso da Giacomo Vitale Pecoraro, 26 anni, per vendetta. Alcuni anni fa il bracciante agricolo assassinato aveva avuto una lite con il giovane. I due si erano picchiati. Francesco Dino aveva presentato una denuncia. “Aveva tentato di ucciderlo già la sera prima, si era appostato sotto casa intorno alle 22, l’ho visto mentre stavo stendendo i panni. Lui è rimasto lì per un po’ di tempo, fino a quando non mi ha visto e si è allontanato”, ha raccontato la sorella.
Secondo quanto riferito dalla donna, Giacomo Pecoraro, mercoledì sera si sarebbe appostato, dunque, sotto casa dell’uomo a Prizzi (Pa): sapeva che il cinquantasettenne avrebbe fatto rientro a quell’ora, ma la presenza della sorella di Dino avrebbe mandato in fumo i suoi piani. Che sarebbero stati progettati da tempo.
Il racconto della donna, infatti, “rafforza ancora di più la premeditazione – sottolinea Mario Bellavista, avvocato della famiglia – Pecoraro ha certamente pianificato l’omicidio”