Una Catania sotto assedio. Con i colpi di pistola esplosi, nella serata di ieri, in aria in via Adone nel rione San Giovanni Galermo, sono cinque le notti consecutive in cui la città è in preda alle sparatorie. Uno scontro tra clan che pare abbia come “fil rouge” il controllo del traffico di droga.

“Intervenire tempestivamente non è semplice, ma è necessario offrire risposte concrete e rapide a tutti i cittadini onesti che chiedono sicurezza e legalità. Finora, gli episodi intimidatori hanno colpito principalmente attività commerciali, ma è evidente che la sicurezza collettiva non può essere messa a rischio da nessuna forma di criminalità. Serve una risposta forte e coordinata“.
“La politica, da sola, non basta. È indispensabile un lavoro sinergico con tutte le istituzioni competenti: Prefettura, Questura e forze dell’ordine. Solo un fronte unito può affrontare con serietà una situazione così delicata e profonda.
Da cittadino, e ancor più da rappresentante delle istituzioni, provo vergogna e rabbia nel vedere la mia città vivere questi scenari. Ma proprio per questo sento il dovere – morale e istituzionale – di esserci, con senso di responsabilità.
Il Sindaco Trantino ha già dimostrato, in più occasioni, di non tirarsi indietro di fronte alle sfide più complesse. Confido nel suo coraggio e nella sua capacità di guidare Catania e renderla quanto più sicura possibile“.
Alle parole di Magni, si contrappongono quelle del consigliere dem Damien Bonaccorsi, che dichiara: “Mentre Catania vive un’escalation di sparatorie, il sindaco parla di ‘percezione soggettiva del rischio’. Peccato che qui non ci sia nessuna percezione: c’è una città spaventata e un’amministrazione che nega l’evidenza“.

“Nel solo ultimo mese si sono registrati oltre dieci episodi di spari. Eppure, mentre la criminalità dà segnali chiari, il primo cittadino si rifugia in uno slogan che pronuncia con il sorriso: ‘Catania sicura’. Un sorriso fuori luogo, offensivo nei riguardi di chi – ogni giorno – convive con furti, scippi e atti vandalici. Il sindaco parla di ‘reati in calo’, ma la realtà è diversa: la criminalità è in crescita e la paura è tornata centrale nella vita quotidiana. Di fronte a questo scenario, l’amministrazione si limita a narrazioni rassicuranti e tecnicismi statistici. In un contesto simile, è inevitabile che cresca la sfiducia nei confronti delle istituzioni, percepite come distanti, lente e più impegnate a difendere loro stesse piuttosto che a proteggere i cittadini. In questo vuoto si radica l’insicurezza“.
“Il problema – sottolinea – è noto da tempo. Lo denuncio pubblicamente da molto prima di entrare in Consiglio comunale. Oggi, mentre l’emergenza è evidente a chiunque, c’è chi finge di ‘scoprirla’ per coprire un’assenza strutturale: una guida politica all’altezza e l’incapacità di offrire risposte istituzionali adeguate. La sicurezza era ed è una priorità assoluta. Il problema è che non lo è mai stata per questa amministrazione. La città ha bisogno di scelte serie, pubbliche e trasparenti: Servono più pattugliamenti nei quartieri, impianti di videosorveglianza funzionanti, una centrale operativa che risponda attivamente e un’attenzione rigorosa alle implicazioni mafiose dietro certi segnali. Visto il fallimento delle poche misure adottate, il sindaco convochi immediatamente un tavolo tecnico permanente sulla sicurezza. Non un’iniziativa simbolica, ma una struttura operativa che produca effetti visibili con aggiornamenti pubblici e periodici. La gestione della sicurezza richiede il contributo di tutte le istituzioni, ma la guida spettava al Sindaco, fin dall’inizio. Ruolo che non ha assunto, compromettendo l’efficacia dell’azione“.
“La sicurezza – conclude – non si garantisce con dichiarazioni rassicuranti né con relazioni annuale autocelebrative. Si costruisce con chiarezza, programmazione ed azioni coraggiose. Coraggio che questa amministrazione non ha mai avuto. Non servono più parole, né altri dati alterati. Serve una svolta netta, guidata da chi ha il dovere di garantire sicurezza e legalità. Se il sindaco non è in grado di farlo, lo dica chiaramente ed inizi ad assumersi le proprie responsabilità politiche. I cittadini meritano di saperlo“.
Alle sparatorie, nella mattinata odierna, s’è aggiunto un ulteriore fatto di cronaca. In Corso Sicilia un parcheggiatore abusivo di 40 anni è stato ucciso da un etiope a colpi d’arma da taglio a seguito di una lite scaturita nell’area posteggio antistante il supermercato Lidl, probabilmente per via dei contrasti inerenti la gestione abusiva dei posti auto e dello spaccio di droga.
Immediate le reazioni da parte degli esponenti delle Istituzioni: “Questa mattina il centro di Catania è stato nuovamente teatro di violenza: in corso Sicilia, a pochi passi dal cuore della città, un uomo è stato accoltellato a morte nei pressi di un supermercato. Un fatto drammatico che si aggiunge alla lunga scia di sparatorie e intimidazioni che, negli ultimi giorni, hanno gettato la città in un clima di paura e insicurezza diffusa“, così i consiglieri comunali del M5s Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio.

“Di fronte a una situazione così grave e intollerabile non è più possibile tacere. La città ha bisogno di risposte immediate e di un’assunzione di responsabilità collettiva. Per questo motivo abbiamo già inviato al presidente del Consiglio comunale la richiesta di una conferenza dei capigruppo urgente, finalizzata alla convocazione straordinaria del Consiglio comunale sulla sicurezza. L’amministrazione e le istituzioni tutte devono dare un segnale forte e concreto, perché non è accettabile che i cittadini di Catania vivano nel terrore quotidiano, né che il centro storico e i quartieri diventino terreno di scontri, regolamenti di conti e violenze che mettono a rischio l’incolumità di tutti. La città – concludono Bonaccorsi e Ciancio – ha bisogno di sicurezza vera, di un piano condiviso, di scelte coraggiose. Non di silenzi, non di proclami. Catania merita un’amministrazione capace di affrontare le emergenze e di difendere i propri cittadini“.
“L’accoltellamento di oggi in corso Sicilia è l’ennesima prova che Catania è fuori controllo. Quante altre sparatorie dobbiamo aspettare prima che si intervenga in maniera decisa?“, chiosa il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale Riccardo Pellegrino (FI).

“Non se ne può più, siamo stanchi. Catania è diventata una città invivibile: un uomo accoltellato in pieno centro, sparatorie ogni notte, cittadini impauriti e un gravissimo danno per il turismo. La gente non si sente più sicura neppure ad uscire di casa. Tutto questo è inaccettabile“.
“Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – prosegue – il 3 febbraio è venuta qui a fare il suo show. Adesso basta: non servono passerelle elettorali, ma un vero intervento in termini di sicurezza. Chiedo con forza di essere ricevuti a Roma dal presidente del Consiglio dei Ministri, perché Catania merita rispetto, non solo consensi elettorali. Nessuno parla, tutto tace, ma se domani dovesse capitare a un nostro figlio, a un nipote, a un parente, cosa diremmo? Basta con questa forma di egoismo, basta con atteggiamenti monarchici“.
“Invito il presidente del Consiglio Seby Anastasi e tutti i colleghi consiglieri comunali a sospendere le attività istituzionali come forma di protesta, finché non avremo un incontro ufficiale con il Governo nazionale. Non possiamo più rimanere in silenzio davanti a questa escalation di violenza. Invito il presidente della Regione, Renato Schifani, persona capace e sensibile a non abbandonare Catania in questo momento delicatissimo. La nostra città non può essere lasciata sola. È tempo che chi governa prenda decisioni immediate e concrete: i catanesi meritano sicurezza e dignità“.
“È preoccupante la recrudescenza di episodi criminali che nelle ultime settimane stanno interessando il territorio etneo, e in particolare la città di Catania. Alle intimidazioni con colpi di arma da fuoco esplosi nella notte contro le saracinesche di diverse attività commerciali, si aggiunge oggi un fatto gravissimo: l’omicidio di un uomo accoltellato in pieno centro cittadino. A questo si somma la sparatoria avvenuta nelle scorse ore a Paternò, con due persone rimaste gravemente ferite“, afferma il deputato nazionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ciancitto che, nell’esprimere profonda preoccupazione per l’escalation criminale, ha annunciato la propria iniziativa istituzionale: “Chiederò al presidente della Commissione nazionale antimafia, l’on. Colosimo, di intervenire con una presenza forte e concreta sul territorio. È necessario dare risposte immediate e incisive per contrastare i fenomeni di criminalità diffusa e far sentire ai cittadini la presenza dello Stato, in modo chiaro e tangibile. Della vicenda investirò anche il Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi Signoriello. È indispensabile intervenire con la massima urgenza, restituendo sicurezza e fiducia alla nostra comunità“.

“I recenti episodi di violenza mettono in evidenza una grave emergenza sicurezza in città. Tuttavia, additare responsabilità dirette o indirette a chi ha dato prova di un’azione amministrativa improntata autenticamente alla legalità, rappresenta un tentativo maldestro di speculazione e strumentalizzazione che non può nemmeno essere preso in seria considerazione“. Parole del deputato regionale di Grande Sicilia, Giuseppe Lombardo, dopo il tragico avvenimento della giornata odierna.

“Le istituzioni locali continuino in questo percorso di risanamento della città senza tentennamenti così come ha già fatto fino a oggi. Il tema della sicurezza in città è divenuto così urgente da richiedere unità di tutte le forze politiche cittadine, un’azione condivisa e corale a sostegno di qualsiasi iniziativa utile a stemperare questo odioso clima che mette a repentaglio la serenità della cittadinanza catanese“.
“Il consiglio comunale di Catania non ha alcuna intenzione di arrestare la propria attività amministrativa, anzi conferma di essere pronto a sostenere ogni iniziativa utile, seria e costruttiva per sostenere legalità assoluta e sicurezza in città, e continuerà a farlo senza remore nel massimo rispetto istituzionale e democratico, con piena collaborazione e sostegno verso la Procura e le nostre forze dell’ordine“, spiega il presidente del Consiglio Comunale Sebastiano Anastasi.

“Pur nella naturale differenza di vedute e di posizioni politiche, nessuna forza politica presente in aula mi risulta abbia mai scelto la via dell’ostruzionismo, mostrando sempre apertura al dialogo e serrato confronto, magari duro ma pur sempre costruttivo nell’ insieme. Chi vuole fare precipitare la città nel baratro dell’anarchia, dell’illegalità più diffusa e della paura, troverà sempre un consiglio comunale coeso e fermo. Fermare i lavori consiliari per protesta non è nemmeno contemplabile, sarebbe un segnale orribile, inutile, dannoso, grave. Peraltro, nelle le sedute del 3 e 9 settembre, già calendarizzate da tempo, si tratteranno tra l altro importanti ordini del giorno che concorrono al recupero di marginalità sociali e di maggiori tutele quali le delibere inerenti a Fondi PN metro 2021 – 2027 con il progetto denominato ‘transizione green lavori di riqualificazione via Toledo’ -proposta di acquisizione dell’immobile; disciplina delle misure preventive per sostenere il contrasto all ‘evasione scolastica; proposta di regolamento attuativo per l’alienazione di. Unità immobiliari di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà del comune di Catania in viale Moncada e in viale Nitta “.