“Pio La Torre ha sviluppato il suo impegno nella lotta alla mafia comprendendo che bisognava colpire il cuore economico e finanziario dei mafiosi per intaccare il loro potere. C’e voluta la sua morte e quella del generale Dalla Chiesa per capire che un mafioso in carcere che mantiene il suo patrimonio e’ piu’ pericoloso di un mafioso libero senza patrimonio. L’ideale sarebbe sia in carcere che senza patrimonio, la mafia attraverso il potere economico esercita un potere politico“.
Queste le parole del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a margine della pulizia della targa di via Li Muli in ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, uccisi dalla mafia nel 1982: “Sono 39 anni che non sono trascorsi invani. La Palermo in cui Rosario Di Salvo e Pio La Torre sono stati uccisi era una citta’ governata dalla mafia. Oggi la mafia non governa ma c’e’ ancora – sottolinea il primo cittadino – ma resta un messaggio fortissimo e innovativo, quello di Pio La Torre, che ha trasformato l’impegno sui diritti dei braccianti in un impegno di grande modernita’”.