Entra nel vivo l’analisi della bozza del piano triennale delle opere pubbliche a Palermo. L’atto, il quale riguarderà il triennio 2025-27, conta un totale di 487 progetti. Di questi, 80 sono inseriti nell’elenco annuale 2025, con importi vicini ai 400 milioni di euro. All’interno dell’elenco rientra anche il progetto per realizzare un nuovo asilo nido comunale all’interno del quartiere di Brancaccio. Una struttura da intitolare alla memoria di padre Pino Puglisi, uomo simbolo della lotta alla mafia nelle periferie di Palermo. Luoghi nei quali plessi del genere hanno un’importanza capitale. Di questo e di altri progetti si è discusso questa mattina all’interno della seduta congiunta della I (Bilancio) e della II Commissione (Infrastrutture) Consiliare del Comune di Palermo. Un passaggio propedeutico prima del prelievo in Consiglio Comunale, atteso nell giornata di mercoledì.
L’appello di FdI: “Non possiamo perdere questa opportunità”
Sede nella quale il capogruppo di FdI Giuseppe Milazzo e la collega di partito Teresa Leto hanno rivolto un appello ai colleghi della coalizione per una rapida approvazione dell’atto. “In vista della prossima commemorazione dell’anniversario dell’uccisione di padre Pino Puglisi, simbolo indelebile della lotta alla mafia, desideriamo rivolgere un importante appello a tutte le forze politiche in consiglio comunale, chiedendo di approvare con la massima celerità l’atto che prevede la creazione dell’asilo nido nel quartiere di Brancaccio – dichiarano i due esponenti meloniani -. L’asilo nido di Brancaccio è un’opera di enorme rilevanza per il quartiere e per le famiglie che abitano in II circoscrizione. Gli uffici hanno confermato che l’opera dovrà essere completata entro dicembre 2026 per garantire il finanziamento. Non possiamo permettere che un’opportunità così preziosa venga persa“.
Un progetto figlio dell’impegno civico di Maurizio Artale, rappresentante del Centro Padre Nostro di Brancaccio. Al momento però, l’obiettivo da raggiungere è rimasto, come tanti altri progetti, soltanto nei rendering. “Il nostro impegno deve essere quello di trasformare il ricordo di padre Puglisi in un atto concreto di speranza e di futuro – insistono Milazzo e Leto -. L’asilo non sarà solo un luogo di educazione, ma un simbolo di rinascita per un quartiere che ha sempre affrontato sfide difficili. Facciamo appello, quindi, affinché l’organo consiliare approvi quanto prima questo atto e dia un segnale forte e significativo ad un territorio che ci sta particolarmente a cuore“.
Alla scoperta del piano triennale delle opere pubbliche: il tram
Guardando al futuro, il piano triennale delle opere pubbliche vanta al suo interno anche le sezioni relative alla fase tre, ovvero le linee D, E, F, G e i relativi cinque parcheggio d’interscambio. Nell’annualità 2025 si trova un capitolo di spesa da circa 66 milioni. Una parte dei 269 milioni previsti dalla progettazione definitiva approvata in questi giorni dalla Giunta Comunale per il primo stralcio funzionale relativo alle linee E1, E2 ed F. Quest’ultima potrebbe essere sostituita dalla linea D in caso si riescano a superare i vincoli posti dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente. Ciò in virtù di un ordine del giorno votato proprio in Consiglio Comunale, volto a dare precedenza alla tratta da e verso Bonagia per la presenza nel progetto della relazione di un nuovo ponte sul fiume Oreto.
La partita della Costa Sud
L’altra grande filone riguarda la Costa Sud di Palermo. Sette chilometri di litorale su cui si gioca buona parte dell’espansione marittima ed economica del capoluogo siciliano. Un’area su cui ballano progetti per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro. Come recentemente documentato dalla nostra redazione, Invitalia ha chiuso le procedure di gara riguardanti il restyling del porticciolo della Bandita e della creazione del parco a Mare dello Sperone. L’importo complessivo dei due appalti si aggira intorno ai 36 milioni di euro. Con riguardo all’area della Bandita, il pacchetto degli interventi prevederà un investimento da 16 milioni di euro. Di questi, 13,7 milioni sono di competenza statale, mentre la restante quota (circq 2 milioni) sarà messa dalla Città Metropolitana.

Attraverso la nuova struttura, il Comune di Palermo punta a creare un potente processo di rigenerazione urbana, fornendo al contempo servizi per i pescatori. Ciò tramite un avanzamento di costa e un miglioramento dei servizi per i pescatori. Nel caso del progetto del parco a mare dello Sperone invece, l’operazione ha un valore vicino ai 20 milioni di euro. La maggioranza delle risorse, circa 16,7 milioni di euro, sono stati reperiti fra le pieghe dei fondi PNRR, mentre la parte residuale da 3,7 milioni di euro la metterà l’ex Provincia. In entrambi i casi, a risultare vincitrice sarebbe una ditta di Priolo (SR). Tuttavia, il Comune di Palermo non può ancora procedere alla stipula dei contratti. Ciò a causa della necessità di attendere il pronunciamento del CGA sul ricorso presentato da una delle ditte partecipanti al bando.
La rigenerazione urbana di via Roma e i fondi ex Gescal
C’è poi la questione relativa al riassetto urbano di via Roma. Secondo gli open data del Comune di Palermo, la strada che attraversa l’intero centro storico del capoluogo siciliano è la terza per incidenti stradali in città. Non proprio un record di cui andare fieri. Nei mesi scorsi, diverse associazioni hanno acceso i riflettori sulla questione della sicurezza, chiedendo dei correttivi all’Amministrazione. Alcuni di questi accorgimenti passano dall’intervento inserito nell’elenco annuale. Il valore del progetto si aggira intorno ai 1,4 milioni di euro.

Il Dip (Documento di Indirizzo alla Progettazione) è stato approvato a novembre 2024 e si basa due lotti programmatici. Il primo riguarda la manutenzione della sede stradale, dei marciapiedi e la valorizzazione di alcune aree urbane (come ad esempio piazza due Palme), mentre il secondo interessa la realizzazione di una pista ciclabile che tuteli i fruitori della mobilità sostenibile, attualmente fin troppo esposti a pericoli dettati dal traffico veicolare.
C’è poi il capitolo legato all’investimento dei fondi ex Gescal. Proprio in questi giorni, il Consiglio Comunale ha approvato una nuova variante urbanistica per consentire gli espropri necessari al rilancio della piazza dello Zen. Lo spazio compreso fra le vie Fausto Coppi, Primo Carnera e Senocrate d’Agrigento, oggi nel degrado, punta ad essere punto di riferimento per l’intera comunità che vive nel quartiere.
I cimiteri

A proposito di strutture pubbliche, è previsto poi il finanziamento dell’ampliamento del cimitero di Santa Maria di Gesù (4 milioni) e di Santa Maria dei Rotoli (1,5 milioni di euro destinati in parte alla realizzazione di nuovi loculi e in parte alla creazione di un parcheggio nell’area dell’ex EdilPomice). Con riguardo al camposanto monumentale della VII Circoscrizione, sono in corso diversi interventi di manutenzione straordinaria. Come ad esempio le opere di rifacimento del manto stradale, delle vie di defluizione delle acque refluee, delle scale di collegamento fra le varie sezioni nonchè di alcuni muretti di protezione. Inoltre, la ditta incaricata dal Comune di Palermo sta lavorando per recuperare il ritardo sul progetto del nuovo forno crematorio. Le maestranze stanno definendo il corpo in muratura della struttura, la quale sta sorgendo accanto al vecchio impianto.

Una struttura che vale un investimento da 3,7 milioni di euro, finanziato in parte con i fondi della struttura commissariale condotta dal sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore Salvatore Orlando, mentre per la quota residuale il Comune ha attinto dalle risorse dell’avanzo vincolato 2023. Un’opera che attendeva al palo addirittura dal 2015. Secondo quanto prevede il progetto, il vecchio e il nuovo impianto saranno interconnessi da un pontile rialzato e da una strada d’accesso condivisa.
La nuova struttura sarà realizzata in un’area da 300 metri quadri e prevederà al suo interno, come si legge nella relazione ingegneristica del progetto, “oltre al grande vano tecnico al piano terra ospitante la linea di cremazione (con la predisposizione della seconda), una sala del commiato al piano primo. Questi spazi saranno affiancati da appositi servizi e spogliatoi per gli operatori oltre ai servizi per gli utenti, vani accessori necessari al corretto funzionamento dell’attività, il tutto progettato in modo da consentire l’accesso anche a persone diversamente abili. Ci si pone l’obiettivo di integrare il più possibile gli elementi volumetrici con la parte esistente del cimitero”.