A due anni di distanza la Democrazia Cristiana torna a riunirsi nel Trapanese. Si è svolta ieri pomeriggio, al Mahara Hotel di Mazara del Vallo, l’assemblea provinciale del partito.
L’incontro si è rivelato l’occasione per fare il punto sul lavoro svolto e per condividere la linea politica da perseguire nel territorio. A Marsala, per esempio, la DC è al lavoro per costruire un’alternativa all’attuale amministrazione, in sinergia con la coalizione di centrodestra. A Mazara, prosegue il percorso tra le fila dell’opposizione, per ricostruire una nuova rappresentanza, mentre ad Alcamo, il partito sta seguendo con attenzione la crisi politica in atto.
Presenti all’assemblea anche il segretario nazionale Totò Cuffaro, la presidente DC Sicilia Laura Abbadessa, il capogruppo DC Ars Carmelo Pace e il segretario provinciale DC Trapani Giacomo Scala.
“Due anni fa – ha dichiarato Giacomo Scala – abbiamo fatto il congresso dove abbiamo dato vita alla segreteria provinciale, ci siamo dati una struttura in tutta la Provincia. L’assemblea è servita per fare il punto della situazione sui lavori che abbiamo fatto in questi due anni e sulla linea politica che dobbiamo seguire in tutti i Comuni. Abbiamo parlato di attualità, delle cose che abbiamo fatto e stiamo portando avanti e la linea politica che stiamo mantenendo sul territorio, dove siamo all’opposizione dell’attuale presidente della Provincia. La nostra è una posizione costruttiva che serve al territorio e ai cittadini“.
“A Marsala – ha poi aggiunto il segretario provinciale – dove si voterà il prossimo anno, abbiamo dato una linea politica per la quale stiamo lavorando di alternativa all’attuale amministrazione Grillo e stiamo lavorando insieme a tutta la coalizione di centrodestra. Su Mazara stesso discorso, dove lavoriamo per un’alternativa all’attuale amministrazione Quinci. A Mazara abbiamo perso le elezioni e quindi dobbiamo ricostituire il gruppo consigliare e continuare un percorso di opposizione costruttiva, sempre guardando gli interessi dei cittadini. Su Alcamo stiamo analizzando la crisi politica dell’amministrazione per capire il da farsi, considerando che si voterà nel 2026“.