Da Palermo a New York, la lezione dell’inclusione arabo-normanna arriva all’assemblea generale dell’Onu con ‘Mosaicando’
Redazione
martedì 16 Settembre 2025
La Sicilia sbarca a New York con il documentario Unesco Iccar che mostra l’eredità palermitana quale strumento per lo sviluppo inclusivo.
L’eredità della Sicilia arabo-normanna arriverà direttamente al Palazzo di Vetro, quartier generale delle Nazioni Unite. Sarà infatti un documentario di 25 minuti destinato all’Assemblea Generale del 23 settembre 2025 a New York, a raccontare come Palermo, dal 2 al 4 settembre, si sia trasformata in un “Living Lab dell’Inclusione”. L’occasione è stata un modulo formativo del prestigioso ICCAR Youth Bootcamp dell’UNESCO, che ha portato in città 30 giovani da diversi Paesi, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, selezionati dai componenti di ICCAR e da partner strategici dell’UNESCO. Un programma di formazione intensivo organizzato dall‘ICCAR (International Coalition of Inclusive and Sustainable Cities), che si concentra sul coinvolgimento dei giovani nell’ambito della conservazione e del restauro del patrimonio culturale. Questo bootcamp ha offerto ai partecipanti, soprattutto giovani studenti e professionisti, l’opportunità di acquisire competenze pratiche e teoriche nel campo della conservazione del patrimonio e di apprendere le tecniche moderne di restauro, la gestione dei beni culturali e la sostenibilità. I ragazzi sono stati guidati in un percorso che ha svelato come la Cappella Palatina fosse l’emblema di una governance che usava la diversità come strumento di governo e come la Cattedrale sia un “palinsesto culturale” che insegna l’integrazione nel tempo. A San Giovanni degli Eremiti, con le sue iconiche cupole rosse, la tecnologia costruttiva araba si fonde con un edificio cristiano. Un laboratorio a cielo aperto per trasformare l’ispirazione storica in azione concreta per il futuro delle città e per studiare il modello multiculturale normanno.
Un evento, inserito nel progetto MOSAICANDO, che ha dimostrato che i monumenti storici possono offrire soluzioni concrete alle sfide globali dell’Agenda 2030. Le tre giornate di lavoro hanno intrecciato teoria e pratica nel tessuto sociale e culturale della città. Durante il workshop “Pensare globale, agire locale”, tenutosi all’Orto Botanico, un panel di esperti internazionali ha offerto una visione a 360 gradi sull’inclusione e la costruzione della pace. Il dibattito ha spaziato dalla prospettiva globale dell’UNESCO, presentata da Linda Tinio-Le Douarin, vicecapo sezione Inclusione, diritti e dialogo interculturale – UNESCO alla leadership politica illustrata da Paolo Rondelli, ex capitano reggente di San Marino, e agli strumenti finanziari spiegati da Manuela Marsano, esperta di fondi europei. Le esperienze pratiche delle città sono state al centro degli interventi di Matteo Lepore (sindaco di Bologna), Asher Craig (presidente della Bristol legacy foundation) e Michael A. Schadek (direttore delle partnership regionali di Columbus, Ohio). Infine, Aurelio Angelini, professore universitario, ha contestualizzato il dibattito a livello locale per Palermo, mentre Alex Uberti, project manager ha disquisito sulla prospettiva della vigilanza attiva contro la discriminazione. Durante le giornate palermitane i partecipanti all’evento hanno incontrato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e l’assessore alla pianificazione urbanista del comune, Maurizio Carta, oltre al dirigente alla pianificazione strategica, Massimo Rizzuto.
“Accogliere a Palermo il Bootcamp ICCAR, iniziativa della rete UNESCO per la formazione di leader urbani – afferma il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla – è stato un onore e al tempo stesso una straordinaria opportunità per la nostra città. Dal 2 al 4 settembre, grazie al progetto Mosaicando e al modulo dedicato al sito seriale “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”, Palermo si è trasformata in un vero e proprio Living Lab dell’inclusione: uno spazio dove il patrimonio culturale non è solo memoria, ma strumento attivo per immaginare e costruire città più eque e sostenibili. La nostra storia millenaria, fatta di dialoghi tra culture e civiltà diverse, rappresenta oggi una risorsa viva e dinamica per affrontare le sfide del presente. Il percorso UNESCO, che unisce monumenti straordinari e identità plurali, è al centro di un progetto che parla alle nuove generazioni e contribuisce alla formazione di cittadini e cittadine consapevoli, protagonisti del cambiamento. Il comune di Palermo ha sostenuto con convinzione questa iniziativa, pienamente coerente con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e gli obiettivi dell’ICCAR Youth Bootcamp 2025. Palermo vuole essere laboratorio permanente di convivenza, creatività e innovazione sociale, e questo Bootcamp ha rappresentato un passo importante in questa direzione”.
“Accogliere 25 giovani provenienti da ogni parte del mondo e condurli alla scoperta della Palermo arabo-normanna – afferma Benedetto Zacchiroli, presidente di ECCAR (European coalition of cities against racism) – significa offrire loro non solo un patrimonio artistico straordinario, ma anche la testimonianza viva di come questa eredità continui a plasmare la città come luogo di inclusione. Condividere questo modello di convivenza è un esercizio di cittadinanza pubblica che rafforza il legame tra memoria storica e futuro delle comunità globali”.
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