Il 6 agosto il Cipess ha approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina e ne ha dichiarato la pubblica utilità. Il deliberato favorevole ha riguardato una ampia documentazione: il progetto definitivo aggiornato con la Relazione del Progettista che include il programma anticipato di opere e servizi; i risultati della Conferenza di servizi condivisi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; le conclusioni positive della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA VAS del MASE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di Incidenza Ambientale (VINCA); il Piano economico finanziario; la relazione istruttoria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti attestante tra l’altro che l’intero fabbisogno del progetto, pari a circa 13,5 miliardi di euro, è interamente coperto da risorse già stanziate dal bilancio dello Stato e dalle risorse acquisite dalla Società con l’aumento di capitale sottoscritto nel 2023 dal Ministero dell’economia e delle finanze; l’elenco delle opere compensative.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che potrebbe avvenire entro ottobre, dopo la registrazione della Corte dei conti, la delibera del Cipess sarà efficace e il progetto del ponte entrerà nella fase realizzativa. Sarà immediatamente avviato il Programma delle Opere anticipate, la progettazione esecutiva per fasi costruttive e l’inizio graduale della fase espropriativa.
L’avvio delle attività sarà preceduto dalla prevista stipula dei Protocolli di Legalità con le competenti Prefetture, la Stretto di Messina e gli affidatari.
Opere anticipate entro il 2025
Si prevede entro il 2025 l’avvio dei cantieri. I primi lavori riguarderanno le prime opere compensative indicate dai Comuni, la viabilità e le opere che permetteranno di minimizzare, fin dall’inizio delle attività, ogni impatto dei cantieri sul territorio che sarà preparato ad ospitare i cantieri del ponte grazie all’esecuzione delle prestazioni anticipate che comprendono:
– Costruzione delle piste di cantiere, evitando l’interferenza del traffico dei mezzi di cantiere con il traffico ordinario;
– Predisposizione dei campi base;
– Realizzazione dei sistemi dell’approvvigionamento idrico per soddisfare i fabbisogni di cantiere;
– Potenziamento del sistema fognario;
– Bonifica ordigni bellici;
– Risoluzione delle interferenze con i sottoservizi (acqua, gas, elettricità, telecomunicazioni, ecc.) per garantire il loro funzionamento durante la realizzazione dell’Opera;
– Monitoraggio ambientale ante operam;
– Indagini archeologiche e geognostiche;
– Opere compensative richieste dai Comuni;
– Opere compensative dell’impatto territoriale e sociale;
– Opere compensative ambientali.
Progettazione esecutiva e avvio lavori
Con l’efficacia della delibera CIPESS saranno avviati i primi lavori relativi alle Opere anticipate e contestualmente sarà avviata la progettazione esecutiva in parallelo per tutte e tre le fasi progettuali previste:
- Fase 1 – Collegamenti stradali e ferroviari (imbocchi). Avvio lavori previsto maggio 2026;
- Fase 2 – Gallerie, svincoli e le tre nuove stazioni ferroviarie. Avvio lavori previsto settembre 2026;
- Fase 3 – Opera di Attraversamento: Torri, blocchi ancoraggio, sistema di sospensione, impalcato sospeso, Centro direzionale. Avvio lavori previsto marzo 2027.
Il completamento lavori è previsto per il 2032.
Iter procedurale espropri
Con l’approvazione del progetto definitivo dell’opera il CIPESS dichiara la pubblica utilità che darà avvio graduale della fase espropriativa, in relazione alle attività di cantiere.
E’ prevista la stipula di Protocolli per le procedure degli espropri con i Comuni di Messina e Villa San Giovanni, la società Stretto di Messina, il Contraente generale Eurolink e le Associazioni di categoria degli imprenditori agricoli e dei proprietari immobiliari.
I soggetti coinvolti dalle attività di esproprio riceveranno comunicazione diretta digitale (Cassetto virtuale/PEC) o mediante raccomandata con avviso di ricevimento, che consentirà loro di presentare elementi utili per la determinazione dell’indennità. Sarà privilegiata la procedura bonaria in conformità alla vigente legislazione, con l’obiettivo di salvaguardare l’interesse delle parti. A tal fine la Società Stretto di Messina si impegna a promuovere un proficuo rapporto di collaborazione tra i soggetti coinvolti.
Fermo restando che la Società Stretto di Messina ha l’obiettivo di salvaguardare l’interesse delle parti, promuovendo la procedura bonaria come soluzione primaria, resta ovviamente impregiudicato il diritto dell’espropriando di richiedere la determinazione dell’indennità, in via amministrativa, tramite una terna di tecnici (di cui uno nominato dallo stesso espropriando, uno dall’espropriante e uno dal Presidente del Tribunale Civile nel cui territorio è censito il bene da espropriare) ovvero in via giudiziale, tramite la Corte di appello competente per il Territorio.
-
FOCUS PROTOCOLLI ESPROPRI
L’Accordo, aggiornamento del precedente firmato nel 2011, riguarda le procedure e metodologie da adottare per la determinazione delle indennità di espropriazione per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. È un documento tecnico che non ha alcuna “natura politica” tantomeno serve per “tacitare il dissenso”, al contrario testimonia la dovuta attenzione nei confronti del Territorio per un aspetto così importante e delicato come gli espropri.
L’Accordo, in particolare, ha lo scopo di favorire il rapporto di collaborazione tra l’espropriando e l’espropriante, nel pieno rispetto dei diritti, dei principi di equità e trasparenza. Stabilisce dei criteri unitari, che possano essere applicati per ogni tipologia di opera da realizzare, con lo scopo di privilegiare la mediazione e il confronto fra le parti per una tempestiva individuazione della giusta indennità.
Nell’ottica della collaborazione, il processo concordato incentiva il raggiungimento dell’accordo bonario con gli espropriandi, con forme di semplificazione e certezza sulla liquidazione delle indennità. In particolare, per immobili residenziali ed immobili produttivi sono previste modalità di trattamento adeguate alle rispettive tipologie ed al loro utilizzo, così da non interrompere attività produttive, favorire la tempestiva rilocazione e consentire, con adeguati acconti sull’indennità, l’acquisizione di cespiti sostitutivi di quelli interessati dall’espropriazione.
L’Accordo contiene un elenco di tutte le forme di indennizzo configurabili nella realtà operativa, stabilendo in maniera puntuale i criteri e le formule per la determinazione delle indennità, comprese quelle riguardanti i proprietari degli immobili “frontisti”, ovvero coloro che, ancorché non espropriati, siano posti in adiacenza alle opere dalla cui realizzazione risultino gravati da una servitù o subiscano una permanente diminuzione di valore per la perdita o la ridotta possibilità di esercizio del diritto di proprietà. Tali fattori tengono conto dei seguenti aspetti: diminuzione della luminosità e del soleggiamento; inquinamento acustico; vibrazioni; ridotta funzionalità della viabilità di accesso agli immobili; ridotta fruibilità del contesto panoramico e ambientale. Le modalità e le tempistiche di corresponsione delle indennità sono state definite con l’intento di ridurre, per quanto possibile, i tempi dei passaggi burocratici e dare certezze, a quanti abbiano bisogno, di procedere con un nuovo acquisto in luogo del bene espropriato, con la piena salvaguardia della legalità e della trasparenza.
-
I CONTRATTI
Il 1° agosto la Stretto di Messina ha sottoscritto l’atto aggiuntivo alla convenzione di concessione con il concedente Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che diventerà efficace con la registrazione da parte della Corte dei conti del previsto decreto interministeriale di approvazione MEF MIT.
Tra il 1° e il 6 agosto sono stati inoltre firmati i quattro atti aggiuntivi ai contratti con il Contraente generale Eurolink, guidato dal Gruppo Webuild, con la Parsons Transportation Group per le attività di Project Management Consulting, con Edison Next Environment per le attività di monitoraggio ambientale, con Marsh per il servizio di consulenza e brokeraggio per le coperture assicurative relative alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. I quattro contratti riprenderanno i loro effetti con l’efficacia della delibera CIPESS e la rinuncia definitiva a tutti i contenziosi in essere.
Gli atti aggiuntivi non modificano il valore complessivo dell’investimento per realizzare l’opera, che resta confermato a 13,5 miliardi di euro.
- Eurolink: Il valore aggiornato del contratto è di 10,5 miliardi di euro e prevede un cronoprogramma di 7,5 anni per la realizzazione dell’opera. L’importo aggiornato del contratto, come previsto dal DL 35/2023, è stato asseverato dalla società di revisione KPMG, alla quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva affidato l’incarico.
- Parsons Transportation Group: Il contratto è del valore di 306 milioni di euro e prevede 7,5 anni per l’espletamento delle attività.
- Edison Next Environment: Con l’atto aggiuntivo la capo mandataria del Raggruppamento d’imprese Edison Next Environment ha accettato la restituzione dell’indennizzo a suo tempo percepito, ai sensi di legge, a fronte della caducazione del contratto. Il valore aggiornato del contratto è di 43,5 milioni di euro e prevede 8,5 anni per la prestazione delle relative attività.
- Marsh: Il servizio non comporta oneri diretti per la Società Stretto di Messina in quanto la remunerazione del Broker, come da prassi di mercato, sarà a carico delle compagnie assicuratrici. Le compagnie, con le quali verranno stipulate le relative polizze, saranno scelte con gara internazionale che si svolgerà sulla base dell’attività svolta dal Broker assicurativo.
Efficacia dei contratti
Gli effetti degli atti aggiuntivi ai contratti sono sospensivamente condizionati, oltre che alla registrazione e pubblicazione della delibera Cipess, anche alle rinunce ai contenziosi, rinunce ovviamente già formalizzate negli atti aggiuntivi che dovranno poi essere depositate presso la cancelleria della Corte d’appello/Tribunale di Roma per la formale rinuncia agli atti del giudizio. Solo successivamente a questo adempimento formale, che interverrà non appena la delibera Cipess sarà registrata dalla Corte dei Conti e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, gli atti aggiuntivi produrranno effetti. Nessun problema anche per quanto riguarda il contratto con il Monitore ambientale, firmato a suo tempo con la società Fenice spa oggi trasformata in Edison Next, che ne ha acquisito tutti i rapporti giuridici.
-
PENALI
In linea con il dettato del Decreto Legge 35/2023, lo scorso 5 agosto è stato firmato tra la Società Stretto di Messina (Stazione appaltante) e la Società Eurolink S.C.p.A (Contraente generale) l’atto aggiuntivo al contratto, caducato per legge nel 2012, per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva e della realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari.
L’atto aggiuntivo, firmato tra la Società Stretto di Messina (Stazione appaltante) e la Società Eurolink S.C.p.A (Contraente generale), prevede che, in caso di blocco dei lavori per responsabilità di Stretto di Messina ovvero nel caso di recesso da parte della Società, la misura della penale che sarebbe applicata è pari al 5% dei lavori non eseguiti fino ad un massimo dei quattro quinti del valore del contratto. Si tratta della metà del valore (10%) previsto dall’art. 123 del Codice Appalti. Ovviamente, ad ulteriore tutela dell’interesse pubblico, l’atto aggiuntivo prevede penali anche a carico del Contraente generale in caso di inadempimenti contrattuali che possono arrivare a superare ampiamente il milione di euro per ogni giorno di ritardo ed è altresì prevista una cauzione di oltre 650 milioni di euro a garanzia degli impegni del Contraente generale, escudibile in caso di inadempimento.
-
PEDAGGI – ACB – PEF
L’Analisi Costi Benefici è cosa ben diversa dal Piano economico finanziario che valuta “Costi e Ricavi”. Nell’Analisi Costi-Benefici è stata volutamente assunta – a titolo prudenziale – una tariffa pari a quella del traghettamento attuale. Questo per evitare di alterare i risultati e mantenere una stima neutrale dei benefici. Successivamente, nella stesura del Piano Finanziario, la Stretto di Messina ha individuato la tariffa necessaria per raggiungere l’equilibrio economico-finanziario dell’opera, risultata significativamente più bassa di quella ipotizzata nell’ACB.
Una tariffa più bassa è ovviamente più attrattiva per gli utenti, incrementa la domanda e, a parità di altre condizioni, genera benefici economici e sociali ancora maggiori rispetto a quelli stimati nell’analisi prudenziale.
Si conferma il pedaggio previsto per le autovetture sarà compreso tra circa 4 e 7 euro per tratta, con il valore più favorevole andata e ritorno in giornata. Si tratta di valori sensibilmente inferiori agli attuali costi di attraversamento dello Stretto di Messina, pur garantendo nel periodo di esercizio dell’Opera l’integrale copertura dei costi operativi e di quelli per la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il Piano Economico Finanziario conferma la sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa. L’intero investimento, al netto dei contributi pubblici previsti, è ammortizzato entro la scadenza della concessione (2062). Il capitale sociale viene rimborsato integralmente con un rendimento in linea con il costo della provvista pubblica. Per quanto riguarda i pedaggiamenti per il traffico veicolare, le suddette tariffe garantiscono pienamente l’equilibrio economico-finanziario della concessione e, al contempo, promuovono la continuità territoriale tra Sicilia e Calabria.
-
COPERTURA FINANZIARIA
Il valore aggiornato dell’investimento, a valle anche della definizione degli accordi con tutti i diversi affidatari, è confermato in 13,5 miliardi, come risultava dal DEF 2024, interamente coperti dalla Finanziaria 2025. A testimonianza dell’attenzione del governo è presente un ulteriore stanziamento di 500 milioni per “Opere connesse” al ponte, come individuate dal CIPESS. Non sono le “Opere compensative” coperte già dai 13,5 miliardi.
Copertura finanziaria 2025
- 280 € mln a valere sul bilancio dello Stato, di cui:
- 962 direttamente da bilancio dello Stato;
- 718 € mln FSC quota amministrazioni centrali;
- 600 € mln FSC quota regioni (1.300 mln Sicilia e 300 mln Calabria)
- 882 € mln a valere sull’FSC nazionale
- 370 mln risorse SdM
Totale 13.532 miliardi
-
NATO – DUAL USE – UNIONE EUROPEA
Il ponte sullo Stretto di Messina è stato progettato come infrastruttura dual-use – che può essere utilizzata sia per scopi civili che militari – come prevede l’Unione Europea nell’ambito del Military Mobility Action Plan, volto a rafforzare la capacità di spostamento rapido di mezzi civili e militari lungo il continente all’interno della rete TEN-T, di cui il ponte fa parte.
In particolare, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stato sviluppato fin dall’origine per rispondere sia alle esigenze del traffico civile sia a quelle di mobilità strategica delle Forze Armate.
Il dimensionamento della infrastruttura stradale è eseguito in conformità ai modelli di carico previsti dalla norma europea EN 1991-2, che risultano riconducibili alle classi MLC (Military load classification) definite nell’ambito degli standard NATO (STANAG), per assicurare il transito in sicurezza dei veicoli militari senza richiedere adeguamenti strutturali.
La linea ferroviaria è classificata categoria D4 (22.5 t/asse) con un profilo minimo degli ostacoli compatibile con il gabarit internazionale tipo C che consente il transito di convogli con sagoma PC80 in conformità alle Specifiche Tecniche di Interoperabilità INF 2023. Queste classi consentono la movimentazione di mezzi militari pesanti su carri pianale adeguati al loro trasporto.
In virtù di tali caratteristiche il ponte soddisfa appieno il concetto europeo di infrastruttura “dual use” definito dall’EU Action Plan on Military Mobility. L’opera, dunque, garantirà continuità e resilienza alla rete TEN-T, ponendosi al servizio sia della collettività sia della sicurezza collettiva europea.
Le linee RFI di accesso sul lato siciliano al sistema infrastrutturale del Ponte comprenderanno le nuove linee in corso di costruzione sulla direttrice Messina–Catania–Palermo progettate anche esse secondo gli standard TSI Infrastruttura 2023 e concepite per garantire sin dall’origine una classificazione D4 (22,5 t/asse) e la piena compatibilità con la sagoma PC80. Per quanto riguarda il lato calabrese la linea Salerno–Reggio Calabria, così come le altre linee della rete fondamentale caratterizzate da elevata densità di traffico e standard internazionali, è già oggetto di un programma di upgrading volto a incrementare il peso assiale fino alla categoria D4 e ad adeguare la sagoma a PC80. Tali interventi la cui ultimazione è prevista entro l’apertura al traffico ferroviario del Ponte, garantiranno il transito di convogli ferroviari sia merci che militari. In caso di necessità di mezzi militari di dimensioni eccezionali, come previsto dalla prassi consolidata del gestore della rete ferroviaria nazionale RFI, può essere autorizzato il trasporto di convogli eccedenti sagoma (carichi fuori profilo o mezzi di grandi dimensioni). In tali casi, l’inoltro avviene come TES “trasporto eccedente sagoma”, previo uno studio tecnico che definisce l’itinerario e le eventuali prescrizioni di circolazione da adottare. L’infrastruttura è predisposta con margini strutturali e geometrici tali da consentire queste operazioni in sicurezza, in conformità alle normative europee sul trasporto eccezionale (Direttiva 96/53/CE e TSI INF).
Che il ponte sia strategicamente utile per la difesa è un concetto ribadito dal governo e dall’Unione europea, nell’ambito dello sviluppo delle reti TEN-T di cui il ponte fa parte. Altro tema è stabilire se la spesa per il ponte che, si ribadisce, è già interamente coperta, possa essere classificata tra gli investimenti previsti dalla NATO per la difesa. Questo è un aspetto che sarà valutato dalle Autorità competenti, ma non ha nulla a che vedere con la realizzabilità e il finanziamento del ponte.
La Commissione Europea, nell’ambito della proposta per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034, per il programma Connecting Europe Facility – CEF Trasporti, ha raddoppiato la dotazione finanziaria (51,5 miliardi), includendo la Mobilità Militare (17,65 miliardi), dimostrando una particolare attenzione al ruolo strategico delle infrastrutture dual use militare/civile. Questo nel quadro dello sviluppo del Military Mobility Action Plan UE per rafforzare la capacità di spostamento rapido delle truppe all’interno del continente. Il ponte si inserisce in questa strategia, fornendo un’infrastruttura chiave per il trasferimento delle forze NATO dal Nord Europa verso il Mediterraneo. Sarebbe, inoltre, resa più agevole l’attuazione delle pianificazioni di sicurezza, nell’ambito di una più accentuata sinergia tra le Prefetture-Uffici territoriali del Governo dei territori calabresi e siciliani nell’approntamento di assetti operativi che abbiano la necessità di attraversare, in tempi brevi, lo Stretto di Messina.
Cofinanziamento UE – Il 17 Luglio 2024 la Commissione Europea ha finanziato la progettazione esecutiva con 25 milioni di euro, pari al 50% dell’importo relativo alla parte ferroviaria. La Stretto di Messina ha partecipato e vinto un bando europeo – Connecting Europe Facility for Transport – aperto a tutti i Paesi dell’Unione per il finanziamento di opere di trasporto. In questo ambito la Commissione Europea ha, evidenziato l’interesse collettivo dell’Opera, sulla base della sua capacità di incidere sui quattro gli obiettivi dei corridoi TEN-T: coesione, efficienza, sostenibilità e incremento dei benefici per gli utenti. Tra i parametri valutati anche le positive ricadute socioeconomiche e ambientali del progetto, la riduzione dei tempi di viaggio, dell’impatto acustico e delle emissioni inquinanti. Positiva valutazione anche per la capacità del progetto di incrementare l’accessibilità e lo sviluppo economico di Calabria e Sicilia, migliorando le connessioni.
-
QUARTIERE DI CONTESSE
Sono in corso contatti con MIT, RFI, Stretto di Messina e il Comune di Messina al fine di esaminare possibili soluzioni in grado di contenere gli impatti senza comportare modifiche sostanziali al progetto appena approvato dal CIPESS. Nell’ambito di una riunione al MIT del 9 settembre scorso tra il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini e il sindaco di Messina Federico Basile, dedicato al progetto del Ponte sullo Stretto, presenti anche Pietro Ciucci, Amministratore Delegato della società Stretto di Messina, e Aldo Isi, Amministratore Delegato di RFI, si è parlato anche del tema Contesse. In particolare nell’ambito delle opere anticipate presentate dal Comune e approvate dalla delibera CIPESS del 6 agosto – che sarà efficace con la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – si è convenuto sull’opportunità di dare priorità ai progetti riguardanti la riqualificazione della rete idrica e stradale nonché lo sviluppo di unità residenziali. Per il progetto di collegamento dei raccordi ferroviari del ponte alla linea esistente, sono state illustrate le opzioni tecniche che hanno portato all’individuazione dell’attuale soluzione ‘Contesse’ rispetto alle soluzioni precedenti. RFI si è impegnata a sviluppare uno studio di ottimizzazione progettuale per ridurre gli impatti sul quartiere di Contesse, che sarà presentato a breve.