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Si decide il futuro della struttura

Abbattimento del pontile di Romagnolo, convocato tavolo tecnico alla Regione

giovedì 25 Settembre 2025
Pontile di Romagnolo, sopralluogo

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla lo ha recentemente definito “un immondo relitto. E a vederlo, non si può dare di certo torto al primo cittadino. Stiamo parlando del pontile di Romagnolo. Una struttura divenuta tristemente simbolo dell’abbandono che ha regnato all’interno della Costa Sud per tanti, troppi anni. Un’area della città sulla quale l’Amministrazione Comunale guidata dall’ex Rettore sta investendo molto. Anzi, si può tranquillamente dire che quella di via Messina Marine e dintorni è una delle partite principali per il futuro del capoluogo siciliano. Rilanciare la Costa Sud significherebbe creare nuovi spazi verdi, spiagge e aree urbanisticamente all’avanguardia per i palermitani. Il tutto creando un volano economico potenzialmente di alto livello, attrattivo anche per grandi stakeholders privati. Prima però, bisogna eliminare le criticità esistenti. A cominciare proprio dal pontile di Romagnolo.

Vandalizzato e dato alle fiamme: l’attesa per l’abbattimento del pontile di Romagnolo

Secondo il progetto originale, il pontile di Romagnolo rappresentava una sorta di prolungamento sul mare di via Amedeo d’Aosta. Per un periodo, la struttura è stata punto di riferimento nei weekend dei palermitani. Poi la chiusura. La fine della sorveglianza notturna. Il disastro. I ladri hanno rubato tutto, dal rame dei cavi elettrici ai servizi igienici. I vandali hanno demolito alcuni muri e hanno riempito l’area di spazzatura. A fare il resto sono stati gli incendi appiccati alla casetta e alle relative aree limitrofe. Almeno quattro quelli documentati negli ultimi dieci anni. Uno in particolare è avvenuto poco dopo un’assemblea civica svoltasi sul posto e in cui si parlava di come poter rilanciare il pontile di Romagnolo. Era il 2021.

I sopralluoghi della Regione

Oggi il destino appare inevitabile. Abbattere il pontile di Romagnolo. Lo hanno chiesto in tanti, soprattutto dai territori. A cominciare dalla commissione Mare e Coste capitanata dal presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico. Una questione non solo di decoro, ma anche soprattutto di pubblica incolumità. A decidere dovrà essere la Regione Siciliana. Ente che ha acquisito la struttura dall’ex Provincia. A tal proposito, i tecnici dell’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente hanno realizzato un paio di sopralluoghi durante il mese di settembre 2025. Il primo si è svolto giorno 12. Controlli durante i quali i rappresentanti degli uffici si sono resi conto dello stato di degrado in cui versa la struttura.

L’immobile è accessibile da tutti i lati. Nell’area circostante al sito e al di sotto della struttura vi sono cumuli di spazzatura ovunque. Sia al di sotto della struttura principale che sotto il cosiddetto pontile trovano riparo dei senzatetto. La struttura è fortemente logorata, oltre che dagli agenti atmosferici, da evidenti atti di vandalismo, nonché dalle conseguenze di incendi, rappresentando nel complesso un grande pericolo per la pubblica incolumità“.

Convocato tavolo tecnico per venerdì

L’altro visita istituzionale è stata condotta il 24 settembre dal dirigente generale Calogero Beringheli. Situazione sulla quale il tecnico ha convocato un tavolo presso l’assessorato per venerdì 26 settembre. Invitati tutti gli stakeholders cittadini. Fatto salutato con favore dal presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico.  “Finalmente è stato possibile convocare attorno a un tavolo tutte le figure competenti per definire le modalità di intervento relative all’abbattimento del pontile sito in via Messina Marine. Si tratta di una struttura che, da tempo, rappresenta un elemento di degrado ambientale e visivo, compromettendo ulteriormente un’area già fragile e costituendo un evidente danno al decoro urbano, visibile da tutta la zona costiera”.

Federico: “Si proceda all’abbattimento, non c’è altra strada”

L’esponente di Fratelli d’Italia ribadisce con forza la necessità di procedere all’abbattimento, escludendo i rumore che parlavano di un possibile interesse di privati nel recupero della struttura. “Questo risultato – aggiunge Federico – è frutto di un lavoro costante, condotto con determinazione e attraverso numerose segnalazioni e denunce da parte del sottoscritto. Si pone così fine a una lunga serie di annunci privi di riscontro: allo stato attuale, non esiste alcuna concessione in favore di soggetti privati, come confermato dai documenti ufficiali della Regione. Dal sopralluogo effettuato il 12 settembre scorso dai tecnici del Dipartimento Territorio e Ambiente, emergono elementi inequivocabili che confermano quanto già denunciato in precedenza. La relazione tecnica non lascia margini interpretativi: l’abbattimento della struttura è necessario“.

Per venerdì 26 – conclude Federico – è previsto un tavolo tecnico, nel corso del quale sarà mia cura rappresentare le legittime istanze provenienti dal territorio, supportate da dati oggettivi sullo stato dei luoghi. È indispensabile procedere alla rimozione di una struttura che non ha più alcuna funzione e che contribuisce al degrado dell’area, al fine di restituire dignità e valore a un contesto urbano che merita rispetto e attenzione“.

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