L’artista aveva messo quello scotch sulla sua statua per simboleggiare il proprio dissenso rispetto alla policy dei social media di Meta. Adesso, la David di Jago si è tolta il “bavaglio”. La procedura è avvenuta ieri mattina all’interno del Teatro Antico di Taormina. Luogo in cui si sta svolgendo una mostra relativa alle sculture dell’artista italiano. Ad effettuare l’operazione, concertato fra la stesso Jago e la governance del parco Naxos-Taormina, è stato un’operatore del servizio accoglienza. Ad immortalare il momento è stata la redazione de ilSicilia.it, presente con le proprie telecamere sul posto. Tanti i curiosi che si sono radunati nella parte alta dell’anfiteatro e che hanno assistito alla rimozione dello scotch dalla scultura in bronzo.
Tolta la censura alla David di Jago
Un’autocensura, quella realizzata dall’artista italiano, figlia della necessità di raccontare un torto subito. Uno schiaffo all’arte materializzato all’interno dei social media. Mondo nel quale, oggigiorno, viene tollerata la pubblicazione di contenuti ben più “scandalosi”. L’opera di Jago, infatti, ha dovuto subire la tagliola della censura imposta dall’algoritmo. Già a cominciare dalla presentazione della mostra. In quell’occasione, l’artista si è visto rimuovere alcuni contenuti dalle sue pagine social. La piattaforma di Meta, in quell’occasione, rimproverava allo scultore di aver postato immagini contenenti nudità. Una storia che si è ripetuta nei primi di settembre, quando i post pubblicati sulle pagine social di Jago hanno subito delle limitazioni del pubblico raggiungibile, consentendo la visibilità degli aggiornamenti di stato ai soli followers delle pagine.
Insomma, una sorta di shadowban che ha destato perplessità nell’artista. Tanto da censurare la sua stessa opera in segno di protesta. Un’azione che ha finito per rafforzare ancor di più il senso di coraggio e rivalsa che l’opera vuole simboleggiare. Sui social si è scatenato un acceso dibattito fra gli utenti e gli appassionati d’arte. In molti hanno pubblicato post relativi alla vicenda. Tanti altri hanno visitato personalmente la mostra, guardando con i propri occhi i dettagli della scultura. Una statua che ricalca il celebre “David” di Michelangelo, anche attraverso la fionda e la pietra che la statua stringe fra le mani. Un progetto che parte da lontano, addirittura dal 2021, e che ha visto realizzare l’opera in bronzo attraverso la tecnica della fusione a cera persa. La versione definitiva, scolpita in marmo di Carrara e alta oltre 4 metri, rappresenta la pietra miliare del percorso artistico di Jago.