All’interno della Forza Italia catanese cresce lo scontro interno. Il deputato azzurro all’Ars Salvo Tomarchio ha voluto nettamente prendere le distanze dal congresso comunale svolto nel comune calatino di Ramacca.
“Patti non rispettati” quelli del coordinatore provinciale Marco Falcone che, a suo dire, violano la legittimità delle decisioni adottate dal coordinamento provinciale.
“La gestione autocratica del partito a Catania ha ormai superato da tempo la soglia della tollerabilità“, spiega Tomarchio.
“Dopo aver assistito alla fuga di numerosi amministratori in aperta polemica con il coordinamento provinciale, si arriva addirittura a celebrare congressi carbonari nei comuni. Un momento di confronto, unione, crescita del partito diventa invece occasione di prevaricazione, disgregazione, imposizione“.
“Durante l’ultimo coordinamento provinciale – sottolinea – alla luce dei gravi fatti giudiziari che hanno terremotato l’Amministrazione Comunale ramacchese, si era concordato di congelare lo svolgimento del congresso, nominando un commissario che traghettasse il partito in attesa dell’esito delle verifiche in corso di svolgimento, che potrebbero portare nei prossimi mesi allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Oggi apprendiamo invece l’autonoma decisione del coordinatore provinciale di ribaltare quanto approvato in sede di coordinamento provinciale, luogo deputato alla condivisione delle regole comuni, celebrando un congresso in gran segreto, a porte chiuse, senza neanche avvisare tutti i soci regolarmente iscritti sul territorio. Tutto questo appare non solo illegittimo nella forma, ma quanto mai inopportuno, considerando poi che il nuovo segretario comunale non è altro che il Vice Sindaco di quella stessa Amministrazione terremotata per voto di scambio politico-mafioso nel blitz ‘Mercurio’“.
“Da tutto questo – conclude – noi prendiamo fermamente le distanze, sperando per il bene del partito che il tempo non ci dia ragione.”