Salgono a 718 i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo in Italia, con 49 decessi. A renderlo noto è il dodicesimo bollettino di sorveglianza pubblicato oggi dall’Istituto Superiore di Sanità, che fotografa l’andamento delle arbovirosi nel Paese.
In Sicilia, dove la circolazione del virus è ormai accertata, il bollettino segnala 2 casi nella forma neuro-invasiva, la manifestazione clinica più grave. Al momento non si registrano decessi correlati al West Nile nell’Isola, ma i dati confermano che la sorveglianza va mantenuta alta, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che favoriscono la proliferazione delle zanzare vettori.
Il quadro nazionale
A livello nazionale i 341 casi neuro-invasivi si concentrano in particolare in Lazio (84), Campania (79), Lombardia (51) ed Emilia-Romagna (27). Seguono Veneto (30), Piemonte (15), Toscana (11) e altre regioni con numeri più contenuti.
Sono stati inoltre notificati:
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57 casi asintomatici in donatori di sangue,
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309 casi di febbre (di cui tre importati da Kenya, Egitto e Maldive),
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11 casi tra sintomatici e asintomatici non specificati.
Il tasso di letalità, calcolato sulle forme neuro-invasive, è pari al 14,4%, in linea con l’anno scorso e leggermente inferiore rispetto al picco del 20% registrato nel 2018.
Arbovirosi emergenti: Chikungunya, Dengue e altre infezioni
Il bollettino dell’ISS non si limita al West Nile. Dal 1° gennaio al 30 settembre 2025 sono stati segnalati:
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364 casi confermati di Chikungunya, di cui 323 autoctoni. Il focolaio più esteso riguarda la provincia di Modena con 270 casi, seguito da Verona (50) e da un episodio minore a Bologna (2).
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166 casi di Dengue, in larga parte importati (162), ma con 4 autoctoni in Emilia-Romagna e Veneto, ormai conclusi.
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4 casi di Zika virus, tutti importati.
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39 casi di TBE (encefalite da zecca), con un decesso.
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96 casi di Toscana virus, con un decesso.
Sorveglianza e prevenzione
Il monitoraggio epidemiologico conferma come l’Italia sia ormai un territorio endemico per diverse arbovirosi, con una circolazione che riguarda 17 regioni su 20. La presenza dei vettori e l’aumento della temperatura media facilitano la diffusione del virus anche nelle aree meridionali, Sicilia compresa.
Per l’ISS, la prevenzione resta legata al controllo delle zanzare, all’uso di repellenti, zanzariere e alla tempestiva segnalazione dei casi sospetti, soprattutto nei donatori di sangue e negli ambienti sanitari.