“Da diversi mesi la I Circoscrizione ha rappresentato all’amministrazione comunale le gravi criticità rilevate dai competenti uffici comunali durante il sopralluogo del 28 maggio“.
Dichiara il consigliere del Comune di Palermo Francesco Miceli.
“Concessioni di suolo pubblico rilasciate in aderenza o immediate vicinanze di edifici che presentano prospetti in stato di degrado; pedane e arredi occupano l’intera profondità dei marciapiedi rendendo praticamente impossibile raggiungere le caditoie per i necessari interventi ordinari e di monitoraggio e impongono ai pedoni l’esclusivo utilizzo della corsia centrale; diversi dehors non rispettano le prescrizioni finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche; in alcuni punti la presenza di arredi mobili restringe la larghezza disponibile determinando un impedimento al passaggio dei mezzi di soccorso“.
“Come è noto – sottolinea – solo a causa del crollo del 26 settembre u.s., l’amministrazione comunale ha preso atto delle condizioni di pericolo e ha approvato il dovuto provvedimento emergenziale e urgente di chiusura del transito veicolare e pedonale limitatamente al tratto interessato. Le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Forzinetti in merito alla mozione approvata dalla I circoscrizione sono espressione di una cultura politica incapace di relazionarsi costruttivamente con il “decentramento amministrativo” e banalizzano le gravissime criticità riscontrate dagli uffici comunali“.
“L’attuale amministrazione comunale – rileva – ha mortificato l’azione di pianificazione delle politiche di governo del territorio del centro storico, attivando esclusivamente interventi limitati alla composizione degli interessi delle attività commerciali“.
Nel 2015 il Consiglio comunale ha deliberato che “Qualsiasi provvedimento relativo ai tre assi principali via Maqueda, via Roma e via Vittorio Emanuele, deve essere preventivamente approvato dal Consiglio comunale, nel corso di questa consiliatura – prosegue – gli altri organi comunali hanno sistematicamente disatteso, in tal senso, il ruolo del Consiglio”.
“In questi anni diverse città si sono dotate di appositi regolamenti a tutela dei Centri Storici, agendo nella loro dimensione globale, che li caratterizza come beni paesaggistici, ambientali, urbanistici, culturali e, quindi, l’azione regolamentare costituisce anche lo strumento per riconoscere il “Centro Storico” come il “bene comune” della Comunità. E’ necessario – afferma – che il Comune di Palermo attivi con la dovuta tempestività – prendendo atto anche del ritardo rispetto ad altre realtà – un percorso politico-istituzionale, aperto alla città, per individuare gli interventi regolamentari idonei a istituire e disciplinare gli strumenti finalizzati alla dovuta tutela del “Centro Storico”, nell’ambito delle direttive del “Decreto Franceschini” che definisce e promuove politiche urbane in grado di preservare l’integrità del patrimonio artistico-culturale e di migliorare la qualità della vita dei cittadini, il superamento delle barriere architettoniche, definendo, in tal senso, i criteri e le tipologie delle attività produttive e commerciali adeguati alle caratteristiche dei tessuti urbani storici“.
“Pertanto – conclude – ho presentato apposita interrogazione per sapere se l’Accordo Comune/Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo del 19 luglio 2024, “è decaduto” e per conoscere le iniziative che il Sindaco e l’Amministrazione comunale intendono assumere per ripristinare le condizioni di sicurezza, di vivibilità e di salvaguardia del patrimonio storico”.