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Le criticità nell'Agrigentino

Siccità, 15 milioni di metri cubi d’acqua alla diga Castello. Pace: “Obiettivo realizzabile”

mercoledì 29 Ottobre 2025

La provincia di Agrigento continua ad essere colpita dalla siccità. Nonostante gli investimenti in agricoltura, i cui benefici saranno visibili ed efficaci nel medio periodo, l’assenza di pioggia in tutto il comprensorio provinciale continua a penalizzare gli agricoltori, impossibilitati ad irrigare correttamente, e a danneggiare le piante ormai stremate dall’ennesima annata siccitosa.

Di fronte a questa situazione – dichiara il capogruppo della Dc all’Ars Carmelo Pace – per tutelare i nostri agricoltori e proteggere la produzione, non solo non possiamo improvvisare, ma dobbiamo attrezzarci. L’unica soluzione alle condizioni date è, da un lato, portare quanta più acqua possibile alla diga Castello evitando che si disperda in mare, dall’altro è riempire i laghetti collinari e trasferire importanti volumi d’acqua al laghetto Gorgo grazie all’azione delle motopompe e alla condotta di sollevamento al Verdura”.

Le colture che necessitano di irrigazione sono oltre 20 mila ettari. Il dato coinvolge migliaia di agricoltori il cui impegno quotidiano concorre alla produzione di prodotti di eccellenza a marchio Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta).

La proposta del capogruppo della DC: “Chiedo all’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, che unitamente al Presidente Schifani e al governo regionale sta portando avanti numerose iniziative a sostegno del comparto, di arrivare, senza alcun indugio, alla stipula di un nuovo disciplinare con l’Enel coinvolgendo l’autorità di bacino, il consorzio di bonifica e gli altri enti interessati per incrementare il transito d’acqua dalla diga Gammauta alla diga Castello. È questa la soluzione nell’immediato, l’unica soluzione percorribile e realizzabile”.

L’Assessore all’Agricoltura aveva già dimostrato, durante il suo primo mandato a inizio legislatura, grande sensibilità e disponibilità sul tema adottando iniziative concrete e intraprendendo ogni interlocuzione necessaria finalizzata al raggiungimento di questo importante risultato. È importante proseguire su questo cammino tracciato con lungimiranza e diligenza.

Il “Castello” può contenere circa 21 milioni di metri cubi d’acqua. L’anno scorso e due anni fa si è arrivati, tra transito e approvvigionamento naturale, solo a 9 milioni. L’anno scorso questi 9 milioni hanno consentito due irrigazioni, mentre due anni fa un’irrigazione e mezza. A sistema, le irrigazioni in condizioni di normalità dovrebbero essere tra 6 e 8 per singola stagione irrigua. Di fronte a quella che si preannuncia come un’altra annata siccitosa, all’interno di un fenomeno diventato ormai ciclico, il territorio non può farsi trovare impreparato.

Osserva Pace: “L’obiettivo deve essere quello di raggiungere, per il nostro attuale principale invaso, la diga Castello, 15 milioni di metri cubi. L’adduttore Gammauta-Castello – conclude – non può funzionare a singhiozzo, deve diventare un automatismo, un’azione sistemica che, importando acqua dalla diga Gammauta, restituisca serenità e certezze ai nostri agricoltori e solidità a un comparto di eccellenza per troppi anni messo a dura prova”.

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