Fiori, lumini, spugne e altro materiale proveniente dal cimitero, legati alla ruota dell’auto. È lo scenario che si è trovato davanti il sindaco di Vicari, Antonio Miceli, che oltre a guidare il Comune ricopre anche l’incarico di comandante dei vigili urbani di Roccapalumba. Un gesto dal chiaro valore simbolico, che richiama ritualità funebri e messaggi mafiosi, e che arriva a poche ore di distanza dall’ultima seduta del consiglio comunale.

“Ho avuto questo atto intimidatorio” racconta il sindaco Miceli. “Hanno legato alla ruota della mia macchina un sacchetto con dei lumini, dei fiori e delle attrezzature come spugne, provenienti tutte dal cimitero“. Una scena inquietante, che secondo il sindaco assume un significato preciso: “La matrice parrebbe proprio di natura mafiosa“.
Miceli spiega di utilizzare sempre il condizionale, ma la tempistica fa pensare a un collegamento diretto con quanto accaduto nel palazzo comunale poche ore prima. “Posso collegare questo episodio — sempre usando il condizionale e con tutte le prudenze del caso — alla seduta del Consiglio comunale del giorno prima, il 29. All’ordine del giorno c’era la trattazione di un bene sequestrato alla mafia, un punto particolarmente importante. In quella occasione ho fatto dichiarazioni molto forti. Potrebbe anche essere stato questo”.
Il sindaco non ha avuto esitazioni nel comprendere la gravità del gesto. “Ho collegato subito l’episodio a quel contesto. Poi ho chiamato i carabinieri, abbiamo sporto denuncia e sono in corso le indagini”.
La volontà è quella di non lasciarsi intimidire. Il clima è pesante, soprattutto per una comunità che porta sulle spalle un’eredità difficile. Vicari è uno dei comuni siciliani che in passato sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose, un trauma collettivo che ancora oggi pesa. Miceli lo ricorda con amarezza: “Mi dispiace perché la comunità deve essere interessata, tra virgolette, da questo fatto spiacevole. Questa comunità ha subito negli anni tanti danni… noi siamo stati sciolti per mafia e quindi ha un passato particolare in ordine alle infiltrazioni”.
L’intimidazione, dunque, non è solo un attacco personale al sindaco, ma un messaggio rivolto a una realtà che tenta di lasciarsi alle spalle un passato complesso e costruire legalità e trasparenza. Il comune di Vicari, come tanti piccoli centri siciliani, lavora da anni per ricostruire fiducia nelle istituzioni e normalità nella gestione pubblica. Un episodio del genere rischia di riaprire ferite mai del tutto rimarginate.
Ora spetterà agli investigatori fare chiarezza e scoprire chi ha voluto colpire il primo cittadino e per quale motivo. Intanto, in paese resta un clima di tensione e attenzione. L’amministrazione comunale prosegue le sue attività, mentre la comunità osserva gli sviluppi e attende risposte dalle forze dell’ordine.





