“Ho letto su di me tante imprecisioni, cose non corrette, perché la procura di Palermo è incorsa non in un errore, ma in un orrore giudiziario”. Così Saverio Romano, deputato e coordinatore politico di Noi Moderati, per il quale la procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta su appalti truccati.
“Nel merito – ha assicurato Romano – non c’è nulla riferito a me che possa essere reato, nessuna intercettazione o promessa. Alcune persone parlano di me. Io non c’entro nulla con questa indagine. È una vicenda inquietante”.
“Questa vicenda, ha lamentato Romano in conferenza stampa “mi ha provocato un danno mediatico irrisarcibile, che non si potrà mai recuperare; c’è stata una condanna definitiva per me, i miei familiari, i miei amici e la mia comunità politica, perchè io svolgo attività politica ed è questo che è messo in discussione dall’indagine”.
“Sono stato iscritto nel registro – ha ricostruito – per turbativa d’asta e corruzione perchè a settembre del 2024 fisso un incontro a casa mia tra il dirigente di un’azienda ed ex parlamentare, Ferdinando Ajello, un altro dirigente e l’amministratore dell’Asp di Caltassinetta Alessandro Maria Caltagirone: c’era una gara che da diversi mesi non si chiudeva e volevano capire perchè. Due giorni dopo parlano tra di loro e dicono che l’incontro non è stato proficuo perchè il direttore è stato molto vago. L’unico modo per non commettere reati per uno che riceve tante persone, categorie, imprese, che chiedono interlocuzioni, è dimettersi da parlamentare cosa che non farò”.
“Io – ha concluso Romano– sono terrorizzato da quello che è successo. Non si può fare una richiesta d’arresto sul niente, sono su tutti i tg, sui giornali, quando recupererò il danno d’immagine? È una cosa abnorme, ma io non arretrerò di un centimetro, continuerò a fare il mio lavoro con serenità perché ho la coscienza a posto. Hanno inciso le mie carni, è una cosa che grida vergogna”





