Ma dove si parla di agricoltura in Finanziaria? E’ questa la domanda che in molti si saranno posti scorrendo tra i 26 articoli che compongono il testo della Manovra (CLICCA QUI). Tra i grandi attesi e assenti all’interno della legge di Stabilità c’è proprio uno dei settori principali per l’economia siciliana. Non si tratta però di una dimenticanza, esiste un motivo che spiegherebbe la sua esclusione. Il governo regionale, infatti, avrebbe preferito prima ascoltare gli operatori del mondo agricolo per prendere nota, programmare e includere le principali problematiche.
In tal senso si è rivelata essenziale l’audizione svolta ieri tra i banchi della II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone. Gli incontri, propedeutici in vista della Finanziaria, hanno preso il via martedì 4 novembre, con il mondo delle cooperative e dell’artigianato, e sono proseguite il giorno seguente con gli esponenti di Confindustria e Abi e ampio spazio è stato dedicato anche ai rappresentati di Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri.
Quest’ultimi, anche alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo rurale e alla Pesca mediterranea Luca Sammartino, hanno sollevato diverse criticità, oltre a chiedere chiarimenti sulla mancanza di fondi in Manovra. Tra i settori maggiormente in crisi quello cerealicolo, che vede vendere i propri prodotti a ventidue centesimi, con un costo del trasporto pari a quattro centesimi. Evidenziata anche la necessità di un contributo per l’acqua, per gli interventi volti a rifinanziare i pozzi trivellati e i laghetti, con l’abbattimento dei canoni idrici e quindi dei costi dell’energia elettrica per l’estrazione dal sottosuolo. Sul tavolo anche i finanziamenti per la Crias agricoltura.
Sotto i riflettori anche il rifinanziamento del fondo nazionale AgriCat, volto a coprire i danni catastrofici alle produzioni agricole causati da eventi atmosferici estremi come gelo, brina, alluvione e siccità. Istituito nel 2023, il fondo è alimentato da un prelievo del 3% dai pagamenti diretti Pac e integrato con fondi Feasr. Obiettivi del fondo è quello di: aiutare gli agricoltori a dare continuità aziendale in condizioni climatiche avverse; stimolare gli agricoltori ad analizzare il rischio e ad assicurarsi contro gli eventi catastrofali; integrare le polizze private e il fondo AgriCat per una gestione del rischio più efficace.
Altra crisi allarmante è quella che affligge i vigneti, che ormai da due anni devono fare i conti con la peronospora, malattia funghina che colpisce i grappoli di uva. La viticoltura ha già vissuto due anni difficilissimi. Nel 2023, l’intera Sicilia ha subito danni da peronospora stimati in oltre 350 milioni di euro, con perdite fino al 90 % in alcune aree. Nel 2024, l’ulteriore mazzata è arrivata dalla siccità, con un calo produttivo fino al 40 % su alcune varietà nella sola provincia di Trapani.





