Una giornata intensa dedicata alla celiachia si è svolta domenica 16 novembre presso l’Hotel Nettuno di Catania.
A promuovere l’iniziativa, dal titolo “Celiachia: oltre l’intestino, dentro la clinica”, è stata l’Associazione Italiana Celiachia Sicilia (AIC Sicilia), grazie al prezioso contributo di Claudio Romano, Direttore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia Pediatrica e Fibrosi Cistica del Policlinico e Referente scientifico AIC Sicilia, che ha coordinato la parte scientifica e gli interventi dei relatori.
Dal convegno è emersa con chiarezza la complessità della celiachia, una patologia oggi oggetto di numerosi studi che ne evidenziano manifestazioni cliniche sempre più ampie.
Non solo intestino, dunque: i relatori hanno approfondito segnali che possono coinvolgere cute, fegato, sistema nervoso, metabolismo osseo, apparato endocrino e riproduttivo, delineando un quadro che richiede una visione moderna e multidisciplinare.
L’eterogeneità delle manifestazioni rende spesso difficoltoso l’iter diagnostico: sintomi atipici o assenti, scarsa conoscenza della celiachia nelle sue forme extraintestinali, difficoltà di accesso ai percorsi specialistici, fenomeni di autodiagnosi e diete “fai-da-te”, oltre a differenze territoriali nell’accesso agli esami, determinano ritardi nelle diagnosi e percorsi lunghi e frammentati, con conseguenze sulla qualità della vita e un impatto rilevante sul sistema sanitario.
Un follow-up tempestivo, strutturato e multidisciplinare – possibile solo attraverso una strategia realmente condivisa tra centri diagnostici, medici di base, professionisti del settore e associazione – è basato su un approccio sistemico che va oltre la sola sintomatologia gastrointestinale.
Il Presidente AIC Sicilia Paolo Baronello ha ricordato il ruolo determinante dei centri diagnostici, sottolineando come la certificazione di valutazione debba restare in capo ai centri di riferimento per garantire percorsi uniformi, sicuri e basati su criteri condivisi.
“Da qui l’importanza – ha sottolineato – di eventi come questo, capaci di creare ponti tra ricerca, clinica e associazionismo, per offrire risposte più rapide e corrette alle persone celiache. AIC Sicilia, impegnata da anni nel migliorare la qualità di vita delle persone celiache, porta avanti questo obiettivo attraverso azioni concrete”.
Il Presidente Baronello ha condiviso con i presenti il recente traguardo della dematerializzazione dei buoni dell’assistenza integrativa, un passo importante verso una gestione più semplice e moderna. Guardando al futuro, ha inoltre sottolineato l’impegno dell’Associazione nel perseguire la circolarità nazionale dei buoni e l’abbattimento dell’IVA sui prodotti senza glutine, consapevole del peso economico che questi prodotti rappresentano per le famiglie.
Il tema dei diritti è stato ripreso anche dal Magistrato catanese Ivana Cardillo, presente all’incontro e celiaca da due anni. Secondo la magistrata, il pieno rispetto dell’articolo 32 della Costituzione Italiana imporrebbe di garantire inclusività e uguaglianza tra i cittadini. Incontrando il favore dell’AIC, ha pertanto proposto, al fine di rendere effettivo tale diritto, di valutare il riconoscimento da parte delle istituzioni, di agevolazioni per gli imprenditori affinché possano dotarsi di attrezzature adeguate, come un secondo forno, per offrire servizi idonei e realmente sicuri alle persone celiache.
Il convegno ha ospitato anche momenti di testimonianza personale, tra cui quella di Marco Musmeci, autore del libro “Dal buio alla luce. Come la celiachia mi ha salvato la vita”. La sua storia ha offerto uno sguardo su come sia possibile ritrovare equilibrio e serenità dopo la diagnosi, trasformando la malattia in un percorso di consapevolezza e rinascita.










