Neanche la Finanziaria ferma Cateno De Luca. Dalla scorsa settimana, il leader di Sud chiama Nord ha intrapreso un tour in giro per la Sicilia: “Governo di Liberazione”. Iniziato martedì 18 novembre a Trapani, proseguirà fino a venerdì 12 dicembre, con l’ultima tappa a Trappitello. Ma di cosa si tratta esattamente?
“È una strategia di coinvolgimento trasversale che mira ad elaborare quelle riforme del ‘sistema Sicilia’ che è indispensabile fare al più presto, anche alla luce delle dinamiche giudiziarie che hanno messo in risalto un rapporto patologico tra la politica e la burocrazia ed è ovvio che oggi bisogna liberare la Sicilia dal pizzo legalizzato che è frutto di una visione miope della politica e di una burocrazia che spesso, purtroppo, viene utilizzata per non far fare le cose”. Così il primo cittadino di Taormina ha spiegato ai microfoni de ilSicilia.it.
Al fitto calendario si aggiunge anche la mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Schifani. Ieri è stato depositato e calendarizzato l’atto. La mozione, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo, approderà a Sala d’Ercole martedì 2 dicembre, alle ore 14:00. La posizione di De Luca è stata chiara e netta, invitando in più occasione i colleghi delle opposizioni a dimettersi tutti insieme e in blocco: “Sfidiamo il governo su quelli che sono oggi elementi che tutti quanti condividiamo, che vanno modificati, come ad esempio il sistema della sanità. Lo stesso vale per il sistema turistico, dell’agricoltura, delle risorse idriche, dei rifiuti e degli Enti locali, usati come bancomat“.
Il leader di Sud chiama Nord, inoltre, è anche componente della II Commissione Bilancio, dove da un paio di giorni è iniziato l’esame della Finanziaria. Il testo è ai raggi X e buona parte dell’articolato ha già trovato riscontro. Ma è proprio dai banchi della Commissione che è partito il confronto tra le parti che a breve si sposterà a Sala d’Ercole.




