La battaglia contro il cemento illegale in Sicilia si gioca sui tavoli dell’Assemblea regionale siciliana, dove un emendamento alla Legge di Stabilità chiede un potenziamento urgente del Fondo di rotazione per le demolizioni.
Legambiente e Anci Sicilia con il sostegno del governo regionale hanno presentato un emendamento che dà la possibilità ai Comuni di ‘lottare’ contro questa piaga. La nostra Isola è tra le prime file in Italia per reati ambientali, con circa 3.816 illeciti accertati nell’anno, di cui 13.621 legati al ciclo del cemento a livello nazionale, ma con la Sicilia che contribuisce con poco più di 9,3% delle ordinanze emesse dal 2004 al 2023 e solo il 19% eseguito. Un fallimento che costa al territorio bellezza, sicurezza idrogeologica e legalità, mentre i Comuni, schiacciati da risorse insufficienti, arrancano tra ricorsi al TAR e pressioni locali.
Proposto nell’ambito della Legge di Stabilità regionale 2025-2027, il provvedimento prevede un incremento di 5 milioni di euro al fondo istituito con la legge regionale n. 9 del 15 aprile 2021 (Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2021, nota come Legge di Stabilità 2021).
L’obiettivo? Fornire ai Comuni risorse immediate per abbattere gli immobili abusivi, superando l’inerzia cronica che lascia in piedi l’80% delle strutture illegali nell’Isola. L’emendamento, depositato nei giorni scorsi e in discussione nella Manovra finanziaria da quasi 1 miliardo di euro, risponde a un’emergenza strutturale. La Sicilia, una regione sempre più aggredita dal cemento illegale, nonostante i vincoli paesaggistici e di inedificabilità assoluta. Liberare le spiagge e le aree protette dal cemento “non è ideologia: è sicurezza, prevenzione dell’erosione costiera, lotta all’inquinamento, tutela della salute e rilancio turistico sostenibile”.
Su questo argomento si è incentrata la conferenza stampa tenutasi oggi all’Ars, a cui hanno partecipato Mario Emanuele Alvano, segretario generale di Anci Sicilia, la deputata del M5S Cristina Ciminnisi e la deputata del Partito Democratico Valentina Chinnici.
“Questo potrebbe essere definito solo un primo segnale di una strategia, occorre invece un piano che deve essere aiutato e supportato da tutte le forze politiche che rappresentano la Sicilia nella sua interezza“. Le parole del segretario di Anci, che ha aggiunto: “Si tratta di un piccolo contributo di quello che è il fabbisogno comprensivo che serve alla Sicilia. Ci aspettiamo che ci sia uno scatto di visione da parte della Regione, in particolare in questa Finanziaria“.
“Si registrano in Sicilia in realtà degli effetti positivi, lo abbiamo visto a Carini con Anci e Legambiente, con loro stiamo portando avanti una proposta per la prossima legge di stabilità regionale perché il Movimento 5 Stelle ha sempre creduto in questa battaglia“. Aggiunge la deputata nel M5S, Cristina Ciminnisi. “Vogliamo portare questo fondo a 5 milioni perché crediamo che liberare le spiagge sia un regalo e un diritto che restituiamo ai siciliani, per porre fine a una stagione di ambiguità su cui la Corte Costituzionale ha finalmente messo una pietra tombale”.
Visione condivisa dalla deputata del Pd Valentina Chinnici che aggiunge: “Ringrazio i colleghi perché oggi stiamo dando una risposta concreta. I comuni vanno sostenuti combattendo l’abusivismo, come lo sta facendo il sindaco di Carini, Giovì Monteleone. Questo è un emendamento che può dare un premio al Parlamento siciliano“.
L’emendamento
Il fondo regionale di rotazione per le demolizioni nasce per concedere ai Comuni anticipazioni senza interessi sui costi relativi agli interventi di demolizione delle opere abusive e di ripristino dello stato dei luoghi. Con l’emendamento si mira a rimpinguare il fondo regionale di rotazione per le spese di demolizione, le cui risorse appaiono largamente insufficienti, come ha dimostrato il D.D.G. n.220 del 09/09/2025 che ha approvato una graduatoria in cui le istanze ammontavano complessivamente a € 1.925.27928. Considerato che la conferma di tale importo risulterebbe appena sufficiente per anticipare la spesa necessaria per la demolizione di circa 80 immobili abusivi di dimensione media (100 mq), si chiede di rimpinguare il capitolo di una somma sufficiente per garantire la demolizione di almeno 180 immobili di dimensione media, e quindi di 4.500 migliaia di euro per l’esercizio finanziario 2026.
La Regione, quindi, vuole potenziare gli strumenti a disposizione dei Comuni, garantendo maggiori risorse economiche per l’abbattimento degli abusi edilizi. Il Fondo di rotazione, nato nel 2021 con un iniziale stanziamento di 1 milione di euro, anticipa il 50% delle spese per le demolizioni ordinate dalla magistratura o dai Comuni, rimborsabili con i proventi delle sanzioni. Ma le risorse sono insufficienti: nel 2025, hanno coperto appena 30-40 interventi, lasciando migliaia di abusi in sospeso.
L’incremento proposto, quindi, porterebbe il budget a circa 5 milioni, permettendo di finanziare almeno 180 demolizioni aggiuntive, con priorità per zone a rischio idrogeologico e costiere.



