Guarda il video in alto
Alle ore 11.29 ha fatto ingresso a Sala d’Ercole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Palermo per le celebrazioni ufficiali a 40 anni dal suo omicidio. I deputati lo hanno accolto sulle note dell’inno di Mameli.
Tutti i politici in piedi in Aula a Palazzo dei Normanni per la seduta solenne dell’Assemblea regionale siciliana.
Ieri il capo del Stato, Sergio Mattarella, suo fratello, ha reso omaggio alla tomba di famiglia, a Castellammare del Golfo, la città sul mare fra Palermo e Trapani, insieme con i tre figli, Bernardo Giorgio, Laura e Francesco, oltre ai due figli di Piersanti Mattarella, Bernardo e Maria. Quest’ultima segretario generale della Regione siciliana, voluta dal governatore Nello Musumeci a Palazzo dei Normanni.
Il primo degli interventi per ricordare Piersanti Mattarella è stato quello del presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, per la seconda volta presidente dell’Assemblea regionale; mentre, in prima fila fra i banchi dei deputati siciliani, Sergio Mattarella ha fatto sapere che non sarebbe intervenuto.
“Vorrei soffermarmi sulle sue straordinarie intuizioni politiche, ancora oggi più che attuali. Dalla sua ferma volontà di redigere in tempi corretti i bilanci da presentare in Assemblea talmente chiari al trasformare la discussione di bilancio da un inutile rito a fondamentale atto di indirizzo“. Afferma Miccichè in Aula. “Mattarella comprese che il Mezzogiorno d’Italia
sarebbe stato destinato a un lento declino senza il coinvolgimento di tutte le forze politiche e di tutte le regioni del Sud che avrebbero dovuto allora, e che dovrebbero avanzare oggi unitamente, le proprie rivendicazioni allo Stato centrale, così come da sempre fa il Nord, ottenendo risultati certamente migliori. Se a Piersanti Mattarella fosse stato consentito di continuare la sua opera politica e amministrativa, probabilmente, il Meridione e la Sicilia non si troverebbero nelle attuali condizioni di isolamento sociale ed economico. Le ‘carte in regola’ erano e sono la condizione preliminare per un ordinato sviluppo“.
Poi il presidente dell’Ars si è rivolto al presidente Mattarella dicendo: “Presidente Mattarella, è per questo che l’Ufficio di presidenza che ho l’onore di presiedere ha deciso di intitolare a suo fratello Piersanti la nuova biblioteca dell’Assemblea che sarà ospitata a Palazzo ex Ministeri a pochi metri da questa Assemblea, i cui lavori sono finalmente iniziati dopo 30 anni e che speriamo di potere completare il prima possibile..“.
Tre sono stati i minuti a disposizione per i capi gruppo parlamentari dell’Ars per commemorare l’ex regionale Siciliana davanti ai familiari. La parola condivisa in ogni intervento è stata “visionario“. Un uomo politico che è stato “palestra di formazione di molti giovani del tempo“.
“Piersanti Mattarella ebbe il coraggio di sfidare la mafia in un contesto storico durante il quale a molti politici mancava il coraggio di nominarla, e taluni avevano perfino la sfacciataggine di negarne“. Afferma il capogruppo di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò.
Il presidente della commissione antimafia e capogruppo del gruppo Misto Claudio Fava ha ricordato che: “Piersanti Mattarella, da Presidente di questa regione, quei no li disse. E forse ne pagò il prezzo con la vita. Sono trascorsi 40 anni eppure la limpidezza della sua scelta, la forza di quei no, la coerenza con cui interpretò il ruolo di presidente della Regione Siciliana ci arrivano intatti“.
Dal suo canto il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo: “È dunque dovere delle istituzioni far conoscere, soprattutto alle giovani generazioni, l’esaltante stagione di rinnovamento della Sicilia di cui Piersanti Mattarella fu protagonista, opponendosi con intransigenza ad ogni forma di malaffare e dimostrando straordinaria capacità riformatrice, eccelse doti politiche e di dialogo, quel dialogo che porterà nel 1978 al coinvolgimento del Partito Comunista, il partito di Pio La Torre, nella maggioranza del suo primo governo, anticipando l’esperienza nazionale di Aldo Moro”.
A concludere la cerimonia solenne il presidente della Regione Nello Musumeci. “La Regione avrà davvero le carte in regola quando tutti, nessuno escluso, parteciperanno al necessario processo di cambiamento“.
Il governatore, ne ha ricordato la figura “appassionata, intelligente e coraggiosa“. Davanti al presidente della Repubblica, Musumeci ha sottolineato “l’impegno profuso” dal presidente della regione ucciso dalla mafia all’interno delle stanze di Palazzo dei Normanni “prima da parlamentare e, poi, da uomo di governo dal marzo del 1978 fino a quel fatale gennaio del 1980. Malgrado i generosi sforzi la Regione siciliana con le carte in regola resta un obiettivo vicino ma non ancora raggiunto“.
Passaggio da evidenziare il fatto che non sia giunto nessun intervento da parte del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia. La loro personale scelta politica, a quanto pare, ha fatto storcere il naso a numerosi politici della maggioranza.