Dopo un esposto in procura su presunti illeciti elettorali, l’ex candidato a sindaco del centrodestra a Gela, Giuseppe Spata, lista “Noi con
Salvini”, ha citato oggi in giudizio davanti al tribunale civile, per falso, il sindaco in carica, Cristoforo “Lucio” Greco, gli assessori e tutti i consiglieri dell’attuale maggioranza, con Pd e Forza Italia, eletti alle comunali dello scorso 28 aprile. Spata ritiene che a loro carico esistano “serie responsabilità sulle presunte irregolarità che sarebbero state commesse nella presentazione di 4 delle cinque liste che sostenevano Greco”.
La citazione avviene alla vigilia della seduta del Tar Sicilia di Palermo, chiamato a pronunciarsi, domani, sul ricorso di Spata e del centrodestra che chiedono l’annullamento della proclamazione dell’attuale sindaco (Spata ha anche presentato un esposto in procura). Con la denuncia per falso, Spata tenta di ottenere “l’accertamento giudiziale della falsità dell’atto separato di dichiarazione di presentazione di candidato” a sindaco e a consigliere comunale che, a suo avviso, sarebbe avvenuto materialmente facendo apporre le firme dei sottoscrittori delle liste su fogli volanti e non attaccati ai fogli riportanti liste e simboli.
In conseguenza di ciò, Spata vorrebbe o la ripetizione del ballottaggio (ma con l’altro candidato “civico” più suffragato dopo di lui, cioè l’imprenditore Maurizio Melfa) o la propria proclamazione diretta e l’assegnazione del premio di maggioranza alle sue liste se (una volta escluse le liste di Greco) dovesse risultare con più del 40% dei voti. Ma secondo alcuni esperti il Tar potrebbe anche decidere la ripetizione in toto delle elezioni comunali a Gela.