È stato fatto qualche passo avanti a favore del mondo dell’autotrasporto. Il ministro ha confermato l’incremento di 15 milioni di euro per il prossimo Mare Bonus, ma la strada è ancora lunga.
La protesta degli autotrasportatori siciliani è arrivata al Ministero dei Trasporti e solo nel mese di gennaio 2020 sono state due le riunioni indette dal ministro, in entrambi i casi, l’argomento principale è stato la stangata degli armatori sulle aziende dell’autotrasporto, conseguenza della ormai famosa IMO2020 imposta a livello mondiale.
In nome della tutela dell’ambiente, a pagarla sono gli autotrasportatori con l’aumento delle tariffe che variano dal venti al trenta percento per le tratte da e per: Italia, Sicilia, Sardegna e Malta. Tratte in cui l’adeguamento delle emissioni dei vettori marittimi a percentuali dei livelli di zolfo non superiori allo 0,5%. Una riduzione non da poco se si pensa che i limiti accettati fino al 2019 erano del 3,5%.
La prima riunione indetta dal ministro Paola De Micheli, avvenuta il 7 gennaio scorso, aveva lasciato quasi tutti i convenuti sulle loro posizioni, ma il ministro si era presa l’impegno di verificare fondi e disponibilità.
La seconda riunione a Roma, avvenuta il 31 gennaio, presieduta dal vice ministro Riccardo Cancelleri e con la presenza degli assessori di riferimento di Sicilia e Sardegna e nella quale a partecipato per la Sicilia il capo dipartimento Ettore Foti, insieme a Grandi Navi Veloci, Confitarma, Assoporti e ovviamente Assotir. Assenti Tirrenia e Grimali.
“In più si sta lavorando per far sì che nel giro di pochi giorni i costi minimi saranno decretati“. Lo ha affermato il vice presidente nazionale di Assotir Pino Bulla al termine di una seconda riunione a Roma presieduta dal vice ministro dei Trasporti Riccardo Cancelleri, con la presenza degli assessori di riferimento di Sicilia e Sardegna, rispetto agli aumenti decisi dagli armatori per i trasporti marittimi, conseguenza dell’imposta a livello mondiale IMO 2020 (International Maritime Organization).
“Si tratta – ha aggiunto Bulla – di un limite oltre il quale le aziende non possono scendere a prescindere dalla grandezza economica dell’azienda stessa. Gli armatori appena entreranno in possesso del Mare Bonus ribalteranno l’intero importo al settore dell’autotrasporto senza trattenersi il 30 per cento come è stato fatto fino al 2019“.
Sono stati evidenziati altri problemi nel corso dell’incontro a Roma. Il segretario nazionale di Assotir Claudio Donati ha preteso ufficialmente trasparenza sulla questione delle tariffe.
“Non è accettabile – ha detto Donati – che Tirrenia inserisca gli aumenti delle tariffe nei costi portuali. È penale. Non è possibile che Grimaldi applichi sconti diversi a seconda del soggetto. Vogliamo la trasparenza e che ci sia un corrispettivo valido per tutto e in funzione del fatturato semestrale la compagnia potrà offrire degli sconti misurati al consumato. Così come non è accettabile che sulla linea Catania-Ravenna lo stesso armatore chieda nello stesso giorno e nello stesso orario a Y 1.100 euro e a X 900 euro. Per non parlare del fatto che in questa stessa tratta, eseguita da Tirrenia su nave Grimaldi, la Grimaldi riserva dei posti per sé che concede a sua discrezione. – e conclude sottolineando che – “Occorre un intervento del ministero e dell’assessorato regionale“.