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L’Italia blindata. Il governo decide che tutta la penisola sarà “zona rossa” per contenere l’epidemia di coronavirus (qui i dati aggiornati a oggi, 11 marzo: 12.462 casi e 827 morti). Chiudono i negozi, gli uffici. Chiudono tutti gli esercizi pubblici, i bar e i ristoranti. Saranno limitati gli spostamenti delle persone alle esigenze davvero indispensabili come la spesa e i farmaci.
Per ore Palazzo Chigi ha lavorato a un decreto ad hoc per la sola Lombardia, che da giorni, spaventata per l’aumento esponenziale dei contagi e dei morti, invocava di “chiudere tutto”. Ma poi al vertice del governo hanno prevalso le tesi del ministro Francesco Boccia (che ha spinto per varare norme omogenee, valide per tutto il territorio nazionale) e il pressing di Roberto Speranza. Il responsabile della Salute da giorni insiste sulla linea dura e l’asse con il presidente lombardo Attilio Fontana è stato fondamentale per convincere Giuseppe Conte ad assumersi il peso di una decisione forte e grave.
Afferma il premier Conte durante la diretta Facebook: “Saranno chiusi tutti i negozi tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari. Resta consentita la consegna a domicilio. Le industrie resteranno aperte ma con misure di sicurezza. Saranno garantiti i trasporti“. Conte annuncia anche la nomina di un commissario per le terapie intensive: Domenico Arcuri. E chiude: “Restiamo distanti oggi per abbracciarci domani“.