Fiamme gialle e carabinieri al Polo tecnico del Comune per fare luce sul trasloco della seconda commissione. Gli investigatori dell’inchiesta Giano Bifronte – che ha portato a 7 arresti tra imprenditori, consiglieri e funzionari comunali accusati, a vario titolo, dei reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione nell’esercizio della funzione e falso ideologico in atto pubblico – hanno eseguito un sopralluogo in via Ausonia per chiarire i dettagli sullo spostamento di arredi e documentazione della commissione consiliare per fare posto al neo assessore Vincenzo Di Dio.
Sulla vicenda erano intervenute la presidente facente funzioni Marianna Caronia (subentrata al collega Giovanni Lo Cascio attualmente ai domiciliari) e il consigliere Giulia Argiroffi chiedendo spiegazioni su quello che avevano considerato “uno strano trasloco avvenuto con una fretta ingiustificata visto che le operazioni sono sospese, senza un responsabile a supervisionare, senza una nuova destinazione per la commissione, senza alcuna garanzia sulla conservazione di questa delicata documentazione”.
E così, puntuali, la finanza e i carabinieri hanno voluto approfondire i termini del trasferimento chiedendo chi lo avesse autorizzato e chi lo avesse materialmente effettuato.
Secondo indiscrezioni, alcune persone informate sui fatti, tra consiglieri e funzionari, sono stati convocati nelle prossime ore per riferire meglio sull’accaduto.
Con l’occasione il consigliere comunale Argiroffi, ex M5S ora transitata nel gruppo Oso, ha chiesto chiarimenti depositando una richiesta di accessi agli atti al presidente del Consiglio comunale Salvatore Orlando e al segretario generale Antonino Le Donne. Lo spostamento era stato deciso dopo una capigruppo e una direttiva firmata da Totò Orlando per evitare eventuali contatti tra consiglieri e dirigenti.
L’obiettivo del consigliere Argiroffi è quello di ottenere un resoconto scritto sulla visita della guardia di finanza e dei carabinieri dal responsabile della segreteria della seconda commissione Leonardo Firicano, di avere copia di ogni atto rilasciato dagli investigatori e dei “184 verbali approvati, firmati e non caricati sul sito istituzionale del Comune come già denunciato in data 1 marzo 2020”.
Alla richiesta sono state allegate alcune tabelle con una sintesi di tutti i “verbali fantasma” che riguardano l’attività della commissione che si occupa di materie delicate quali urbanistica, lavori pubblici, edilizia privata e residenziale pubblica, edilizia scolastica ed edilizia pericolante, città storica e traffico.