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Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha ricevuto ieri a Palazzo dei Normanni il responsabile della comunità Sant’Egidio, Emiliano Abramo, che ha voluto ringraziare il Parlamento siciliano per avere deciso di stanziare un contributo straordinario di 40 mila euro, per consentire di assistere un maggior numero di bisognosi in seguito all’epidemia provocata dal coronavirus.
All’incontro erano presenti anche la vice presidente dell’Ars, Angela Foti, il presidente del collegio dei Questori, Giorgio Assenza, il deputato segretario Edi Tamajo e Nicola D’Agostino.
“Sarebbe grave – ha detto Miccichè – se in questo difficile momento non utilizzassimo tutte le risorse disponibili per dare risposte concrete a chi si ritrova privato, da un giorno all’altro, del proprio reddito. Le istituzioni sono chiamate a fare la loro parte, ognuna per le proprie competenze”.
Emiliano Abramo, che era accompagnato da Vincenzo Ceruso, ha rivelato che la comunità “Sant’Egidio” in Sicilia assiste circa 6 mila nuclei familiari. “Il contributo dell’Ars – ha aggiunto Emiliano – ci sta consentendo di assistere un maggiore numero di persone e nuovi poveri. Alla nostra mensa vediamo sempre più spesso commercianti che, invece, prima erano donatori, ma anche badanti e governanti rimasti senza lavoro. Proprio oggi ho ricevuto una richiesta di aiuto da un circo equestre”.
La comunità “Sant’Egidio” dona alle famiglie alimentari e, per tre volte alla settimana, distribuisce cene per i senza tetto. Inoltre, a 600 anziani viene recapitata la spesa a domicilio. In continuo raccordo con le prefetture vengono, inoltre, monitorate comunità di migranti per eventualmente correggerne i comportamenti.
Inoltre il presidente Miccichè ha garantito che attraverso il fondo Povertà della Regione Siciliana è possibile chiedere dei contributi e dei sussidi.
“Cresce la povertà in Sicilia ma i soldi destinati a contrastarla restano non spesi“. Ѐ la fotografia allarmante che l’Alleanza Contro le Povertà in Sicilia ha consegnato, dopo aver acquisito, dall’assessore regionale alla Famiglia Antonio Scavone, i dati sull’avanzamento della spesa delle risorse dei piani di zona per il triennio 2013-2015.
“Sono rimasti nel cassetto oltre il 50% dei 75 milioni previsti sul Fondo nazionale delle Politiche sociali assegnati per il triennio 2013-2015. A questi si aggiungono le risorse conferite a tutti i Distretti della Sicilia dal Fondo povertà per le annualità 2018 e 2019 e le somme non spese delle programmazioni degli anni precedenti, a partire dal 2010. Un capitale che potrebbe essere determinante per affrontare la situazione di emergenza che vivono molti siciliani: gli ultimi rilievi ci dicono che 4 su 10 conoscono il dramma della povertà“.
L’Alleanza Contro la Povertà regionale “ha ripetutamente indicato in questi anni l’urgenza di affrontare la questione sociale, oggi aggravata dalla pandemia, con politiche e interventi coordinati. Non basta la mera gestione delle risorse, occorre una governance regionale, anche con modalità di urgenza ed emergenza, che strutturi una efficace e snella Rete di protezione e inclusione sociale, con articolazioni territoriali, per finalizzare la spesa alle priorità, su obiettivi chiari e definiti, che integri servizi e risorse pubbliche e private, con poteri immediatamente sostitutivi da parte della Regione a garanzia della protezione delle persone in condizioni di grave fragilità e disagio sociale“.
“La povertà non si contrasta con azioni parcellizzate e figlie della burocrazia, ma con un’attività programmata con chi sta sul campo, che renda facile l’attuazione per i comuni, in collaborazione con il Terzo Settore di idonei interventi”, spiega Rosanna Laplaca, portavoce dell’Alleanza Siciliana Contro le Povertà, che chiarisce come i numerosi appelli rivolti alla Regione siano rimasti inascoltati.
“Abbiamo proposto alla regione nella persona del suo presidente Musumeci e dell’assessore Scavone – spiega Laplaca – di agire in sinergia con l’Alleanza, che si rendeva disponibile per costruire insieme una strategia di interventi immediatamente realizzabili dai comuni in maniera uguale su tutto il territorio siciliano. Ad oggi nessun passo in avanti e risultati nettamente negativi, specie se si pensa che non solo i soldi disponibili non vengono spesi. ma anche che i servizi e gli interventi offerti sono differenti da territorio e territorio. Questo determina un’ulteriore ingiustizia sociale. Tra gli egualmente poveri ci sono coloro che hanno ancora minori possibilità perché vivono nel ‘territorio sbagliato‘”.
“Ecco che chiediamo alla Regione di istituire immediatamente una cabina di regia che lavori seriamente, con competenza, conoscendo i territori, la macchina amministrativa e ‘i poveri’. Uno strumento al quale l’Alleanza può offrire un contributo serio e immediato per evitare di perdere e disperdere altre risorse. Chi ci governa – conclude l’Alleanza nel suo documento – non lasci inascoltato e faccia proprio il monito di Papa Francesco: dalla crisi non si esce da soli, e la Sicilia lo dimostra in pieno; solo una lungimirante azione comune, sussidiaria e partecipata, può condurre chi soffre fuori dai circuiti della disperazione e costruire il ‘sistema’ di welfare per aiutare la ricostruzione. Passata l’emergenza sanitaria le ferite saranno profonde, dell’immobilismo questo governo dovrà assumersi ogni responsabilità“.