“Nessuno deve rimanere indietro“: questo l’urlo dei lavoratori del settore Spettacolo che, dopo la chiusura totale delle attività, in rispetto ai decreti governativi emessi al fine di contenere la diffusione del Covid-19, chiedono, di proporre a chi di dovere, nuove modalità di lavoro.
La nota ufficiale del sindacato
“La Federazione Italiana Autonoma Lavoratori dello Spettacolo FIALS-CISAL, sindacato maggiormente rappresentativo nelle categorie artistiche delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, Teatri di Tradizione e ICO, ha dovuto constatare con rammarico il rifiuto di alcuni sovrintendenti circa la possibilità che i lavoratori del settore potessero da subito dare il proprio doveroso contributo al territorio per alleviare il pesante momento che i cittadini stanno vivendo a causa degli effetti della diffusione del Covid-19.
Appare incredibile infatti come ad oggi un comparto così centrale nel mondo della Cultura non riesca ad immaginare, organizzare ed offrire in sicurezza un prodotto artistico ad una nazione già fortemente privata di alcune garanzie costituzionali sino a ieri considerate irrinunciabili.
Si preferisce invece, con il beneplacito del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, scaricare il costo del personale dipendente sugli ammortizzatori sociali pur continuando ad incassare i finanziamenti da parte dello Stato e dagli Enti locali, facendolo pagare così alla collettività per ben due volte e sottraendo preziose risorse a coloro i quali ne hanno reale necessità.
Inoltre, visti i tempi previsti di riapertura delle sale teatrali, bisogna registrare che il personale a tempo determinato storicamente presente nelle Fondazioni, rischia di rimanere tagliato fuori da qualunque tutela contrattuale e salariale, ponendo per lungo tempo queste lavoratrici e questi lavoratori ai margini non solo del mondo del lavoro ma anche della società.
La FIALS-CISAL, pertanto, si appella al buon senso delle Istituzioni, il particolare al Sindaco Presidente Leoluca Orlando, al Presidente della Regione Nello Musumeci e al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, nonché ai membri del Consiglio d’Indirizzo ed al sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo Francesco Giambrone, affinché si possa tornare a garantire un servizio adeguato ai cittadini trovando tutte le tutele per le professionalità del comparto che rischiano concretamente di disperdersi”.