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La sospensione dei tributi, la gestione dell’emergenza coronavirus e la possibilità per famiglie e imprese di rinviare il pagamento delle tasse sono alcuni degli argomenti che in questa intervista rilasciata a ilSicilia.it, il neopresidente della Camera degli avvocati tributaristi di Palermo, il professor Angelo Cuva, ha trattato.
“La normativa emergenziale presenta molte criticità in termini di efficacia – è il commento di Cuva ai provvedimenti predisposti dal governo nazionale – Non si è tenuto conto della rilevanza di questa pandemia epocale, che ha degli effetti drammatici sulle tasche dei contribuenti, anche in termini di sopravvivenza delle attività economiche“.
Si è fatto troppo poco fin qui, secondo Cuva: “La sospensione delle tasse – spiega il docente di Diritto Tributario dell’Università di Palermo – è necessaria ma deve essere di un periodo minimo di sei mesi. Non servono provvedimenti che si susseguono, di uno o due mesi. La prospettiva ulteriore, nell’ambito della legislazione di emergenza, paragonabile allo stato di guerra, con l’economia bloccata in tutto il territorio nazionale“.
Ma ritornare sui provvedimenti già presi per migliorarli potrebbe non bastare. Secondo Cuva servono ulteriori misure per consentire all’Italia di ripartire, che tengano in maggior considerazione lo stato emergenziale in cui si trovano famiglie e imprese. “La prospettiva – afferma – potrebbe essere quella di ulteriori riduzioni, con un abbattimento delle imposte, e sarebbe anche il momento di prevedere nuove rottamazioni, anche per garantire il gettito allo Stato da parte di chi oggi, visto lo stop da lockdown, si trova senza liquidità“.