La stretta tra Udc, Autonomisti (ex) lombardiani e Forza Italia a Palazzo dei Normanni e di conseguenza anche sul governo Musumeci inizia a dare i suoi frutti. Una pioggia di nomine fresche fresche, che ancora devono essere completate relative ai sottogoverni è il risultato delle più recenti determinazioni della Giunta regionale.
Protagonista rimasto a bocca asciutta? Proprio il primo partito del centrodestra in Italia: la Lega che dovrebbe entrare a breve nel governo regionale con una poltrona da assessore.
Salvo che le mediazioni politiche a seguito della Finanziaria, e che si protrarranno per altri giorni, non inciampino in dei rovi spinati. E nel frattempo che si aspetta per la prossima settimana un vertice di maggioranza, ecco che la Giunta Musumeci con l’emergenza coronavirus non ancora terminata nomina sette personaggi che staranno ai vertici degli Iacp siciliani e sforna altri incarichi di prestigio.
Angelo Sicali che fa parte dell’ufficio di gabinetto di Musumeci sarà presidente a Catania. Mauro Scaccianoce presidente dell’ordine degli ingegneri di Catania sarà ad Acireale. A Siracusa andrà una donna: Mariaelisa Mancarella, politicamente vicina a Saverio Romano. A Messina l’avvocato Filippo Mazzù caro a Forza Italia. Michele Agrò a Caltanissetta ed a Enna l’ingegnere Salvatore Vitale. Infine a Ragusa l’imprenditore Girolamo Carpentieri, un tempo ritenuto vicino a Forza Italia.
Nomine anche nel mondo dell’università. Nel consorzio universitario di Caltanissetta arriva l’avvocato Walter Tesauro mentre ad Agrigento il grande ritorno di un politico di lungo corso come Nenè Mangiacavallo.
Si sbloccano anche le nomine degli enti parchi. Il nodo che ha acceso la polemica qualche mese fa era la designazione del sindaco di Belpasso Carlo Caputo ma che il governatore non riesce a togliere dalla lista, nominandolo alla presidenza del Parco dell’Etna.
Al parco dell’Alcantara viene nominato il politico di Fratelli di Italia Giuseppe Arena. Domenico Barbuzza vicino a Forza Italia e uomo dell’assessore Bernardette Grasso andrà al Parco dei Nebrodi, mentre al Parco delle Madonie arriverà l’agronomo Angelo Merlino.
Nomine che hanno sfamato gran parte dei colori politici della giunta Musumeci, si diceva. Una operazione ben gestita da Forza Italia e dalle forze centriste che hanno ripreso quota nella Giunta Musumeci attraverso il ritorno nel gruppo parlamentare Udc di Giovanni Bulla dopo la brevissima parentesi leghista.
Sullo sfondo, le parole di qualche giorno fa di Gianfranco Miccichè sul rimpasto di Giunta, suonate a molti come un avviso diretto al governatore, sono state chiare e hanno rappresentato il via a un ritorno in grande stile (ammesso che fosse scomparsa per qualche tempo): quello dell’area di centro, guidata da Forza Italia, determinante in ogni partita in cui sia presente la Regione Siciliana.
La dichiarazione del capogruppo del PD
“Mentre la Sicilia è in piena emergenza sanitaria, sociale ed economica, Musumeci pensa a nominare i vertici di Iacp, Enti Parco e Consorzi Universitari: evidentemente la priorità del governo regionale non è difendere il lavoro dei siciliani o superare gli inaccettabili ritardi nell’erogazione della cassa integrazione, ma sfornare poltrone di sottogoverno”.
“Oltretutto – aggiunge Lupo – quella degli Iacp era una delle riforme promesse da Musumeci all’inizio del suo mandato, che oggi finisce nel cassetto insieme a tante altre annunciate e mai realizzate. Insomma, Musumeci batte cassa a Roma ma nel frattempo in Sicilia archivia le riforme e assegna incarichi a pioggia”.
“Una scelta quantomeno inopportuna in questo momento – conclude Lupo – se si pensa che in molti casi i presidenti di questi enti percepiscono un’indennità superiore a quella di tanti sindaci impegnati in prima linea e fra mille difficoltà nell’emergenza Coronavirus“.