“Alcuni mi chiedono: ma ti sorprende l’elevata sensibilità dei “rischio” corruttivo nella sanità? Ovviamente il riferimento è ai fatti di questi giorni. E – aggiungo io, come ho detto in conferenza stampa – ai fatti prossimi che potranno, spero, ulteriormente colpire chi commette reati e (forse) pensa di poterla fare franca“.
Con queste parole inizia un lungo sfogo, pubblicato sul proprio profilo Facebook, da parte dell’assessore alla Sanità della Regione Siciliana Ruggero Razza.
“No, non mi sorprende che nel più ampio “salvadenaio”, che rappresenta quasi il 50% del bilancio della Regione, possano annidarsi interessi illeciti. E se mi sorprendesse non avrei attivato, tra i primi atti, la convenzione con Agenas proprio per il monitoraggio della corruzione nel settore – sottolinea Razza -. E poi i provvedimenti sulle rotazioni dei dirigenti, sul registro dei portatori di interessi e tanto altro ancora, a partire dalla direttiva sulla trasmissione degli Atti all’autorità giudiziaria e sulle ispezioni effettuate in tutte le strutture, pubbliche e private. O sul protocollo per la fase di campagna elettorale, sospendendo attivià “sensibili” nelle strutture ospedaliere, pubbliche e private“.
“Se mi chiedete quale possa essere la prima cosa da fare per limitare ogni ingerenza, io rispondo in modo semplice e diretto: denunciare. E farlo senza alcun timore. Quando è nelle sue facoltà la pubblica amministrazione potrà intervenire e in questi primi 2 anni e mezzo lo abbiamo fatto decine di volte. Molto spesso, invece, è indispensabile il ricorso a mezzi di ricerca della prova di cui solo l’autorità giudiziaria può disporre. Ed è fondamentale, in quel caso, che vi sia sempre la collaborazione di tutti gli attori istituzionali“.
“Ma nessuno pensi che un cancro come la corruzione possa essere debellato con strumenti ordinari. Perché i funzionari infedeli, quando ci sono, diventano sempre più bravi nel provare a utilizzare strumenti in apparenza legali, che poi si rivelano fatalmente indebite coperture di odiosi traffici“.
“Alla trasparenza, come anelito di libertà, si può rispondere in un solo modo: con la durezza delle decisioni. A volta fa male agire così, perché ci si sente soli. E si diventa vulnerabili. Ma con noi nessuno può farsi illusioni. E lo sanno bene… e al più “mascarìano”!”
“Ma nessuno pensi di scalfire la mia e nostra determinazione al cambiamento. Qualunque sia il tempo necessario e qualunque siano i mezzi da utilizzare. Sembra strano, ma è il vantaggio di essere uomini liberi“, conclude Razza.